Berengo Gardin � al giro di boa: ha superato il milione di scatti, e ormai veleggia allegramente oltre il milioneecento... Ma l'articolo di Smargiassi punta su un altro aspetto. Da quattro anni, infatti, Berengo Gardin appone un timbro sul retro delle sue foto.
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Avverte, in lapidari caratteri romani, che si ha tra le mani una "Vera fotografia, non corretta, modificata o inventata al computer". Timbro umanitario, che cerca di evitare l'assassinio elettronico dell'immagine; quell'immagine che, secondo Berengo Gardin, deve rimanere testimone, se non sincera, almeno passabilmente onesta del mondo che ci circonda. Am anche timbro polemico che potrebbe apparire perfino superbo a chi non conoscesse di che pasta � fatto questo barbuto a arguto settantacinquenne, veneziano adottivo, il nostro pi� grande e modesto reporter, uno che s'offende se lo chiami �artista�
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Del resto, la rivolta donchisciottesca di Berengo non � una sua esclusiva: negli USA un drappello di critici e fotografi guidati da un noto mediologo, Fred Ritchin, propose gi� una decina d'anni fa ai giornali di contrassegnare con il marchio genuine image tutte le immagini non manipolate dopo lo scatto. Ritchin � amico di Salgado: ma neppure l'Omero del reportage, a quanto pare, gli ha dato retta
Mi stupisco che Smargiassi non si citi: dopo aver denunciato un bel po' di bufale su pellicola (ne abbiam parlato nella discussione sul fotogiornalismo...), dovrebbe quanto meno segnalare che � abbastanza difficile riconoscere davvero quale sia davvero una foto genuina. Ma vuole celebrare Berengo, e dunque racconta la sua intensa vita. Prima a Parigi, poi attraverso la letteratura degli anni '50, motivo d'ispirazione per il reporter:
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�Sono nato con la fotografia in bianco e nero, perc� sono nato con il cinema in bianco e nero e la televisione in bianco e nero, la mia cultura visiva � in bianco e nero�. E anche i libri che ho amato, aggiunge, sono i nero su bianco. Faulkner, Steinbeck, Dos Passos.
Prima di criticare la sua scelta, il suo timbro, visitate magari la sua mostra a Milano. Ha settantacinque anni, � un colosso della fotografia. � nato con la pellicola in bianco e nero e con la pellicola in bianco e nero vuole morire. Mi sembra legittimo. Onore a un Maestro e alla sua coerenza.