Tanto per familiarizzare, l’Arma ci si presenta così, senza colonna sonora con note de “La cavalcata delle Valchirie”, ma chi più chi meno, abbiamo musicato Wagner nelle nostre menti.

Mentre l’elicottero manteneva il suo asse in aria, gli uomini all’interno ci dimostravano che quello che si vede nei film, è per loro pane quotidiano e si calavano giù, alla faccia nostra che abbiamo provato con il verricello, solo il biglietto di andata… Purtroppo un fotografo troppo preso dalla performance di discesa dall’elicottero, si è perso gli uomini che già toccata terra, si disponevano a riccio, sdraiati, in modo da coprire le spalle a chi dovesse ancora raggiungerli. Chiedo venia.
Poi invitandoci a rivolgere lo sguardo verso un bersaglio da noi distante, al cenno dato, come un unico tuono, hanno echeggiato le voci delle armi da fuoco di uomini alle nostre spalle di cui ignoravamo la presenza, che si sono quindi a noi presentati così. Per chi avesse difficoltà nello scorgere la figura, ecco la soluzione. Anche altri due, all’interno dell’edificio alle nostre spalle, avevano l’occhio fisso sul bersaglio.
All’interno dell’edificio, ricostruito come un’abitazione con varie stanze, è stato poi simulato un particolare momento, quello della liberazione di alcuni ostaggi. Noi potevamo assistere da due posizioni, una aerea e una proprio nel vivo dell’azione, ovviamente belli protetti da una sorta di acquario di monitoraggio. Dopo l’azione di depistaggio, le porte davanti a noi sono state fatte saltare e oltre la luce, dall’esterno hanno fatto irruzione gli uomini. Condizioni di luce scarsa, fumo per le piccole cariche, la concitazione del momento non hanno impedito ai Carabinieri di svolgere il loro compito: chi ha neutralizzato i rapitori, e chi garantiva libera la via d’accesso e di fuga.

Ma una volta liberati, gli ostaggi devono essere salvaguardati e tutelati e vengono quindi portati via di gran carriera, con l’utilizzo necessario delle forze a disposizione. Evidentemente i due dovevano essere pezzi grossi, perché subito il convoglio di scorta viene fermato e comincia la manovra di copertura: mentre gli uomini rispondono al fuoco, gli ostaggi vengono trasferiti su un altro mezzo e fatti allontanare, finchè la situazione non è sotto controllo.
Terminato il tutto, gli uomini del GIS e del 1° Rgt CC par. Tuscania si presentano a noi, dapprima in modo disordinato, poi pronti a scattare sull’attenti. È tardi ormai, si vocifera che l’ospite dopo tre giorni puzza, noi abbiamo impiegato molto meno. Chi può fa armi e bagagli e a noi non rimane che tornarcene mestamente a casa.
Una sola raccomandazione: non siate superstiziosi, ma non porta solo sfortuna. Se vi attraversa la strada, un gatto nero può essere molto pericoloso!
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