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danilux82
Raga innanzitutto mi scuso a priori per aver aperto l'ennesimo thread sui profili colore.
Ho letto tutti quelli esistenti ma ancora (sarò scemo) non ho capito se è meglio usare Adobe RGB 1998 oppure sRGB, in quanto:
- molti dicono che Adobe RGB 1998 sia meglio;
- altrettanti dicono che il 99% dei fotografi usa sRGB per stampare le foto digitali.
Da qui il mio dubbio...

Dopo aver risolto il dilemma vorrei cortesemente sapere se il profilo scelto lo devo impostare sulla reflex, sul monitor e sulla stampante o solo su alcune di queste cose....

Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso ancora!
cuomonat
QUOTE(danilux82 @ Aug 29 2011, 09:04 PM) *
Raga innanzitutto mi scuso a priori per aver aperto l'ennesimo thread sui profili colore.
Ho letto tutti quelli esistenti ma ancora (sarò scemo) non ho capito se è meglio usare Adobe RGB 1998 oppure sRGB, in quanto:
- molti dicono che Adobe RGB 1998 sia meglio;
- altrettanti dicono che il 99% dei fotografi usa sRGB per stampare le foto digitali.
Da qui il mio dubbio...

Dopo aver risolto il dilemma vorrei cortesemente sapere se il profilo scelto lo devo impostare sulla reflex, sul monitor e sulla stampante o solo su alcune di queste cose....

Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso ancora!

I profili sono informazioni che consentono di rappresentare correttamente un file immagine entro un determinato spazio colore che può essere Adobe RGB o s-RGB.
I profili sono generalmene stabiliti in fabbrica dal produttore, noi possiamo scegliere lo spazio colore in cui riprodurre un file immagine. Maggiore è la capienza dello spazio colore e maggiore sarà la quantità di colori che vedremo riprodotti.
Adobe RGB è uno spazio più apio di s-RGB quindi è utile usare il primo per i NEF che contengono la massima quantità di informazioni ed apportare la maggior parte delle modifiche in post-produzione su questo formato prima di convetire il file in TIFF o JPEG.
Generalmente poi può essere conveniente convertire in s-RGB per i JPEG come prodotto finale per web e stampa.
Shaovel
QUOTE(danilux82 @ Aug 29 2011, 09:04 PM) *
Raga innanzitutto mi scuso a priori per aver aperto l'ennesimo thread sui profili colore.
Ho letto tutti quelli esistenti ma ancora (sarò scemo) non ho capito se è meglio usare Adobe RGB 1998 oppure sRGB, in quanto:
- molti dicono che Adobe RGB 1998 sia meglio;
- altrettanti dicono che il 99% dei fotografi usa sRGB per stampare le foto digitali.
Da qui il mio dubbio...

Dopo aver risolto il dilemma vorrei cortesemente sapere se il profilo scelto lo devo impostare sulla reflex, sul monitor e sulla stampante o solo su alcune di queste cose....

Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso ancora!


Ciao! smile.gif
sRGB è utile per le foto che saranno stampate o visualizzate senza ulteriori modifiche.
Adobe RGB, al contrario, dispone di una gamma cromatica più ampia rispetto a sRGB e risulta più appropriato per le applicazioni di stampa commerciali. rolleyes.gif
danilux82
QUOTE(Shaovel @ Aug 29 2011, 09:38 PM) *
Ciao! smile.gif
sRGB è utile per le foto che saranno stampate o visualizzate senza ulteriori modifiche.
Adobe RGB, al contrario, dispone di una gamma cromatica più ampia rispetto a sRGB e risulta più appropriato per le applicazioni di stampa commerciali. rolleyes.gif


Grazie mille a entrambi per le risposte!

@ Shaovel: in base a quello che dici tu mi converrebbe lavorare con sRGB (visualizzo e stampo foto a livello amatoriale), per cui se ho capito bene dovrei impostare la D3100 su sRGB e fare la stessa cosa per il monitor del mio pc, per la stampante e per Photoshop, giusto?
Michele Volpicella
Vorrei puntualizzare alcuni punti:

1. I NEF sono file RAW e quindi non hanno nessun profilo, tanto vale impostare sRGB o Adobe sulla fotocamera, i NEF verranno uguali!
2. I "produttori" non stabiliscono in fabbrica nessun profilo, gli spazi colore poi sono in realtà dei profili standardizzati.
3. L'assegnazione del file NEF a uno spazio colore è necessaria quando lo si trasforma in file di immagine come un TIF o un JPEG. Lo spazio colore che comprende il maggior gamut non è Adobe ma il ProPhoto, segue Adobe e infine sRGB per restare sui più usati.
4. Per chi lavora intensamente su PS e poi stampa su stampanti professionali, è raccomandabile l'uso di ProPhoto con TIF (meglio se a 16 bit) perchè compre una maggior quantità di colori.
5. Per chi non stampa, ma posta le foto su Internet, è raccomandabile usare lo spazio sRGB che è di default in molti browser che non "onorano" il profilo dell'immagine. Un'immagine in Adobe vista come se fosse in sRGB è orribile. E' necessario inoltre usare il formato JPEG perchè il TIF produce file troppo grandi
6. Infine per chi stampa su stampanti domestiche, può valere la pena lasciare le immagini in Prophoto o Adobe, controllare per sicurezza le zone fuori-gamut nel profilo di stampa e stampare con l'intento Percettivo che opera un Gamut Mapping (cioè restringe lo spazio originale su quello di destinazione come se stesse spremendo un limone...immagine poetica rolleyes.gif )
7. Infine il profilo da impostare sulla reflex, se usi NEF è indifferente, se usi i JPEG usa le linee guida che scritto sopra. Invece sul monitor non devi usare nulla (dovresti farti un profilo apposito con una sonda) e sulla stampante, ti conviene impostare semplicemente il tipo di carta che usi. L'alternativa professionale è escludere la gestione colore sulla stampante e impostare sull'applicazione che stampa (per esempio Photoshop) il profilo fatto su misura per quella stampante e quella carta (o addirittura anche per quell'immagine!)
maxbunny
QUOTE(Michele Volpicella @ Aug 30 2011, 09:49 PM) *
Vorrei puntualizzare alcuni punti:

1. I NEF sono file RAW e quindi non hanno nessun profilo, tanto vale impostare sRGB o Adobe sulla fotocamera, i NEF verranno uguali!
2. I "produttori" non stabiliscono in fabbrica nessun profilo, gli spazi colore poi sono in realtà dei profili standardizzati.
3. L'assegnazione del file NEF a uno spazio colore è necessaria quando lo si trasforma in file di immagine come un TIF o un JPEG. Lo spazio colore che comprende il maggior gamut non è Adobe ma il ProPhoto, segue Adobe e infine sRGB per restare sui più usati.
4. Per chi lavora intensamente su PS e poi stampa su stampanti professionali, è raccomandabile l'uso di ProPhoto con TIF (meglio se a 16 bit) perchè compre una maggior quantità di colori.
5. Per chi non stampa, ma posta le foto su Internet, è raccomandabile usare lo spazio sRGB che è di default in molti browser che non "onorano" il profilo dell'immagine. Un'immagine in Adobe vista come se fosse in sRGB è orribile. E' necessario inoltre usare il formato JPEG perchè il TIF produce file troppo grandi
6. Infine per chi stampa su stampanti domestiche, può valere la pena lasciare le immagini in Prophoto o Adobe, controllare per sicurezza le zone fuori-gamut nel profilo di stampa e stampare con l'intento Percettivo che opera un Gamut Mapping (cioè restringe lo spazio originale su quello di destinazione come se stesse spremendo un limone...immagine poetica rolleyes.gif )
7. Infine il profilo da impostare sulla reflex, se usi NEF è indifferente, se usi i JPEG usa le linee guida che scritto sopra. Invece sul monitor non devi usare nulla (dovresti farti un profilo apposito con una sonda) e sulla stampante, ti conviene impostare semplicemente il tipo di carta che usi. L'alternativa professionale è escludere la gestione colore sulla stampante e impostare sull'applicazione che stampa (per esempio Photoshop) il profilo fatto su misura per quella stampante e quella carta (o addirittura anche per quell'immagine!)



Pollice.gif

Poi per approfondire oltre che su questo forum, leggi qui e qui
brusa69
Facciamola semplice :

esistono gli spazi colore di lavoro dei vari software (lightroom, nx2, photoshop...)
esistono i profili colore dei vari devices hardware (monitor, stampanti)

le cose non vanno mischiate in quanto parlando di spazi colore si parla in genere di software,
quando parliamo di profili colore parliamo di hardware.

Il fatto che poi per comodità il lab ci chieda files con spazio colore sRGB o Adobe è perchè gestiranno loro quegli spazi colore in base alla loro stampante e il suo profilo.

Il software va quindi settato sRGB, AbobeRGB1998, Prophoto ... in base alle preferenze e al workflow, invece all'hardware attaccato al pc va abbinato il profilo
a.fornito dal produttore con i drivers
b.creato con strumenti di calibrazione (in genere il profilo monitor su crea con uno spyder3 o similari).

Il settaggio on camera sRGB / Adobe e varianti :
a. vale 0 in caso di RAW perchè poi dipende dal convertitore usato che spazio ha impostato e a che spazio si conferte il file (jgp tiff ...) di uscita.
b. è una 'comodità' in caso di scatti in JPG perchè cosi' si ha già uno spazio associato senza necessità di altri convertitori software. In caso di JPG direttamente oncamera uso solo sRGB.

Dopo la premessa, personalmente uso:
D700 : spazio Adobe
Lightroom / Photoshop : spazio Adobe
Video : profilo colore creato da Spyder3
Stampante : profilo stampante Epson

Quando invio le foto a lab internet converto il JPG in sRGB.
Per altri lab che forniscono il profilo mando i JPG con quel profilo indicando di non effettuare altre conversioni automatizzate.

Spero sia leggermente piu' chiaro... messicano.gif
LucaCorsini
In Photoshop non vedo controindicazioni ad usare sempre il Prophoto.
Tra le altre cose salva meravigliosamente aree che in sRGB sarebbero bruciate in partenza.
Ovviamente alla fine del processo si deve convertire in sRGB ma i risultati sono sostanzialmente diversi.
Michele Volpicella
QUOTE(LucaCorsini @ Aug 30 2011, 10:50 PM) *
In Photoshop non vedo controindicazioni ad usare sempre il Prophoto.
Tra le altre cose salva meravigliosamente aree che in sRGB sarebbero bruciate in partenza.
Ovviamente alla fine del processo si deve convertire in sRGB ma i risultati sono sostanzialmente diversi.



La conversione finale a sRGB è consigliabile (ma non tecnicamente necessaria) solo per le immagini da postare sul web.
Per le immagini da stampare, non c'è motivo di passare a sRGB. In ogni caso si dovrà convertire al profilo di stampa e tanto vale farlo in un passaggio solo. Inoltre, anche le stampanti piccole possono avere particolari zone del gamut che vanno aldilà dell' sRGB.
maxiclimb
QUOTE(Michele Volpicella @ Aug 30 2011, 11:43 PM) *
La conversione finale a sRGB è consigliabile (ma non tecnicamente necessaria) solo per le immagini da postare sul web.


Beh, non sarebbe tecnicamente necessaria se tutti i naviganti usassero browser che gestiscono i profili.
Siccome però la percentuale di costoro è intorno al 30% ad essere ottimisti (basandosi sulle statistiche di utilizzo di I.E., Chrome, Firefox, Safari ed Opera), ecco che se si vogliono mostrare le proprie immagini sul web la conversione in sRGB è un po' più che semplicemente "consigliabile". smile.gif
Diciamo "caldamente raccomandabile"?

QUOTE(Michele Volpicella @ Aug 30 2011, 11:43 PM) *
Per le immagini da stampare, non c'è motivo di passare a sRGB. In ogni caso si dovrà convertire al profilo di stampa e tanto vale farlo in un passaggio solo. Inoltre, anche le stampanti piccole possono avere particolari zone del gamut che vanno aldilà dell' sRGB.

Vero, se si stampa in proprio, oppure se ci si rivolge ad un laboratorio serio e professionale con il quale ci si accorda per la gestione dei files.
Nel 99% dei casi però, i laboratori si limitano a mandare in stampa senza nemmeno guardare le foto, figuriamo se si preoccupano di convertire i profili.
Quindi anche qui, salvo eccezioni piuttosto rare, per la stampa in laboratorio la conversione in sRGB è decisamente raccomandabile, ed è il metodo più "sicuro" per evitare problemi.
cuomonat
QUOTE(Michele Volpicella @ Aug 30 2011, 09:49 PM) *
Vorrei puntualizzare alcuni punti:

1. I NEF sono file RAW e quindi non hanno nessun profilo, tanto vale impostare sRGB o Adobe sulla fotocamera, i NEF verranno uguali!
2. I "produttori" non stabiliscono in fabbrica nessun profilo, gli spazi colore poi sono in realtà dei profili standardizzati.
3. L'assegnazione del file NEF a uno spazio colore è necessaria quando lo si trasforma in file di immagine come un TIF o un JPEG. Lo spazio colore che comprende il maggior gamut non è Adobe ma il ProPhoto, segue Adobe e infine sRGB per restare sui più usati.
...

1. Daccordo ma un RAW con profilo di conversione già assegnato alleggerisce/sveltisce il workflow, nel senso che se usi sempre lo stesso non bisogna di volta in volta stabilire lo spazio colore al momento di convertire il file in TIFF o JPEG.
2. I produttori stabiliscono un profilo di default (o altri a scelta dell'utente) per visualizzare i RAW come anteprime. Se si sceglie JPEG invece di RAW sulla dsrl non è possibile sostituirlo con un altro; se si seleziona NEF si può cambiare a piacimento.
3. La scelta dello spazio colore è indispensabile quando si edita in PS. Se si edita con un convertitore lo stesso utilizza uno spazio colore proprietario che solo in fase di conversione può essere sostituito in Prophoto, adobe RGB, s-RGB o altro.

Non è materia in cui sia particolarmente ferrato ma queste cose le ho capite così. Se sbaglio sono gradite correzioni.

smile.gif
maxiclimb
QUOTE(cuomonat @ Aug 31 2011, 11:30 AM) *
1. Daccordo ma un RAW con profilo di conversione già assegnato alleggerisce/sveltisce il workflow, nel senso che se usi sempre lo stesso non bisogna di volta in volta stabilire lo spazio colore al momento di convertire il file in TIFF o JPEG.
2. I produttori stabiliscono un profilo di default (o altri a scelta dell'utente) per visualizzare i RAW come anteprime. Se si sceglie JPEG invece di RAW sulla dsrl non è possibile sostituirlo con un altro; se si seleziona NEF si può cambiare a piacimento.
3. La scelta dello spazio colore è indispensabile quando si edita in PS. Se si edita con un convertitore lo stesso utilizza uno spazio colore proprietario che solo in fase di conversione può essere sostituito in Prophoto, adobe RGB, s-RGB o altro.

Non è materia in cui sia particolarmente ferrato ma queste cose le ho capite così. Se sbaglio sono gradite correzioni.

smile.gif


1) in macchina non si "assegna" nulla: è solo un Tag di istruzione che funziona SOLO per i software Nikon, e comunque anche questi si possono impostare per ignorare il Tag e usare un altro Spazio Colore.
Per esempio (le rare volte che lo uso) anche su Capture NX2 ho come Spazio Colore di default ProPhotoRGB, e i NEF me li apre quindi sempre con quello indipendentemente da cosa ho settato in macchina.
Non è nemmeno vero che sveltisce il workflow: la scelta non va mica fatta ogni volta, ma viene sempre usato il lo Spazio Colore predefinito scelto nelle preferenze del software usato.
2) OK
3) Più o meno si: alcuni convertitori usano Spazi Colore standard per le operazioni interne (Prophoto), altri dei profili particolari, ma tutti ovviamente sono ad ampio Gamut e non creano problemi.
Massimo.Novi
QUOTE(cuomonat @ Aug 31 2011, 11:30 AM) *
1. ...un RAW con profilo di conversione già assegnato alleggerisce/sveltisce il workflow....
2. I produttori stabiliscono un profilo di default (o altri a scelta dell'utente) per visualizzare i RAW come anteprime. ...se si seleziona NEF si può cambiare a piacimento.
3. ...Se si edita con un convertitore lo stesso utilizza uno spazio colore proprietario che solo in fase di conversione può essere sostituito in Prophoto, adobe RGB, s-RGB o altro.
...


Qualche puntualizzazione:

1) Solo per Capture NX (nel caso Nikon) definire uno spazio colore in macchina viene visto come predefinizione del software (se non impostato diversamente). Qualsiasi altro software non vede tale preimpostazione ed usa la propria. Cambia poco.

2) Non sempre. Camera Raw consente di cambiare lo spazio colore in visualizzazione durante l'editing. Ma Lightroom o Capture One no. Non confondete il profilo colorimetrico con quello colore.

3) Camera Raw consente di scegliere lo spazio colore anche durante l'editing.

Massimo
Clau_S
QUOTE(manovi @ Aug 31 2011, 11:58 AM) *
2) Non sempre. Camera Raw consente di cambiare lo spazio colore in visualizzazione durante l'editing. Ma Lightroom o Capture One no. Non confondete il profilo colorimetrico con quello colore.

Massimo


Potresti spiegare meglio questo punto?
Ero convinto che Capture One permettesse di cambiare il profilo in visualizzazione. Al contrario di Capture NX2, dove si imposta uno spazio colore predefinito ed ogni cambio avviene per conversione (per essere chiari, se imposto lo spazio predefinito del programma in sRGB e poi durante l'editing converto con uno step in Adobe RGB non vado a recuperare bruciature o saturazioni ma ho solo un ricalcolo dei valori RGB dei pixel per adattarli al nuovo spazio. Altresì se voglio lavorare l'immagine in origine in Adobe RGB sono costretto a chiuderla, impostare il programma e riaprirla), Capture One permette di impostare solo un profilo di output che può essere cambiato in ogni momento producendo differenze (se da sRGB passi ad Adobe hai un recupero parziale delle buciature. Ancora di più passando a ProPhoto). In Capture One è come se si lavorasse in visualizzazione in soft proof dal profilo ROMM a quello scelto come output.
Cos'è che non ho capito del tuo intervento o cosa intendevi di diverso?
Massimo.Novi
QUOTE(Clau_S @ Aug 31 2011, 01:49 PM) *
Potresti spiegare meglio questo punto?
Ero convinto che Capture One permettesse di cambiare il profilo in visualizzazione. .....In Capture One è come se si lavorasse in visualizzazione in soft proof dal profilo ROMM a quello scelto come output.
Cos'è che non ho capito del tuo intervento o cosa intendevi di diverso?


Capture One usa uno spazio ROMM che non è esattamente ProPhotoRGB ma una specie di Wide Gamut. Solo in esportazione decidi lo spazio colore e quindi hai la funzione di softproof che ad esempio in Camera Raw non serve perchè può essere impostato direttamente in elaborazione (vedi istogramma). In CO puoi cambiare solo profilo colorimetrico che è un'altra cosa. CO funziona più o meno come Lightroom.

Per questo ed altri motivi preferisco ancora Camera Raw (anche se i livelli di CO sono molto comodi per alcuni ritocchi). A parte l'interfaccia utente che in CO è davvero poco intuitiva.

Massimo
Michele Volpicella
E' abbastanza semplice la cosa.
Apri un'immagine in Camera Raw. Col contagocce seleziona 2 o tre punti.
Potrai così vedere i valori RGB di questi punti in alto a sinistra.
Adesso in basso cambia lo spazio colore, per esempio invece di ProPhoto RGB passa a sRGB, dà un OK e osserva le terne dei numeri che sono in alto: sono cambiate tutte, ossia i valori Lab sono rimasti uguali (se erano dentro al gamut) ma i numeri RGB ovviamente devono essere cambiati per rappresentare gli stessi Lab in un nuovo spazio.
Grandissimo peccato che non si possano leggere i valori Lab, molto più utili per giudicare l'incarnato, il cielo, il mare, ecc ecc...

Ecco, tutto questo su LR non si può fare.
LR fornisce dei valori RGB che io francamente non so a quale spazio si riferiscano
Massimo.Novi
QUOTE(Michele Volpicella @ Aug 31 2011, 02:31 PM) *
...peccato che non si possano leggere i valori Lab, molto più utili per giudicare l'incarnato, il cielo, il mare, ecc ecc...
...LR fornisce dei valori RGB che io francamente non so a quale spazio si riferiscano


1) Forse ti riferisci al CMYK invece del Lab. Gli incarnati tipicamente si valutano su CMYK.

2) I valori RGB sono percentuali perchè LR usa uno spazio interno di visualizzazione ProPhotoRGB con gamma sRGB (MelissaRGB detto tra noi) e quindi non avrebbero riscontro. Per cui vengono visualizzati come semplici percentuali.

Massimo
pes084k1
QUOTE(Michele Volpicella @ Aug 30 2011, 11:43 PM) *
La conversione finale a sRGB è consigliabile (ma non tecnicamente necessaria) solo per le immagini da postare sul web.
Per le immagini da stampare, non c'è motivo di passare a sRGB. In ogni caso si dovrà convertire al profilo di stampa e tanto vale farlo in un passaggio solo. Inoltre, anche le stampanti piccole possono avere particolari zone del gamut che vanno aldilà dell' sRGB.


Preferisco passare da ProPhoto (anche su Capture NX2) a Adobe RGB o sRGB per compatibilità prima di convertire in JPEG e/o stampare. Con i laboratori esterni e i profili stampante si evitano molti guai e si controlla meglio il centraggio sul gamut.

A presto telefono.gif

Elio
Michele Volpicella
QUOTE(manovi @ Aug 31 2011, 02:59 PM) *
1) Forse ti riferisci al CMYK invece del Lab. Gli incarnati tipicamente si valutano su CMYK.

2) I valori RGB sono percentuali perchè LR usa uno spazio interno di visualizzazione ProPhotoRGB con gamma sRGB (MelissaRGB detto tra noi) e quindi non avrebbero riscontro. Per cui vengono visualizzati come semplici percentuali.

Massimo


1. No mi riferisco a Lab, perchè dopo anni di lavoro so giudicare subito in base ai valori Lab se l'incarnato va bene per quelle condizioni o se ha bisogno di correzioni. Praticamente riesco a sapere per il tipo di età, razza, parte del viso ecc tipo di luce se sono "dentro" o se devo correggere.
Non conosco come si fa con CMYK e sarei grato se mi dessi una rapida spiegazione. Sembra interessante.Grazie
Massimo.Novi
QUOTE(Michele Volpicella @ Aug 31 2011, 04:35 PM) *
1. ....riesco a sapere per il tipo di età, razza, parte del viso ecc tipo di luce se sono "dentro" o se devo correggere.
Non conosco come si fa con CMYK e sarei grato se mi dessi una rapida spiegazione.


Non sapevo che esistesse per Lab. Il Lab fornisce valori per differenza di canale colore e non mi risulta alcun metodo di come possa fornire valori prefissati valutabili per tipo di pelle, etnia, età ecc. Anzi se hai valori numerici sarebbe interessante conoscerli e saperne le fonti (che non siano Margulis però...).

Lo standard adottato da anni nella stampa e anche in fotoritocco è valutare la percentuale di canali CMY (il K di solito è molto basso o 0) in base all'etnia, all'età e al tipo di carnagione. Ad esempio i caucasici hanno solitamente valori (piacevoli in visione) con Y > M del 5-10% e C 1/5 di M (vado a memoria ma siamo lì). Cambia ovviamente per pelli abbronzate e per etnia, oltre che per età come detto.

Qualsiasi testo di fotoritocco avanzato riporta questi dati. Poichè RGB è complementare si può anche valutare su RGB ma è un poco più complesso.

Massimo
Michele Volpicella
QUOTE(manovi @ Aug 31 2011, 04:44 PM) *
Non sapevo che esistesse per Lab. Il Lab fornisce valori per differenza di canale colore e non mi risulta alcun metodo di come possa fornire valori prefissati valutabili per tipo di pelle, etnia, età ecc. Anzi se hai valori numerici sarebbe interessante conoscerli e saperne le fonti (che non siano Margulis però...).

Lo standard adottato da anni nella stampa e anche in fotoritocco è valutare la percentuale di canali CMY (il K di solito è molto basso o 0) in base all'etnia, all'età e al tipo di carnagione. Ad esempio i caucasici hanno solitamente valori (piacevoli in visione) con Y > M del 5-10% e C 1/5 di M (vado a memoria ma siamo lì). Cambia ovviamente per pelli abbronzate e per etnia, oltre che per età come detto.

Qualsiasi testo di fotoritocco avanzato riporta questi dati. Poichè RGB è complementare si può anche valutare su RGB ma è un poco più complesso.

Massimo

Ti ringrazio tantissimo, li provo.
Poi vado a prendermi le mie note e ti posto i "miei" riferimenti per i Lab (fonte: mia)
Ciao
maxiclimb
QUOTE(manovi @ Aug 31 2011, 04:44 PM) *
Non sapevo che esistesse per Lab. Il Lab fornisce valori per differenza di canale colore e non mi risulta alcun metodo di come possa fornire valori prefissati valutabili per tipo di pelle, etnia, età ecc. Anzi se hai valori numerici sarebbe interessante conoscerli e saperne le fonti (che non siano Margulis però...).


Anche Margulis si riferisce in genere al metodo CMYK per ciò che attiene alla correzione della pelle.
Oltretutto il Lab è il "meno preciso" dei metodi per la correzione fine del colore, perchè dispone di soli due canali dedicati ad esso, che con piccoli spostamenti provocano grandi cambiamenti.
Infatti Margulis stesso consiglia il Lab per grandi cambiamenti cromatici, e il CMYK per quelli più sottili e critici.

QUOTE(Michele Volpicella @ Aug 31 2011, 04:35 PM) *
Non conosco come si fa con CMYK e sarei grato se mi dessi una rapida spiegazione. Sembra interessante.


Per la pelle in CMYK in genere i riferimenti sono questi:

Il giallo è da 1/5 a 1/4 maggiore del magenta
Il ciano è da 1/5 a 1/3 inferiore al magenta (tende ad abbronzare)
Rispetto al ciano, il magenta dovrebbe essere circa il doppio e il giallo da 1/5 a 1/4 maggiore del magenta

Personalmente preferisco rimanere in RGB e sistemare i campionatori colore per la lettura in CMYK, anzichè cambiare metodo, salvo casi particolari.

Ho usato per molti anni il Lab e l'ho studiato a fondo, ma da qualche tempo l'ho praticamente abbandonato, salvo casi molto rari.

In generale tutta la metodica Lab/Margulis con gli strumenti attuali risulta un po' obsoleta, per quanto potenzialmente sia sempre interessante e... divertente da approfondire. smile.gif
Michele Volpicella
Ho fatto un po' di prove ed è veramente interessante.
Non conviene passare a CYMK e poi di nuovo a RGB perchè massacri il gamut. Conviene appunto selezionare la lettura del contagocce su CYMK. Peccato però perchè lavorare sui canali CYMK è comodissimo perchè toccando uno gli altri non si muovono...però l'inconveniente è troppo grosso.
Concordo che oggi ormai sia meglio lavorare in RGB e usare casomai la modalità Luminosità per la miscelazione del layer quando necessario, per riprodurre l'effetto di L*.
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