QUOTE(Pietro Sferrino @ Jan 22 2012, 06:26 AM)

... Ma le rivoluzioni hanno solo una cosa di sicura: che falliscono :(:(
Pietro, vi sono anche rivoluzioni che non falliscono, sono quelle culturali, quelle emotive, quelle che nascono nella parte pi� profonda dei nostri cuori e si radicano nella parte pi� inespugnabile dei nostri cervelli.
Credo sia di questo che noi Siciliani e noi meridionali in genere abbiamo bisogno ... di una rivoluzione culturale ... ma vera ... e non � difficile, basta solo trovare ci� che ci unisce, individuare i valori condivisi che possono fare da collante, e lasciare per qualche tempo fuori dalla porta tutto quello che invece ci divide, compresi gli stereotipi pi� classici della vita pubblica e politica.
Nei momenti pi� tragici della storia isolana questo � successo, ed ha funzionato!
Ricordi Palermo a partire dal '98 - 2000? Si iniziavano a raccogliere i frutti del risveglio delle coscienze partito nel '92, per i tristissima fatti che tutti noi ancora oggi ricordiamo!
Ricordi Kals-Art? Da giugno a settembre girare per il centro storico era un tripudio di arte e di spettacolo, spesso arte e spettacolo popolari, ma pur sempre un tripudio ed anche quella, comunque, era arte cos� come anche quelli, comunque, erano spettacoli.
Poi tutto � lentamente tornato indietro ... NOI SIAMO TORNATI INDIETRO ... e non � colpa di nessun altro se non di noi stessi!
Personalmente ragiono in modo diverso ... il mio pronome preferito � NOI.
Se il discorso postato dal leader dei Forconi ha avuto cos� successo su YouTube � perch� tocca corde legate all'austerit� dei valori contadini ... ma i veri problemi sono altri! La crisi del settore agricolo in sicilia � determinata anche dalla contrazione necessaria delle provvigioni pubbliche di sostegno al settore (contributi europei, nazionali e regionali) ... ma che senso ha operare in un settore produttivo, quello agricolo cio�, se il settore stesso non � autosufficiente, ci� non � in grado di sopravvivere senza i vari PON, POR, PSR e chi pi� ne ha pi� ne metta?
Forse dovremmo prima far raggiungere l'autosostegno ai nostri settori produttivi pi� tradizionali, che sono tutti di eccellenza, e poi pensare a come sostenerli in caso di necessit� ... o no?
Un forte abbraccio a tutti!
Vincenzo