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alessandro pischedda
Leggendo un libro di un certo john Beardsworth, ho notato che sempre, dopo una maschera di contrasto, utilizzi il "dissolvi maschera di contrasto" nel menu' modifica.
Impostandolo su luminosita', lui afferma che la mdc interverra' senza creare artefatti nei colori bensi' solo nella luminosita'.

Nello specifico, lui lancia la mdc ed immediatamente dopo va su modifica ecc.

Qualcuno ha mai utilizzato tale passaggio?

nel testo che ho sempre sottomano su ps. quello di EDIMATICA e APOGEO, non riesco proprio a trovare niente in proposito.
buzz
il comando dissolvi serve a diminuire l'effetto di un filtro.
se questo possa o meno intervenire sugli artefatti, ho i miei dubbi. L'unica cosa, che se inserisci artefatti con la MDC li elimini dissolvendola del 100% ma elimini anche la MDC!
alessandro pischedda
E'lo stesso pensiero che ho fatto io.
Pero' pare che il selezionare luminosit� faccia la differenza.

Qui ho trovato qualcosa
http://www.nadir.it/tecnica/PSD_CONTRASTO_...ontrasto_02.htm

Pero' parla anche di modifica opacit� (quale? Quella del livello o quella del comando stesso?)
ges
La tecnica della nitidezza basata sulla luminosit� si utilizzava in passato attraverso l'uso del metodo LAB, ora invece viene usata anche col metodo RGB attraverso l'impostazione del metodo di fusione in Luminosit�.

Quale dei due metodi si usino, in pratica si applica la nitidezza solo alla luminosit� dell'immagine escludendo le aree di colore, questo, ovviamente, evita artefatti in quest'ultima area.

Si tende, quindi, a "sparare" un'eccessiva MDC per poi gestirla in base alla foto attraverso l'utilizzo del cursore "dissolvi", che sarebbe una sorta di annullamento dell'attivit� applicata (in questo caso la nitidezza).

Pertanto, quando dopo la maschera di contrasto, hai letto che viene utilizzato il "dissolvi maschera di contrasto" nel menu' modifica � proprio per regolarla, per adattarla alla foto interessata.

Se la domanda a questo punto � va bene usare questo metodo? La risposta � dipende dall'immagine, non si pu� dire a priori e in astratto e, forse, per impratichirsi conviene fare delle prove.



alessandro pischedda
Ges, ma se duplico il livello e metto su luminosit�' la fusione e poi do la solita mdc (invece di una molto forte e poi dissolverla) non e' lo stesso?
Mi e' parso di capire che per utilizzare il dissolvi mdc su luminosit�, come hai scritto anche tu, si spara una mdc volutamente eccessiva per poi dissolverla.
Ma la dissolvi direttamente nel comando o successivamente tramite l'opacit� di livello? ( o e' lo stesso?)

ma la buona vecchia mdc sul colore lab e' veramente cos� in disuso?
alessandro pischedda
..ed anche i famosi canale alfa ecc?
A me sembra che duplicando il livello e andando su luminosit� si ottiene lo stesso..ma magari sbaglio.

Usando la duplicazione del livello e luminosit�, va utilizzato il discorso della mdc forte e poi scemata tramite l'opacit� di livello o si usano i parametri soliti che uno userebbe normalmente?

Conviene SEMPRE lavorare solo sulla luminosit�?
maxiclimb
QUOTE(alessandro pischedda @ Oct 2 2011, 02:44 PM) *
se duplico il livello e metto su luminosit�' la fusione e poi do la solita mdc (invece di una molto forte e poi dissolverla) non e' lo stesso?


No, nel tuo esempio il livello sottostante resta invariato, e a questo viene sovrapposto un livello con mdc. Se abbassi l'opacit� si vedono entrambi, ma non si cambia il modo in cui viene applicata.

QUOTE(alessandro pischedda @ Oct 2 2011, 02:44 PM) *
Mi e' parso di capire che per utilizzare il dissolvi mdc su luminosit�, come hai scritto anche tu, si spara una mdc volutamente eccessiva per poi dissolverla.
Ma la dissolvi direttamente nel comando o successivamente tramite l'opacit� di livello? ( o e' lo stesso?)

Non � lo stesso, se nel comando imposto su "luminosit�", l'intervento avviene di fatto (anche se non � proprio vero) come se lavorassi in Lab sul canale della Luminosit�, con i presunti vantaggi ben conosciuti. Si pu� anche non dissolvere nulla, ovvero lasciare al 100%, ma cambiare solo il metodi, mettendo appunto su luminosit�.

QUOTE(alessandro pischedda @ Oct 2 2011, 02:44 PM) *
ma la buona vecchia mdc sul colore lab e' veramente cos� in disuso?

Abbastanza. smile.gif

QUOTE(alessandro pischedda @ Oct 2 2011, 02:58 PM) *
..ed anche i famosi canale alfa ecc?
A me sembra che duplicando il livello e andando su luminosit� si ottiene lo stesso..ma magari sbaglio.

Usando la duplicazione del livello e luminosit�, va utilizzato il discorso della mdc forte e poi scemata tramite l'opacit� di livello o si usano i parametri soliti che uno userebbe normalmente?

Conviene SEMPRE lavorare solo sulla luminosit�?


Il punto � che in realt� NON � possibile lavorare solo sulla luminosit�.
Nonostante l'illusione del metodo Lab, che ho studiato a fondo per anni, ma che oggi � abbastanza obsoleto.
Dico "illusione", perch� di fatto un file RGB stiamo trattando, sempre. E non si pu� scindere l'intervento dai canali, perch� in un file RGB sar� sempre la somma di questi a costituire l'immagine.
Se lavoro in Lab, ho comunque un risultato visivo (monitor), che � la traduzione in RGB di quanto stiamo facendo sul lab, ma poi questo file Lab dovr� essere riconvertito in RGB, e spesso i vantaggi del metodo della luminosit� di fatto vengono vanificati.
Anzi, con i software attuali di conversione raw (ACR in primis), si hanno delle potenzialit� assai superiori nell'applicazione della nitidezza, in una fase di file lineare che consente interventi pi� precesi e con meno aloni.

Oggi il workflow migliore � fare tutti gli interventi possibili direttamente nel raw converter, e applicare su PS solo la nitidezza per la stampa, opportunamente calibrata in base alla stampante usata, in genere con un plugin specifico e precalibrato.
alessandro pischedda
tutto molto chiaro, grazie infinite.
ges
Non aggiungo altro alle tue domande poich� Maxclimb � stato molto chiaro, per� vorrei solo aggiungere che sono stato affascinato dalla tecnica della gestione del colore col metodo LAB, ne avevo parlato QUI se ti va di approfondire ...... wink.gif
alessandro pischedda
Si! Thanks! Il discorso e' che ultimamente ho avuto un'insiddisfazione per le mie conversioni bn, specie con gli incarnati, e di conseguenza anche sulla mdc.
Sto un po' regredendo, sono passato dal silver efex alla conversione con i canali, ai calcoli alla fine mischio tutto, settorializzo ecc..poi la mdc...idem.ma a volte mi sembra di mangiarmi sfumature...
Vorrei quei bn perfetti delle stampe fine art, cos� graduali..
Sto leggendo questo mondo e quell'altro..martin evening, un altro paio di testi (uno di apogeo su ps), Questo suul bn di beardsworth ecc..
ripeto arrivo alla mdc e mi pare di rovinare il tutto.
Pero' almeno lo stallo mi sta facendo studiare di tutto e quindi e' molto stimolante e formativo.

buzz
� il rischio pi� grosso che si ha quando si converte in bn esaltando o attenuando i colori.
basta provare ad esagerare con i comandi (in photoshop) e i passaggi tonali se e vanno a escort.
per evitare ci� preferisco desaturare e poi giocare con il pennello scurisci o schiarisci per modulare i contrasti selettivamente, e so che non � il metodo migliore, ma mi accontento di questo piuttosto che rischiare (e non accorgemene se non prima di ritirare le stampe!)
Massimo.Novi
Mi permetto di aggiungere uno spunto di riflessione sul dissolvere o ridurre la MDC.

Solitamente la MDC in Photoshop si utilizza per ottimizzare la nitidezza in base all'output desiderato. Se si � operato bene nel convertitore RAW la nitidezza che ripristina le perdite del filtro AA � gi� a posto. D� questo per assodato, ok?

Il problema nasce dal dover valutare la MDC a video. La modalit� LAB che era (e per alcuni aficionados �) tanto in voga indicava come possibile la gestione della sola Luminance (L) per ridurre gli effetti del colore (a = b = 0 sono infatti solo grigi). Il problema come gi� ricordato � che poi in pratica non esiste modo di riprodurre su una periferica un'immagine Lab ma va comunque convertita in RGB o in CMYK. Inoltre il Lab � una modalit� che esula dal gamut (rappresenta qualsiasi colore visibile) e quindi in pratica si rischia di ottenere riconvertendo in RGB un colore che non � materialmente riproducibile. D'altro canto, poich� a e b sono praticamente codificati in 8 bit in un range limitato, alcuni colori visibili non sono poi rappresentabili in Lab (pare un controsenso...).

Quando realizzavo l'Experience sulla Nitidezza ricordai che avevo effettuato in passato dei test su colori contigui su aree ampie (in pratica immaginate di ingrandire i pixel di 100 o 200 volte) e mi ero reso conto che una MDC applicata in L (modo Lab) apportava variazioni ai colori contigui molto differente da quella applicata in RGB. E spesso si creavano artefatti colorati che non erano affatto graduali tra tonalit�. Questo sulle piccole dimensioni del pixel al 100% su un video o in una stampa poteva passare inosservato ma il passaggio tonale della MDC risultava comunque poco graduale se osservato a colori RGB.

Oltre a questo � estremamente difficile valutare di quanto ridurre la MDC (dissolvimento) in quanto il video � molto diverso dalla stampa, sia come modalit� di riproduzione colore (RGB invece di CMYK) che come modalit� di ricostruzione dello stesso (illuminazione di Led o fosfori invece di microgocce o micropunti di inchiostro o elementi sensibili CMYK su carta chimica).

Per questo preferisco ormai di gran lunga affidarmi a plugin commerciali per tale scopo. Sono gi� stati calcolati per l'output desiderato. Ovviamente vi sono differenze (i Nik sono pi� intrusivi dei Photokit Sharpener ad esempio) ma in generale i risultati sono di gran lunga migliori di quelli ottenibili ad occhio, se non si intendono fare molte (ma davvero molte) e costose (ahim�) prove. Per il fotoamatore �, credo, la soluzione migliore, anche se ha dei costi, seppur minimi. Per chi invece stampa professionalmente a volte � fondamentale cercare adattamenti specifici della MDC, magari su supporti non comuni.

Questo per dire, in definitiva, che occorre fare estrema attenzione a come si osserva il risultato finale della MDC, in quanto varia in base alle dimensioni, al tipo di stampa ed alla periferica di osservazione.

Massimo
alessandro pischedda
Massimo, mi pare di capire questo sia un discorso principalmente attinente il colore.
Invece con il bn come ci dovremmo comportare?
Con il famoso trova bordi ecc? Specie in un ritratto..
Massimo.Novi
QUOTE(alessandro pischedda @ Oct 4 2011, 02:28 PM) *
...Invece con il bn come ci dovremmo comportare?
Con il famoso trova bordi ecc? Specie in un ritratto..


Immagini digitali B/N non ne esistono, almeno con i sensori attuali. La MDC per l'output B/N dovrebbe essere sostanzialmente analoga a parte il tipo di supporto (che � spesso semilucido o matte).

In acquisizione (nel convertitore RAW si spera) per i ritratti si tende ad usare maschere con una bassa frequenza di dettaglio, in modo da ridurre effetti di trama troppo enfatizzata. Se si converte in B/N nel convertitore RAW stesso allora l'effetto si pu� anche regolare a vista. Se invece si vuole comunque convertire in B/N in Photoshop � consigliabile usare dettagli bassi esportando dal convertitore. L'high-pass � utile come filtro in PS per ridurre ulteriormente l'effetto ma in ogni caso � meglio non aver esagerato con i dettagli in nitidezza di acquisizione. Io l'hig-pass non lo uso.

Da considerare anche che a seconda del contrasto desiderato nel B/N, l'effetto della MDC cambia.

Insomma, sostanzialmente rimane un problema di supporto per la MDC di output. Colore o B/N.

Massimo
alessandro pischedda
tornando al discorso della luminosita', copio e incollo da martin evening


"However, with Camera Raw, the sharpening is always
applied to the luminance of the image, so you won�t see
any color artifacts generated when you apply a sharpening
effect."

questo mi fa rendere conto ancora di piu' che, salvo casi particolari, il piu' a maggior ragione va applicato in acr saltando, mi pare di capire, possibilmente la famosa seconda fase dello sharpening.
Massimo.Novi
QUOTE(alessandro pischedda @ Oct 4 2011, 02:58 PM) *
..."However, with Camera Raw, the sharpening is always
applied to the luminance of the image, so you won�t see
any color artifacts generated when you apply a sharpening
effect."
...


1) Cosa che � differente da convertire in Lab l'immagine raster in Photoshop. ACR utilizza l'immagine lineare RAW nello spazio interno RGB e non converte in Lab.

2) L'effetto dell'elaborazione ACR sulla luminanza (ma non �, ripeto, una conversione Lab) � visibile tenendo premuto il tasto ALT mentre si spostano i cursori.

Anche nella riduzione rumore ACR separa luminanza e colore.

Massimo
alessandro pischedda
Ho appena ordinato real world camera raw per il cs5, visto che io testo che ho di martin evening e' su cs4 ed ha una vecchia versione di acr, anche se i principi sono quelli.
Peccato le ultime versioni siano solo in inglese..
Per info l'ultima versione (cs5) di martin evening su amazon.It e' a 27 euro contro le 58 attualmente in libreria della cs4.
Avendo gi� il vecchio testo non prendo l'aggiornamento bens� punto specificatamente su acr conn real world.
Spero di stare andando con i passi giusti..
dimapant
QUOTE(alessandro pischedda @ Oct 1 2011, 09:20 PM) *
Leggendo un libro di un certo john Beardsworth, ho notato che sempre, dopo una maschera di contrasto, utilizzi il "dissolvi maschera di contrasto" nel menu' modifica.
Impostandolo su luminosita', lui afferma che la mdc interverra' senza creare artefatti nei colori bensi' solo nella luminosita'.

Nello specifico, lui lancia la mdc ed immediatamente dopo va su modifica ecc.

Qualcuno ha mai utilizzato tale passaggio?

nel testo che ho sempre sottomano su ps. quello di EDIMATICA e APOGEO, non riesco proprio a trovare niente in proposito.


La MDC, in fotoritocco, viene applicata almeno un paio di volte, ma spesso di pi�, su una immagine, e l�unica che viene applicata a tappeto, su tutta l�immagine, el�ultima, a fotoritocco finito, la MDC di output, quella necessaria ad adattare al meglio l�immagine per un determinato tipo di output (stampa di un ben preciso tipo, monitor etc).

Questa MDC di output ha valore fisso, va applicata a tutta l�immagine in modo uniforme e, se la fai bene, NON va dissolta o settorializzata: il farlo bene non � difficile dato che ha valori fissi e costanti, dunque una volta definiti usi sempre quelli e non dissolvi nulla, e, come dice manovi, ti compri un programmino e ti ce li mette lui.

Quella che va eventualmente dissolta � la maschera di contrasto che applichi durante il fotoritocco, la ripresa dio nitidezza �artistica�: quella la dissolvi e la settorializzi a gusto tuo, ma bisogna saper bene cosa si fa, altrimenti si vedono artefatti ed aloni.

La MDC va sempre fatta su livello separato e fusa in Luminosit�, dato che alzando il contrasto sui bordi, porta a slittamenti colorimetrici sui bordi, non su tutta l�immagine, ed in Luminosit� ce li levi.
Il fatto di dare MDC palesemente ridondante e poi dissolverla, a parer mio, porta a dei rischi di vedere aloni ed artefatti comunque: la MDC va data come sembra giusta e poi dissolta un pochino, sempre, e comunque � meglio darne poca che tanta.

Il dissolvere la maschera di contrasto (manovi correggimi prego se sbaglio) riduce l�overshoot di luminosit�/ annerimentoche si genera sui bordi dell�immagine e visibile con Imatest, e dunque riduce l�alonatura in stampa, a me avevano detto questo, ma di manovi ce ne sono pochi anche all�estero.
Quando � poca, giusta o tanta? Qui si complicano, e molto le cose.

Osservare cosa combina la MDC su di un monitor per una immagine che poi viene stampata �, semplicemente,, quello che vedi a monitor non � realistico, l�effetto � diverso.

Dei canadesi mi hanno insegnato che il metodo migliore che simula l�effetto vero della MDC sulla stampa quando � vista su monitor � di osservare l�immagine su monito a dimensione di stampa ed impostare la risoluzione vera del monitor nel pannello preferenze di PP; in Preferenze c�� proprio il valore di risoluzione del monitor da settare, appunto proprio per questo, la MDC, e va impostata la risoluzione vera, quella all�unit�, del monitor e la misuri col metro e coi dati di targa risoluzione (il mio mi pare sia 95 o 96 DPI, sono fuori di casa e non lo rimisuro) e per vedere bene, ci vogliono monitor grossi.

Inoltre va tenuto presente che a frequenza spaziale diversa devi dare MDC diversa, come fattori, dunque la MDC va, praticamente sempre, non solo dissolta se ce ne � bisogno, ma anche settorializzata e ne devi dare, praticamente sempre, pi� di una, e dove ne dai una non devi dare le altre, si lavora coi livelli.

Ci sono immagini alle quali si danno anche quattro MDC, oltre quella di stampa, ed i ritratti sono casi tipici, la pelle va trattata diversa dagli occhi che vanno trattati diversi dai capelli e dalle ciglia, che a loro volta, spesso, vanno trattati diversi da vestiti e gioielli, e��nello sfocato da poco profondo a profondo come si lavora con la MDC? ( la risposta � ovvia e semplicissima!)

Il giudizio comunque sui risultati dell'applicazione dell MDC, ad esclusione di quella di output, si fa solo ad occhio, se non vuoi stampare dei provini come si faceva a pellicoal, e dunque ci vuole della pratica, come in tutto nel mondo.
Saluti cordiali

Saluti cordiali

Massimo.Novi
QUOTE(dimapant @ Oct 5 2011, 06:34 AM) *
...quello che vedi a monitor non � realistico, l�effetto � diverso.
Dei canadesi mi hanno insegnato....


Non conoscendo i canadesi in questione non saprei dirti se la loro spiegazione era dedicata ad una certa tipologie di MDC ma solitamente a video non � possibile riprodurre l'effetto di stampa, anche cercando di ottenere un rapporto di visualizzazione il pi� possibile "coerente" evitando eventuali ridimensionamenti algoritmici. Tanto � vero che di solito nelle stesse istruzioni dei plugin si dice chiaramente che l'effetto a video � di solito enfatizzato ma in stampa � ok.

Il punto � che � la visione su video RGB elettronico che � differente dalla stampa. Su qualsiasi superficie e tecnologia.

Normalmente la tecnologia di stampa richiede gi� MDC differenti in quanto l'immagine si forma in modo differente (inchiostro sovrapposto, carta chimica laser-sensibile, sublimazione) ma anche la grana e la superficie del supporto forniscono differenti risposte alla visione. Il monitor � invece costante e anche usando risoluzioni ad hoc, le cose sono diverse. Pensate poi ai monitor glossy che aumentano l'effetto di contrasto percepito per la presenza del vetro anteriore.

In definitiva come dicevo � possiible ottenere ottimi risultati anche non usando plugin pronti ma richiede studio e una certa quantit� di prove a perdere. Per tutti gli usi comuni direi che � decisamente meglio affidarsi ai "numeri magici" gi� sperimentati dai produttori che hanno potuto sperimentare a lungo sui vari tipi di output.

Per il ritocco locale se possibile � meglio farlo in RAW (se la precisione dello strumento vi � sufficiente, se non dovete lavorare su immagini gi� pesantemente ritoccate e se infine non avete preconcetti su usare Camera Raw o Capture One rispetto a Photoshop) per il solito motivo che in questo modo avete gratis il massimo controllo sulla sola luminosit� ed evitate la maggior parte dei problemi dovuti a MDC troppo elevate.

Massimo
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