QUOTE(mukkapazza @ Dec 18 2011, 01:11 PM)

...
... in questo forum si vedono delle fotografie splendide e si va sempre molto a fondo nella lettura della foto. Apprezzo tantissimo questo aspetto e lo trovo un grande modo per crescere in qualit� fotografica, in senso lato. Ma vi voglio fare una domanda: quante volte vi siete riconosciuti nel significato dato ex post ad una foto - soprattutto se estemporanea, non all'interno di un reportage - con quello attribuito ex ante al momento dello scatto? Quante volte la foto non nasce invece per istinto, per colpo d'occhio? E non � una buona foto anche solo per questo? L'argomento sar� stato sicuramente dibattuto mille volte, siamo all'abc, mi dispiace, ma io sono ai blocchi di partenza ...
...
Ah, ma questo � un argomentone, tirato fuori in una fredda domenica prenataliza ...
A parte la premessa, verso la quale
qualcuno avrebbe da obiettare che (invece) siamo dei cagnacci oscurantisti, questo � un tema enorme il cui cuore � la discrasia tra ci� che
vede l'autore e ci� che
vedono gli alti, cio� gli spettatori. Il fatto che una foto nasca per istinto e colpo d'occhio �, appunto, un fatto. Potremmo chiederci quanto un occhio allenato a vedere la scena e, ancora pi� a monte, a percepire le sensazioni di un
mondo, sia capace di produrre immagini sempre pi� significative. E potremmo anche chiederci quanto possa l'occhio di un commentatore attento cogliere cose che nemmeno l'autore dello scatto aveva visto.
Roberto, di recente mi sono trovato ad una
lezione di Fotografia nella quale era analizzato un autore importante, ed alla fine i quesiti di fondo (tra gli studenti) erano anche quelli citati sopra: � l'autore del tutto consapevole di quello che fa? La critica, analizzando un'immagine, vede cose che l'autore non aveva visto, non vedeva, non avrebbe mai volontariamente fatto notare?
In altre parole, una lettura ex post rischia alle volte di essere
ridondante?
Paolo