Faccio parte di una ONLUS che si occupa di archeologia e speleologia sia terrestre che subacquea.
Collaboriamo da vari anni con Enti pubblici, Sopraintendenze delle Belle Arti, Comuni...., il nostro patrimonio fotografico e di film � composto da migliaia (nell'ordine dei 80.000/100.000) scatti di immagini e centinaia di ore di filmati sia subacquee che terrestri, raccolte nel corso degli anni, scattate da prima con la mitica Nikonos e poi purtroppo per me visto che ancora Nikon non era pronta con i filmati HD (la D7000 non era ancora uscita con la Canon 7D), mentre per i servizi terrestri continuo ad usare solo le mie fidate Nikon (D300 - D300S e D80).
Il mio problema sorge dal momento che per il riconoscimento di alcune procedure ci hanno richiesto la valutazione del nostro patrimonio comprese le attrezzature.
Per quanto riguarda le attrezzature subacquee (bombole, respiratori, mute, maialini.....) e quelle terrestri (macchine fotografiche, cineprese, notebook, attrzzature speleo....) nessun problema in quanto ci basiamo sui prezzi attuali di mercato (usato e nuovo), ma vogliono anche la valutazione di tutto il materiale foto/video.
Calcolate che per il 70% il materiale foto video � ancora in formato analogico (diapositive, di cui la buona parte digitalizzata tramite scanner, e i video ancora ancora in cassette non i formato HD).
Secondo voi quale criterio dovremmo adottare per valutare economicamente il patrimonio di immagini?
Grazie
Maurizio Bonanni