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tembokidogo
Le agenzie di viaggio, spesso, pubbicizzano le loro proposte di viaggio in Africa secondo un consolidato clich�: "L'africa degli animali" (Kenya, Tanzania) e "L'Africa degli uomini", come se l'East Africa fosse popolata solo da leoni ed elefanti e nulla altro avesse da offrire. In realt� ogni Paese, ogni regione consente di scoprire culture certamente diverse dalla nostra, ma estremamente vitali. E' per� vero che per una serie di motivi - la maggior vicinanza, la colonizzazione prevalentemente "latina" cui sono stati sottoposti - i Paesi dell'Africa Occidentale sono quelli nei quali � pi� facile entrare in contatto con la cultura locale e in qualche modo esserne "permeati". E' un'Africa meno spettacolare ed avventurosa di quella dei safari e degli incontri "vis a vis" coi predatori, ma forse pi� ricca di emozioni interiori. Un'Africa "dell'anima", insomma.
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stefano_52
QUOTE(tembokidogo @ Nov 26 2005, 08:21 PM)
Le agenzie di viaggio, spesso, pubbicizzano le loro proposte di viaggio in Africa secondo un consolidato clich�: "L'africa degli animali"  (Kenya, Tanzania" e "L'Africa degli uomini", come se l'East Africa fosse popolata solo da leoni ed elefanti e nulla altro avesse da offrire. In realt� ogni Paese, ogni regione consente di scoprire una culture certamente diverse dalla nostra, ma estremamente vitali. E' per� vero che per una serie di motivi - la maggior vicinanza, la colonizzazione prevalentemente "latina" cui sono stati sottoposti - i Paesi dell'Africa Occidentale sono quelli nei quali � pi� facile entrare in contatto con la cultura locale e in qualche modo esserne "permeati". E' un'Africa meno spettacolare ed avventurosa di quella dei safari e degli incontri "vis a vis" coi predatori, ma forse pi� ricca di emozioni interiori. Un'Africa "dell'anima", insomma.
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tembokidogo
L'immagine che ho postato in apertura � stata scattata a Joal, in Senegal, nelle regione del Sine Saloum. Joal � una cittadina di medie dimensioni, famoso porto di pesca e nota (erroneamente) come citt� natale del primo presidente e padre dell'indipendenza del Senegal, il poeta e scrittore Leopold Sedar Senghor. Una cittadina "prospera", secondo gli standard locali, ma un vecchio calciobalilla arrivato l� non si sa attraverso quali strade continua ad essere un'attrazione per i giovani. E' interessante notare, in questa immagine, come anche fra i teen agers convivano atteggiamenti e look fortemente influenzati dalle mode europee, e indumenti tradizionali come il "grand boubou" del giocatore sulla sinistra.

Il Sine Saloum � un'isola etnica e religiosa nel "piccolo" Senegal: la religione prevalente � la cattolica, in un Paese al 90% islamico, e l'etn�a pi� numerosa � quella Ser�re, mentre la pi� numerosa nel Paese � quella Wolof.
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tembokidogo
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Questa chiesetta si trova all'interno della riserva della biosfera di Samba Dia, un'area di savana punteggiata da palme che si estende fra i "bolong" (canali) del selta del fiume Saloum e l'oceano Atlantico. Ho scattato questa immagine all'uscita da una funzione religioda alla quale - unico "toubab", cio� straniero - avevo partecipato. Il missionario (francese) si trova a Joal, a una ventina di chilometri, e cura parecchie comunit� sparse nella "brousse": dove - come in questo caso - non pu� arrivare, la celebrazione, limitata alla liturgia della Parola, � affidata a un diacono locale. Spesso l'omelia diventa una pubblica discussione dei problemi, anche molto concreti, della comunit�
tembokidogo
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In genere, per�, le decisioni importanti per la comunit� vengono assunte durante assemblee pubbliche che si tengono sotto un grande albero al centro del villaggio (arbre a palabre, l'albero della parola). Proprio come la ceiba dietro la ragazzina. E' tenuta in grande considerazione il parere degli anziani, cui in pratica spetta l'ultima parola. Ma essi parlano di solito - come avviene spesso in Africa - per ultimi. Parlano per primi e pi� giovani, e quindi, quando tutti si sono espressi, tocca agli anziani: la decisione � cos� frutto della loro sagggezza e della loro esperienza, confortate dal parere di tutta la comunit�. Una forma di democrazia che dura da millenni, e che funziona ancora molto bene
tembokidogo
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L'immagine - spero che stavolta entri - � questa
tembokidogo
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L'economia di questa zona � strettamente legata al fiume e al mare: la pesca � l'attivit� principale, e viene effettuata utilizzando lunghe e affusolate canoe costruite dagli stessi pescatori. Qui siamo nel villaggio di Fumela, nel delta del Saloum, che in realt� � costituito da una miriade di piccoli agglomerati. A Djilor, uno di questi, � nato Senghor. Personaggio incredibile, un "gigante" della storia africana alemno quanto Nelson Mandela. Docente alla Sorbona, vincitore del premio Goncourt, � riuscito a traghettare - lui, cattolico francofono - un paese prevalentemente musulmano dal colonialismo all'indipendenza senza spargimenti di sangue e costruendo una democrazia autentica e solida, multipartitica (alle ultime elezioni le formazioni in lizza erano 23) e multietnica, dove non trova spazio - perch� non esiste il terreno di coltura, non certo perch� � repressa - alcuna forma di integralismo. Le sue poesie sono, da sempre, mie compagne di viaggio in questa terra.
tembokidogo
Appena fuori dal verde del villaggio, s'apre la savana di Samba Dia: non � sempre stata cos� desolata. Purtroppo anche qui la coltivazione intensiva delle arachidi in epoca coloniale (il Senegal � il primo produttore mondiale) ha provocato una progressiva desertificazione, particolarmente evidente nella zona a nord del Paese.
Queste due donne, nomadi di etn�a Peul, hanno raccolto nella savana erbe medicinali.

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Ais
Mi piacerebbe vedere pi� foto ma ho letto il tuo life con molto piacere.
Mi piace molto ci� che hai detto: "dove non trova spazio - perch� non esiste il terreno di coltura, non certo perch� � repressa - alcuna forma di integralismo."
A dimostrazione che non sono tutti dei "baluba" come troppi credono.
Quante cose si dovrebbero imparare...
Grazie per le tue parole e complimenti
M.
tembokidogo
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Risaliamo verso Nord e arriviamo a Fatick, il capoluogo della provincia: lungo la strada statale che conduce verso la capitale, Dakar, s'incontra un mercato settimanale, punto d'incontro dei residenti nei moltissimi villaggi di questa zona, una delle pi� densamente popolate del Senegal. Il mercato settimanale � un'occasione importante, e la "mise" elegante di questa giovane donna non � affatto fuori luogo

tembokidogo
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Ritroviamo i Peul, popolo nomade che vive senza confini in molti paesi dell'Africa Occidentale, e che molti considerano l'entn�a pi� "bella" dell'intero continente. Qui, nell'estremo Nord, al confine con la Mauritania, gli uomini conducono al pascolo nella steppa le mandrie di bovini, mentre le donne, nell'accampamento, s'occupano delle capre
tembokidogo
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Questa fanciulla conferma, credo, quanto si dice a proposito del fascino della popolazione Peul...
tembokidogo
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La grande casa bianca, dall'incongruo stile occidentale, si trova nell'isola di Gor�e, al largo di Dakar. Da quest'isola bellissima, dove non ci sono macchine e dove la brezza dell'Atlantico mischia i profumi di salsedine e dei frangipane, nei secoli scorsi sono partiti alla volta delle Americhe non meno di sei milioni di schiavi. Pi� della met� sono morti durante il viaggio.
Oggi Gor�e � un'isola piena di gioia, di pace, di bellezza, ma non si pu� camminare per le sue viuzze senza pensare alla tragedia della quale � stata testimone. Esistono tante Auschwitz, tante Dakau in questo nostro mondo, ma alcuni di questi luoghi di dolore li abbiamo rimossi.
Chiudo con questa immagine e con questa riflessione il brevissimo "Life".
Diego
photoflavio
Ciao Diego...
Sono rimasto molto colpito da questo tuo Life, al punto di non trovare esattamente le parole per complimentarmi con te. Prima di tutto per le belle immagini che, anche se non fossero state accompagnate dalle parole, avrebbero potuto comunque comunicare molte cose.
Una delle cose che pi� mi ha colpito in positivo, di questo tuo Life, � il taglio di tipo quasi documentaristico che hai scelto. Guardandolo e leggendolo, avevo quasi l'impressione di essere davanti ad un bellissimo documentario del National Geographic. Con le tue parola ci hai detto molte cose sui luoghi da te visitati; hai parlato della storia, dell'economia, degli usi e costumi. Hai lasciato spazio alle emozioni, ma in una maniera misurata, lasciando a ciascuno di noi la possibilit� di lasciar correre le proprie emozioni, senza forzarle con il tuo pensiero. Quasta, almeno, � stata la mia impressione guardando questo tuo piccolo capolavoro.
La prima cosa che mi ha colpito, nella prima immagine, � stato il secondo ragazzo da sinistra, quello con gli occhiali neri che fa un gesto con la mano, un gesto che ricorda davvero tanto certi rapper di colore che vediamo tante volte in tv, che ricorda un certo modo di essere, perch� di questo si tratta, di alcuni suoi cugini d'america.
Molto belle le due immagini delle due ragazze, la seconda in particolare.

Scusa se mi sono dilungato troppo...
Bravo, veramente un bel lavoro, di quelli che vorrei saper fare anche io.

Ciao,
Flavio
Lambretta S
QUOTE(tembokidogo @ Nov 26 2005, 08:22 PM)
Questa fanciulla conferma, credo, quanto si dice a proposito del fascino della popolazione Peul...


Notevole... Pollice.gif
stb-5000
grazie.gif Diego i tuoi racconti africani mi affascinano sempre. Bellissimo!!!

stb-5000
Danilo Bassani
le immagini sono molto belle pero' a mio avviso la scelta del bianco e nero
con quella luce ha sacrificato un po di dettaglio sui visi

danny
tembokidogo
A dimostrazione che non sono tutti dei "baluba" come troppi credono.
Quante cose si dovrebbero imparare...


E' vero, i pregiudizi nascono dalla non conoscenza. Molti di noi ignorano che la molti dei ragazzi che incontriamo nelle nostre citt�, che vendono ai passanti "Terre di mezzo" o che sgobbano sottopagati nelle industrie siderurgiche, sono in gran parte laureati, che hanno dovuto lasciare la loro terra per garantire un minimo di relativo benessere a chi � rimasto. Riuscire a risparmiare 150 euro al mese e spedirlo a casa vuol dire assicurare alla famiglia un reddito supplementare pari a un discreto stipendio mensile.
Una nota sul termine "baluba" che hai usato. Forse non tutti sanno che si tratta di una trib� guerriera del sud del Congo, che a suo tempo (inizio anni Sessanta) fece vedere i sorci verdi ai mercenari che spadroneggiavano in quel paese. Onore ai Baluba, quindi, come agli altrettanto bistrattati Zulu, protagonisti di un'espansione non solo militare ma anche culturale che, in Europa, pu� essere paragonata a quella operata da Napoleone, e protagonisti (nella battaglia di Isandlwana) della pi� cocente sconfitta militare subita un un esercito europeo moderno da parte di truppe indigene.

le immagini sono molto belle pero' a mio avviso la scelta del bianco e nero
con quella luce ha sacrificato un po di dettaglio sui visi


Hai ragione, ma la "responsabilit�" � da attribuire solo in parte al materiale sensibile. Il problema � che le immagini sono state scattate non durante un soggiorno ma nel corso di una esperienza "on the road", con un'auto presa a noleggio e quindi senza la possibilit� di pianificare alcunch�. Cos�, a volte, ho dovuto scattare nelle ore centrali della giornata, con il sole a picco e contrasti, ovviamente, molto duri. In questi casi, anzi, la scelta del bianconero mi ha in qualche modo "salvato", garantendomi una latitudine di posa e una capacit� di compensazione sconosciuta sia alle diapositive, sia a una Dslr (che allora ancora non possedevo).
Ho comunque scelto il bianconero proprio perch� era mia intenzionare dare alle immagini quel taglio da "reportage" (colto da Flavio nel suo commento) che, a mio avviso, la foto monocromatica esalta.
Grazie a tutti
Diego
tembokidogo
Volevo, in conclusione, condividere con voi alcune strofe (scusate la traduzione approssimativa) di una bellissima poesia di Senghor, che per me ha un grandissimo significato. Eccole:

"Perch�, chi insegner� il ritmo al mondo morente delle macchine e dei cannoni?
Chi lancer� il grido di gioia per risvegliare i morti e i dormienti all'aurora?
Dite, chi restituir� la memoria della vita all'uomo le cui speranze sono state squarciate?
Ci chiamano gli uomini del cotone, del caff�, dell'olio
Ci chiamano gli uomini della morte
Noi siamo gli uomini della danza, i cui piedi riprendono vigore colpendo il suolo duro".


L�opold S�dar Senghor - Da "Priere aux masques", nella raccolta "Chants d'ombre"
stella.degli.angeli
bellissimo il tuo life, un altro modo di osservare l'Africa, un'Africa sconosciuta e vera.....

la foto che mi ha trasmesso pi� delle altre � quella delle donne nomadi che raccolgono le erbe medicinali... una fotografia della povert� ma anche del sudore vero delle persone che vi abitano
ros63
Ciao Diego il tuo life mi piace moltissimo,bel racconto visto con un occhio diverso da quello delle,agenzie a me piace piu' il tuo punto di vista.Purtropo molti degli immmigrati che vengono a lavorare in europa sono bistrattati e sfruttati per i peggio lavori che loro fanno per bisogno di soldi da spedire alle famiglie .Io che con il mio lavoro ne incontro molti di immigrati devo dire che la maggior parte di loro sono delle bravissime persone. Scusate se mi sono dilungato ma ho visto troppi di loro trattati male da datori di lavoro senza scrupoli, e ogni tanto quando su un cantiere vedo arrivare i carabinieri e portano via questi <datori di lavoro> sono propio felice. ciao Rosario
__Claudio__
Un vero e proprio reportage etnico, fatto con tutti i crismi del racconto ma che scava a fondo nella realt� che hai visto e che ti circondava. Questo � frutto credo, non solo della conoscenza sopra la media che tu hai dell'Africa, ma anche della tua innata sensibilit� e curiosit� che ti porta a ricercare nei modi di vita i perch� di certe realt�. Ben al di l� e al di sopra dei clich�, apre una fessura su questioni che vengono da lontano e che mettono di fronte a responsabilit� per troppo tempo passate sotto silenzio...con foto azzeccate e finalizzate.
Complimenti Diego.
Fedro
Un reportage veramente ben fatto, con cuore e mestiere, con sapienza e maestria.

aggiungo che inevitabilmente la mia voglia d'Africa cresce..

un solo sentitissimo Grazie Diego.
Fabio Capoccia
E' da tanto che sogno un viaggio in Africa.... dai racconti fatti da diversi amici si riesce a respirare l'aria di quei luoghi... il tuo reportage evoca tanti di questi racconti... i modi di vita, le abitudini di questa splendida gente.. l'Africa non � solo "Savana"..e tu ce l'hai fatto capire benissimo.

complimenti
Davide_C
Davvero un bel life-documentario.
Mi � piaciuto molto, foto e testo, legati bene tra loro.
Alcune foto in b/n sono risultate un po' scure ma potrebbe anche essere il mio monitor, ma nel complesso davvero davvero un ottimo lavoro Pollice.gif
tembokidogo
Marco, Fabio...
Se la "voglia" non vi passa, restate "sintonizzati"...Sto preparando qualcosa proprio da quelle parti, diciamo, per fine inverno-inizio primavera...E se volete aggregarvi Pollice.gif
Quando ci sar� qualcosa di pi� concreto ne parler� in "Activities".
Ciao e grazie
Diego
S&A
Bel lavoro, non solo fotografico.
Ritengo per� che usare il colore avrebbe reso meglio. Anch'io ho visitato il Senegal in maniera "indipendente" alloggiando da senegalesi ed � proprio cos� che ci si accorge di quanto il colore riempia tutto, a partire dai vestiti, fino ai decori delle case e quelli pazzeschi dei pulmini e dei camion.

ciao Andrea
tembokidogo
QUOTE(S&A @ Nov 29 2005, 12:25 PM)
Bel lavoro, non solo fotografico.
Ritengo per� che usare il colore avrebbe reso meglio. Anch'io ho visitato il Senegal in maniera "indipendente" alloggiando da senegalesi ed � proprio cos� che ci si accorge di quanto il colore riempia tutto, a partire dai vestiti, fino ai decori delle case e quelli pazzeschi dei pulmini e dei camion.

ciao Andrea
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Ciao Andrea!
Hai ragione: in genere quando vado in Senegal uso pochissimo gli alberghi e quasi nulla i ristoranti. Basta andare a trovare un amico perch� questi si interessi a "sistemarti" per il resto del viaggio, "passandoti" - non come un pacco ma come un oggetto di valore, qual � considerato l'ospite - da un amico all'altro. Ed � verissimo che il colore ti riempie gli occhi: i grand boubou degli uomini, i pagne delle donne, le insegne dei negozi un po' naif, le decorazioni dei "car rapide"...E non solo il colore, ma anche i profumi, e la musica (hai provato a girare Saint Louis la sera? un locale ogni venti metri, ogni isolato un musicista...)
Il fatto � che, dopo aver riempito caritatori e caricatori di dia, mi sono reso conto che a volte il colore � talmente presente ed esorbitante da, quasi, disturbare. Da diventare protagonista al posto del soggetto. Da qui la scelta di mirare all'essenziale, col b/n. Ma quando, fra due o tre mesi, torner� a farmi un giro fra il nord (Saint Louis, valle del Senegal, Ferlo, poi un tuffo nel verde Sine Saloum) credo torner� ancora al colore.
Diego
margior
Pur "sepolto" in pochi giorni da life "altri", questo non si dimentica, e le foto, e le parole di profondo spessore da leggere e rileggere. E rimane l'attesa della primavera che porter� grazie a te nuove emozioni a tutti noi. Siamo un genere, noi umani, ormai solo "quasi", ma non del tutto ancora, incapace di sentire e capire...non � una "colpa individuale" ed � per questo che cercare "una maglia rotta nella rete che ci stringe" si fa sempre pi� difficile.

Ciao tembokidogo!
Martino
Cristiano Orlando
Uno splendido life, stavolta anche migliore,forse, delle altre. Le foto molto buone, il racconto preciso e soprattutto un volto dell'Africa molto poco visto che solo chi la conosce bene pu� raccontare. Complimenti davvero.
Cris
Savanaverde
Molto buono, pieno di sensibilit�. Complimenti anche per le belle foto.
tembokidogo
Un sincero ringraziamento agli amici che hanno "riesumato" questo Life, e soprattutto un ben ritrovato al caro Cristiano che - immagino - � probabilmente uscito dall'apnea "pre esami"...
In effetti, pur amando moltissimo la natura e la sensazione di "infinito" che trasmettono i paesaggi africani, devo dire che molto spesso le possibilit� di interagire con l'ambiente sono limitate da una serie di fattori: tempi stretti, safari in aree dove non esistono insediamenti...
L'Africa Occidentale, da questo punto di visto, � probabilmente meno "spettacolare" rispetto ai grandi parchi di Kenya e Tanzania, delle riserve sudafricane, a scenari mozzafiato come quelli delle Cascate Vittoria, ma offre moltissime possibilit� in pi� di conoscere gente, di comunicare, di capire. A differenza di altre zone caratterizzate dal turismo "mordi e fuggi", qui ci si muove a ritmi pi� lenti, spesso senza itinerari precisi e comunque mai immodificabili, e i rapporti con la gente non sono (quasi) mai di carattere prettamente economico: insomma, ci si parla per il piacere di parlarsi e non per propiziare la vendita di un tappeto, di una statuetta o di una collanina.
In primavera credo che torner� in Africa Occidentale: forse ancora in Senegal, forse in Mali o nel Burkina Faso. Pi� volte in questi giorni, cominciando a raccogliere le idee e la documentazione necessaria a programmare la spedizione (eventualmente aperta a chi, nella community, fosse interessato) sono stato tentato di "bandire", per una volta, l'attrezzatura fotografica dall'elenco del materiale da portare, per provare a vivere questa esperienza senza quel "filtro" che, a volte, pu� diventare un limite. Ma credo che alla fine non lo far�: i rimpianti sarebbero troppi, come le situazioni irripetibili perse.
Diego
Marco Negri
Un reportage affascinante.

Ben descritto e documentato da immagini che subito restituiscono il calore dell' Africa.

Ora veniamo a Noi Diego! sono in attesa di possibili sviluppi riguardo il Nostro lavoro sull Africa...

Fammi sapere.

Un caro saluto
serdor
Vedo solo ora questo tuo life e capisco dalle tue parole che sei uno che conosce bene il continente.
Bello il racconto, coinvolgente, e le foto, anche se mi sembrano un po' povere nei bianchi, quasi quasi ho il mal d'Africa anche io.
tembokidogo
QUOTE(serdor1 @ Dec 28 2005, 04:00 PM)
le foto, anche se mi sembrano un po' povere nei bianchi, quasi quasi ho il mal d'Africa anche io.
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No, guarda che ti sbagli: di bianchi poveri, l�, proprio non ce ne sono. Di neri senza un quattrino, quanti ne vuoi. wink.gif

Scherzi a parte, � vero che il "low key" predomina: purtroppo, per mantenere un minimo di leggibilit� sui volti (cosa che non sempre mi � riuscita) le alte luci sono risultate spesso "pelate", e poco recuperabili in camera oscura.

Diego
toad
QUOTE(tembokidogo @ Dec 27 2005, 09:26 PM)
Un sincero ringraziamento agli amici che hanno "riesumato" questo Life,


Meno male. Me l'ero perso. Tutto quanto ti � gi� stato detto ed io condivido. Ottima la scelta del bianco e nero. A mio parere conferisce un'atmosfera particolarissima, una via di mezzo tra la foto "d'antan" e il reportage puro.

Complimenti!

Un caro saluto.

Guido
GreenPix
Bellissimo Diego!
me lo ero perso...., ma mi sembrava impossibile che tu non avessi fatto un life sull'africa.
a fine febbraio tenter� di fare qualcosa anch'io al mio ritorno, ma...... sar� dura!

caio
Bruno
nuvolarossa
...Meno male questo life � stato "riesumato"... Me lo ero perso!!!
Bravissimo Diego, come al solito!!!
Giacomo Sardi
QUOTE(tembokidogo @ Nov 26 2005, 09:22 PM)
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Questa fanciulla conferma, credo, quanto si dice a proposito del fascino della popolazione Peul...
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che meraviglia di b-n , ma questa � fantastica, che espressione sincera, delicata, da noi non si trova facilmente....
che invidia, chiss� quanti spunti e ispirazioni offre l'africa..... un giorno, un giorno ... rolleyes.gif

complimenti guru.gif
Giallo
Caro Diego, a suo tempo ti avevo scritto in PM per esprimerti tutto il mio gradimento e tutta la mia ammirazione per questo lavoro.

Non sono mai tornato tante volte su un life per rivedermelo, come con il tuo.

Purtroppo mi sembra che ultimamente tanti, troppi, confondano il life od il reportage con una serie di scatti mossi, storti, sfocati, casuali, acritici; il tutto viene poi condito ed accompagnati da considerazioni pseudofilosofiche di una tale genericit� ed ovviet� da essere tanto condivisibili quanto inutili.

Questo tuo, invece, � frutto di un lavoro, sulla realt� e su te stesso, nel senso pi� pieno che questa parola pu� avere.

Giallo

guru.gif
Michele Festa
Ciao Diego un lavoro affascinante e secondo me la scelta del B\n rende meglio la situazione ambientale, ben si sposa con la tendenza di rappresentare l'austerit� del luogo e delle persone. Un ottimo lavoro!

Un caro saluto

Michele
Aysle
Un life africano!!!
i senegalesi sono dei veri fratelli...possegono la loro anima!!!
Bellissimo il B/N evoca ancora di pi� i momenti intensi vissuti!
grazie.gif
bibbuccio
Complimenti.....gran bel life....
Fabrizio
filippogalluzzi
Complimenti,

Veramente un gran bel life!
Parole e scatti, tutto molto bello!

Ti posso fare una domanda

Come mai hai utilizzato solo B&W?
ldcavazza
un bel life che mi era sfuggito, ancora pi� apprezzabile per l'uso del bianco e nero.

Io con L'africa ho un rapporto conflittuale. L'ho frequentata a lungo per ragioni di lavoro soprattutto quella subsahariana orientale. Non sempre mi sono trovato bene ma capisco che sia un continente che pu� dare emozioni forti. Condivido quindi l'invito a scoprirne i lati meno noti e turistici.
Ciao
Luigi
tembokidogo
A volte ritornano...
...e, come questo Life, anch'io sto per tornare...Questa volta non per turismo (vabb�, qualche momento di "ricreazione", magari nel parco nazionale di Djoudji me lo prender�... wink.gif ) ma per lavoro: un reportage che sto programmando sugli interventi della cooperazione (in particolare, la Regione Piemonte e alcune Ong italiane) contro la siccit� e la carestia nel Sahel. Il che mi porter� a ripercorrere un po' l'itinerario di questo Life, dal Nord del Senegal, ai confini col Sahara, al verde Sine Saloum. Il che mi porr� anche qualche limitazione: dovendo muovermi in fretta e scattare in abbondanza (niente fotoreporter con me, sar� un "one man team") dovr� lasciare a casa corpo 35 mm e pellicola (sob), che comunque potrei usare pochissimo, per far posto al pc col quale trasmettere testi e immagini ogni sera in redazione...sperando che, nel frattempo, le linee telefoniche siano migliorate!
Quindi, questo life avr� un seguito "a colori"...
Diego
fenderu
Diego, in attesa del seguito a colori ti faccio i complimenti e ti ringrazio per aprire queste finestre sull' "altra" Africa, quella che si vede poco ma racconta tanto;

grazie.gif

pedrosimo
foto spettacolari e life altrettanto.......che dirti

solamente grazie.gif

ciao wink.gif
max16vj
Ciao Tembokidogo, riporto un po a galla questo life, io solo so quante volte gli ho dato uno sguardo alle tue foto..parecchie fidati, ho imparato sulla mia pelle "sbagliando" che avere paura porta al non arrivare al punto desiderato, il mio Life parla si di Africa e spero anche che a qualcuno piaccia, ma di sicuro il tuo trafigge la mente di chi lo legge.

Jambo tembokidogo...asante sana.

max16vj
Giallo
QUOTE(tembokidogo @ Feb 10 2006, 10:05 PM)
(niente fotoreporter con me, sar� un "one man team")
*



Scusa, ma a che ti servirebbe, in ogni caso? biggrin.gif
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