QUOTE(claudio60 @ Apr 30 2011, 12:54 PM)

Il "concetto" è quella cosa che spesso e volentieri si nasconde dietro le apparenze, e questo per me è il caso. Una comune bottiglia, pure bruttina e nemmeno tanto tanto pulita, appoggiata sul piano di un tavolo di vetro. E' così che l'aveva lasciata mia moglie quella mattina, io sono entrato nella stanza e l'ho vista che si stagliava trasparente in controluce. "Buona occasione per testare quell'obiettivo" mi sono detto, e mentre inquadravo la scena con la D700 su un vetusto ma valido 90 summicron, questa bottiglia mi è apparsa in modo diverso. Sulle prime mi ricordava alcuni quadri di maestri del 1900, tra tutti Giorgio Morandi. Il perchè Morandi dipingesse così spesso bottiglie sui tavoli non mi è dato di saperlo di preciso, ma sicuramente l'elemento formale e compositivo ha avuto per il pittore un ruolo determinante. Perchè se dipingi, e nel mio caso più modestamente se fotografi, un oggetto comune e lo isoli da un contesto, esso può assumere un'apparenza diversa dalla solita. Una bottiglia che si riflette su un piano di vetro, con uno sfondo confuso, il quale sfondo tuttavia appare nitido e rovesciato secondo le leggi dell'ottica nell'acqua in essa contenuta. E la nostra intelligenza funziona proprio così: immersi in un mondo i cui contorni ci sfuggono, dove l'unica cosa tangibile è il nostro ego, siamo "costretti", ma anche attratti, dalla nostra intelligenza che ci permette di cogliere qualche frammento reale del mondo che viviamo. Quella bottiglia siamo noi, e purtroppo non possiamo riempirla a nostro piacimento per avere una lente più grande e più efficiente.
E le bottiglie di Morandi? ecco, da quel momento in poi, per me le bottiglie di Morandi sono diventate pregevoli e belle come le donne dal collo lungo di Modigliani.
Grazie per l'attenzione.
Bello...ma continua a non esserci concetto, non fotografico certamente.
Veramente troppo minimal.
Fulvio