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mguanci
Ciao a tutti,
volevo sottopore a vostre critiche costruttive queste tre foto.
La prima foto (20) è quella originale, la seconda (21) ha una maschera di contrasto con valore 0.7 e la terza (22) ha la stessa maschera con valore 1.
A me non piace la 22, ma sono molto indeciso tra la 21 e la 20.
Fatemi sapere.
Grazie.
maxiclimb
La maschera di contrasto ha 3 valori: fattore, raggio e soglia.
Perchè ne citi solo 1?

con che programma la stai applicando? Ogni software ha una scala differente, non paragonabile.
greyfox505
QUOTE(marcoguanci @ Mar 2 2011, 11:26 AM) *
Ciao a tutti,
volevo sottopore a vostre critiche costruttive queste tre foto.
La prima foto (20) è quella originale, la seconda (21) ha una maschera di contrasto con valore 0.7 e la terza (22) ha la stessa maschera con valore 1.
A me non piace la 22, ma sono molto indeciso tra la 21 e la 20.
Fatemi sapere.
Grazie.


Ciao,

il raggio 1 è decisamente troppo per i peli....devi stare su 0,5-0,7 al massimo. Altrimenti inizi a perdere dettaglio e a fare pastrocchi.


Buona luce!
LucaCorsini
Io invece preferisco la 22
poi la 21
poi la 20
Ma
Io le vedo sul mio monitor
che è un 1024x768
Nella Nitidezza (percepita) la cosa che conta è la dimensione dell'immagine.
Se poi vai in stampa allora cambia tutto di nuovo.
mguanci
QUOTE(maxiclimb @ Mar 2 2011, 11:44 AM) *
La maschera di contrasto ha 3 valori: fattore, raggio e soglia.
Perchè ne citi solo 1?

con che programma la stai applicando? Ogni software ha una scala differente, non paragonabile.



Mi interessava solo un parere sul risultato ottenuto. Comunque il programma è Gimp con soglia 0, raggio 5 e fattore (da me citato). Grazie comunque.
maxiclimb
QUOTE(d80man @ Mar 2 2011, 11:55 AM) *
Ma
Io le vedo sul mio monitor
che è un 1024x768
Nella Nitidezza (percepita) la cosa che conta è la dimensione dell'immagine.


No, l'importante è solo visualizzare l'immagine con zoom al 100%, la risoluzione del monitor non conta nulla. smile.gif


QUOTE(marcoguanci @ Mar 2 2011, 12:02 PM) *
Mi interessava solo un parere sul risultato ottenuto. Comunque il programma è Gimp con soglia 0, raggio 5 e fattore (da me citato). Grazie comunque.


Raggio 5 è troppo elevato.
Usa raggio 1 pixel, e regola il fattore a tuo gusto (la scala di Gimp non la conosco abbastanza da poterti dare una indicazione)
La soglia prova ed impostarla a 1-2 , dovrebbe aiutarti a non introdurre troppo rumore.


NB: ho unito questa discussione con quella, identica, aperta in Tecniche Fotografiche.
Grazie d80man per la segnalazione. smile.gif
ges
QUOTE(marcoguanci @ Mar 2 2011, 12:02 PM) *
Mi interessava solo un parere sul risultato ottenuto. Comunque il programma è Gimp con soglia 0, raggio 5 e fattore (da me citato). Grazie comunque.

Ma scusa hai usato come valori fissi il raggio (5) e la soglia (0) e hai variato solo il fattore come da te citato nel tuo primo post? ohmy.gif

Neanch'io conosco la scala di Gimp ma mi sembrano strane due cose: la prima che il fattore sia frazionabile (0,7?), e che una maschera con fattore 1, anche se il raggio è 5 dia quel contrasto come nella foto 22. huh.gif
dimapant
A parer mio c’è un grave errore di fondo che si sta perpretando, che nessuno ha menzionato fino ad ora: lo sharpening va settorializzato, non va praticamente mai dato generalizzato, e va dato con valori diversi sull’immagine.

In altre parole, è’ sbagliato, a parer mio, praticamente tutto, sia i valori che la tecnica.

Come per quasi tutte le foto, lo sharpening giusto unico, non c’è.

Quello della 20 ad esempio va bene per l’occhio destro, meno per il sinistro, il pelo in ombra impastato; la 21 va meglio per gli occhi, ma è alonato sull’orecchio destro ed il pelo in ombra non è ancora vivace, è impastato, la USM con quei valori non basta ancora: per il pelo, nella media, ma soprattutto in ombra, va meglio la 22, ma ha rovinato il pelo sulla parte destra del naso e l’occhio destro (mentre l’occhio sinistro è il migliore), è poi molto alonato l’orecchio destro e si comincia a vedere alone anche sull’orecchio sinistro.

In quei casi lì si danno 3 o 4 passate di maschera di contrasto, diverse e settorializzate, ma resta il problema dell’alone all’orecchio del gatto e per togliere quell’alone, bisogna adottare la sfumatura, il dissolvimento della transizione di aumento di contrasto sulle luci, solo su quelle, per togliere l’alone chiaro e lasciare invece l’acutanza sulle zone di transizione scure, che a me non sembra che siano alonate di scuro, altrimenti va sfumata la transizione di contrasto anche sulle ombre, se ci sono aloni scuri, non so però se GIMP permette di modificare il gradiente di transizione della maschera di contrasto, il dissolvimento.

Per il pelo nero, di solito funziona meglio il filtro accentua passaggio, rispetto alla USM, ma va provato di volta in volta, dunque era una prova da fare.

Dare una passata di maschera di contrasto generalizzata a tutta l’immagine, non porta praticamente mai a risultati ottimali, e può fare dei danni.

Saluti cordiali
mguanci
[quote name='dimapant' date='Mar 2 2011, 07:10 PM' post='2368030']
A parer mio c’è un grave errore di fondo che si sta perpretando, che nessuno ha menzionato fino ad ora: lo sharpening va settorializzato, non va praticamente mai dato generalizzato, e va dato con valori diversi sull’immagine.

In altre parole, è’ sbagliato, a parer mio, praticamente tutto, sia i valori che la tecnica.

Come per quasi tutte le foto, lo sharpening giusto unico, non c’è.

Quello della 20 ad esempio va bene per l’occhio destro, meno per il sinistro, il pelo in ombra impastato; la 21 va meglio per gli occhi, ma è alonato sull’orecchio destro ed il pelo in ombra non è ancora vivace, è impastato, la USM con quei valori non basta ancora: per il pelo, nella media, ma soprattutto in ombra, va meglio la 22, ma ha rovinato il pelo sulla parte destra del naso e l’occhio destro (mentre l’occhio sinistro è il migliore), è poi molto alonato l’orecchio destro e si comincia a vedere alone anche sull’orecchio sinistro.

In quei casi lì si danno 3 o 4 passate di maschera di contrasto, diverse e settorializzate, ma resta il problema dell’alone all’orecchio del gatto e per togliere quell’alone, bisogna adottare la sfumatura, il dissolvimento della transizione di aumento di contrasto sulle luci, solo su quelle, per togliere l’alone chiaro e lasciare invece l’acutanza sulle zone di transizione scure, che a me non sembra che siano alonate di scuro, altrimenti va sfumata la transizione di contrasto anche sulle ombre, se ci sono aloni scuri, non so però se GIMP permette di modificare il gradiente di transizione della maschera di contrasto, il dissolvimento.

Per il pelo nero, di solito funziona meglio il filtro accentua passaggio, rispetto alla USM, ma va provato di volta in volta, dunque era una prova da fare.

Dare una passata di maschera di contrasto generalizzata a tutta l’immagine, non porta praticamente mai a risultati ottimali, e può fare dei danni.

Saluti cordiali
[/quot

Grazie a tutti per l'attenzione rivoltami.
Rimango sempre colpito da quanto sia soggettiva l'analisi di una foto.
buzz
L'analisi è senz'altro soggettiva, ma la regola resta sempre quella teorizzata da dimapant.
La MDC è una necessità nel digitale, ma la sua applicazione è relativa all'immagine stessa e allo scopo dell'immagine (stampa, tipo di stampa,m visualizzazione a monitor, visualizzazione internet e dimensioni finali)

Fare una mascheratura tenendo conto dei settori, come suggerito da dimapant è il massimo, ma comprendo che non tutti sono capaci di farlo, o almeno non è una cosa immediata. Tuttavia l'uso della MDC va sempre valutato caso per caso, e se applicato alla totalità della foto, occorre trovare il giusto compromesso, che non la renda "falsa" e non la snaturi, mantenendola credibile ma dai contorni netti.
per questo i parametri sono 3, profondità, raggio di azione, e soglia di intervento. Imparare a giocare con questi già ti da una buona padronanza del mezzo, se poi impari ad applicarla settore per settore, allora ottieni il meglio.
dimapant
QUOTE(dimapant @ Mar 2 2011, 07:10 PM) *
A parer mio ............


Chiedo scusa, ma...... ho tralasciato l’aspetto pratico, magari non per tutti scontato, ed è meglio inserirlo, almeno il mio metodo.

Io uso Photoshop, non conosco assolutamente GIMP, dunque faccio riferimento a Photoshop.

1) Settorializzazione dello sharpening (maschera di contrasto).
Io uso la procedura che prevede la conversione in oggetto avanzato dell’immagine ed il procedimento l’ho descritto nella sezione B&N di tecniche fotografiche, che qui copio

- duplichi l’immagine
- filtro, converti in oggetto avanzato/ contrasta migliore (meglio di maschera di contrasto, meno aggressivo) metodo fusione luminosità.
- Regoli i valori e lo applichi, e vedi se va bene e se non va bene, come oggetto avanzato, clicchi sul filtro, nel pannello livelli, e lo riapri, lo modifichi come valori e lo ricontrolli, etc, lo puoi fare quante volte vuoi.
- Usando il Filtro per oggetti avanzati, in automatico ti apre anche una maschera di livello bianca: col pennello, colore di primo piano nero, opacità al 100% se vuoi togliere tutto lo sharpening, o meno se ne vuoi lasciare un po’, “tappi” , non dai sharpening, o ne dai meno, a quello che vuoi tu: in questo modo settorializzi lo sharpening.
- Se poi vuoi applicare più o meno quei valori di maschera di contrasto (o contrasta migliore), li vuoi tarare più o meno delicati, cambi l’opacità di fusione del livello o l’opacità del pennello.

Chiaramente, dovendo fare più passate e diverse di sharpening, se ne fa prima una, poi si rasterizza l’oggetto avanzato (se non si vuole fare un gruppo) e poi si rifà la stessa procedura per la seconda e così via.

2) Dissolvimento maschera di contrasto su luci o ombre.
Il dissolvimento del gradiente di incremento di contrasto, sia sulle luci che sulle ombre, si fa con la versione avanzata, non di base, del filtro contrasta migliore, regolando quantità e raggio, appunto il valore di partenza e la larghezza del gradiente di dissolvimento.


Saluti cordiali e… buon divertimento!
Mazzo
Dagli interventi emerge quanto sia complesso applicare il MDC, tuttavia i suggerimenti formulati sono ineccepibili. Volevo soltanto considerare alcune cose.
Il valore del raggio dovrebbe essere in generale basso, dico in generale poichè,credo, sia proporzionale al grado di risoluzione dell'immagine o sbaglio? Così una foto con una risoluzione alta può applicarsi un raggio leggermente superiore (per es. a 1,o 2 ecc) e la soglia posta a zero. L'altro parametro che aiuta a superare l'alone credo sia parametrare il valore di "Sfocatura con lente".
Il suggerimento di applicare MDC in modo settorializzato è senza dubbio valido. Il metodo poi di come debba essere applicato credo possa essere fatto o con la maschera di livello o con una selezione di parti ed intervenire su queste. Ammetto che per ragioni spesso dettato dal tempo a disposizione opero spesso con selezioni parziali (con le dovute cautele: sfumature ai bordi, gradualità della MDC) ed in ogni caso è un'operazione che applico soltanto alla fine del processo elaborativo. Mi piacerebbe avere un parere su tale metodo.
Un saluto e grazie
buzz
Applicarla alla fine del processo è una buona cosa.
Sempre tenendo conto della finalità della foto.
Sul raggio, sono d'accordo a mantenerlo basso, ma dipende sempre anche dall'effetto che si vuole ottenere.
A volte si vuole rendere una foto sfocata più accettabile e allora il raggio si mantiene alto.
dimapant
QUOTE(Mazzo @ Mar 3 2011, 10:53 AM) *
.......... ed in ogni caso è un'operazione che applico soltanto alla fine del processo elaborativo. ..........



Per fare le cose per bene, non basta affatto.

leggiti qui

http://www.nikonclub.it/forum/index.php?sh...p;#entry2274966

c'è anche un esempio di una mia elaborazione, ritratto, fatto con accoppiata fotocamera-ottica NON da ritratto, ma aggiustata con lo sharpening fatto settorializzato ed in 3 stadi come spiego in quella discussione.

saluti cordiali
Mazzo
Molto interessante.
Mi sbaglio ma stai applicando la tesi sostenuta da Bruce Fraser?
I famosi tre passaggi che hanno fatto scuola.
Mi hai dato lo spunto e lo stimolo per provare ad applicarlo e per questo te ne sono grato.
Seguirò passo passo quello che hai indicato tu.
Certo i passaggi non sono indifferenti, bisognerebbe raddoppiare il tempo che si ha a disposizione.
Sulla foto i risultati si vedono, almeno a video (presto avrò un monitor più decente!) ma in stampa? Per questo motivo proverò ad appplicare il metodo indicato e provvedere poi alla stampa.
Il problema della stampa non è facile. Trovare laboratori idonei è sempre più difficile, me la caverò io con la mia stampante Epson R800?
Il mio è un approccio al problema e la discussione mi ha davvero fornito elementi utilisssimi.
Un saluto
dimapant
QUOTE(Mazzo @ Mar 3 2011, 05:39 PM) *
Molto interessante.
1) Mi sbaglio ma stai applicando la tesi sostenuta da Bruce Fraser?

2) Il problema della stampa non è facile. Trovare laboratori idonei è sempre più difficile,

3) me la caverò io con la mia stampante Epson R800?


1) esatto, proprio lui, assieme a Schewe
2) qui, nelle discussioni messe in evidenza, trovi una che illustra come stampare in proprio.

3) io non conosco la Epson R 800, mi spiace, ma i concetti di come stampare sono identici: leggiti la discussione sula stampa in proprio e ti dovrebbe essere utile.

saluti cordiali
ges
Ci sono diverse scuole, quella di Bruce Fraser è una tra le tante, come anche opinabile l'indicazione seguita da molti di dare un contrasto generale solo alla fine del lavoro.

Per fare un esempio nel ritocco del ritratto, abbiamo "litigato" disquisendo per molti mesi su un forum straniero tra chi sosteneva che il contrasto va dato principalmente all'inizio del ritocco per evidenziare gli artefatti in modo da corregegrli subito e chi invece sosteneva che il contrasto dato all'inizio non solo evidenzia dei difetti ma ne può creare altri che poi sono più difficili da corregere.

Comunque non voglio aggiungere altro a quanto è stato detto ma è ovvio che non si può rispondere in modo pratico alla domanda originaria: Quanto contrasto?, Tutt'al più "filosoficamente" si può dire: quanto serve e quanto piace! biggrin.gif

Mazzo
QUOTE(ges @ Mar 3 2011, 08:50 PM) *
Ci sono diverse scuole, quella di Bruce Fraser è una tra le tante, come anche opinabile l'indicazione seguita da molti di dare un contrasto generale solo alla fine del lavoro.

Per fare un esempio nel ritocco del ritratto, abbiamo "litigato" disquisendo per molti mesi su un forum straniero tra chi sosteneva che il contrasto va dato principalmente all'inizio del ritocco per evidenziare gli artefatti in modo da corregegrli subito e chi invece sosteneva che il contrasto dato all'inizio non solo evidenzia dei difetti ma ne può creare altri che poi sono più difficili da corregere.

Comunque non voglio aggiungere altro a quanto è stato detto ma è ovvio che non si può rispondere in modo pratico alla domanda originaria: Quanto contrasto?, Tutt'al più "filosoficamente" si può dire: quanto serve e quanto piace! biggrin.gif


Mi sa tanto che la tua conclusione sia "artisticamente" accettabile, la tecnica va bene ma poi occorre porsi dei limiti necessari altrimenti si corre il rischio di non uscirne più anche se ritengo importante averne comunque coscienza. Sono sempre stato molto curioso e soprattutto capire. Per questo sarebbe interessante seguire la disquisizione di cui parli. Aggiungo un'ultima considerazione e poi mi fermo.
Solitamente viene affermato che l'applicazione del contrasto (questo indipendentemente dal metodo seguito) a video ti porta ad una valutazione ingannevole poichè generalmente appare più marcata che non in fase di stampa, per cui, a volte, si è tentati di ridurre il fattore. Probabilmente è così e forse la spiegazione l'ha già data Dimapant nella sua spiegazione.
Per filosofare mi viene in mente una considerazione di un filosofo dell'anttica Grecia, la conoscenza è come un cerchio, l'area rappresenta la conoscenza e il perimetro l'ignoranza. Più grande è l'area e più esteso è il perimetro.
Un saluto
ges
QUOTE(Mazzo @ Mar 4 2011, 10:32 AM) *
.... sarebbe interessante seguire la disquisizione di cui parli...

Ti ho mandato un MP con i link di alcuni forum specializzati su Photoshop
ges
QUOTE(Mazzo @ Mar 4 2011, 10:32 AM) *
... Per filosofare mi viene in mente una considerazione di un filosofo dell'anttica Grecia, la conoscenza è come un cerchio, l'area rappresenta la conoscenza e il perimetro l'ignoranza. Più grande è l'area e più esteso è il perimetro.

Bella, credo che l'abbia detta Platone (se non mi sbaglio) che aveva trattato della "Teoria della conoscenza" e tra l'altro, diceva pure che la ricerca della conoscenza è impossibile in quanto se non si conosce ciò che si cerca, qualora lo si sia trovato, non lo si riconoscerà come l'obiettivo da raggiungere, se invece si conosce già quel che si cerca, la ricerca non ha senso.
rolleyes.gif
Mazzo
QUOTE(ges @ Mar 4 2011, 03:18 PM) *
Ti ho mandato un MP con i link di alcuni forum specializzati su Photoshop


Ti ringrazio
Giuseppe
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