QUOTE(Beppe77 @ Jun 13 2005, 05:56 PM)
ho un problema, e le cose sono 2...o capisco dove ho sbagliato o cambio laboratorio di stampe (proprio ora che mi venivano le stampe come da monitor!)
Ovviamente poter disporre di due laboratori da mettere a confronto di tanto in tanto non sarebbe male perlomeno per valutare dove sta la ragione...
Dall'esempio postato mi preoccupano più i pantaloni divenuti rossicci piuttosto che il fuori gamma della parte rossa della camicia.
Ma c'è da sapere che...
Il gamut di stampa di un laboratorio sebbene ampio non è proprio quanto riusciamo a vedere a monitor circa la saturazione. Quando parliamo di contrasti e quindi saturazioni, dobbiamo vederli nelle tre componenti RGB perchè di fatto anche nella stampa la cromia è data dai tre colori anche se in sintesi sottrattiva cyan, magenta e giallo.
Ecco perchè spesso dico di non fissare il punto di bianco a 255 ed il nero a 0. E se lo si comprende per il contrasto lo si deve comprendere per i tre canali che di fatto difficilmente hanno la stessa estensione in stampa. Questi sarebbero l'ideale se non ci fosse da interscambiare la gamma tra dispositivi. E lo stesso vale quindi per il canale del rosso, del verde e del blu che andiamo a gestire a monitor. Nell'interscambio tra dispositivi oltre alla cromia di bilanciamento del grigio (per non introdurre dominanti) è importante tenere sotto controllo il punto di massimo rosso, massimo verde e blu. Con una stampante o con un laboratorio potremmo avere piene soddisfazioni per mille immagini ma magari su alcune troveremo un disastro. Perchè? Fino a quando stiamo in fattori di saturazione non estremi, sarà più difficile raggiungere il fuori gamma di quella unità che ricordo diverso nei tre canali.
Provi a prendere lo stesso file tiff inviato per la stampa e dai livelli abbassare il punto di massimo bianco (e quindi scenderà anche il canale del rosso). Lo faccia portando i livelli di output per le luci a 240 per esempio (vedere allegato). L'immagine a monitor ovviamente scenderà leggermente in luminosità ma il tutto si porterà in una zona molto meno critica per la stampa. Quindi richieda la stampa e vedremo.
Quindi la costanza di un laboratorio e la linearizzazione.
Il gamut di stampa e la calibrazione di un laboratorio cambia nel corso della giornata. I laboratori più professionali (ne conosco uno solo) effettuano anche una calibrazione ogni due ore ma capirete che per mantenere la maggiore produttività non tutti possono essere così puntigliosi. Qundi nel corso della giornata si potranno ottenere risultati diversi o comunque mai identici.
La scelta di un laboratorio andrebbe dunque fatta per la qualità offerta ma anche per la costanza della qualità venduta. Un laboratorio come quello ideale che intendo calibra spesso la strumentazione e fornisce anche il suo profilo di stampa se non giornalmente almeno mensilmente. Inoltre, i profili devono essere tanti quante sono le tipologie di carta utilizzate. Inutile avere un profilo fatto sull'Endura e stampare su...
Ma comunque... dobbiamo anche "aiutare" un buon laboratorio proprio evitando di metterli in scacco con file allineati al punto di bianco e nero micrometricamente calibrati.
Se volete "divertirvi" provate a far stampare le foto con a lato la scala di grigio con tutti i tasselli possibili e lo stesso con i tre canali primari e secondari. Scoprirete che spesso qualche canale colore inizia a far uguali i tasselli agli estremi. Ma ciò non è poi così del tutto strano.
Giuseppe Maio
www.nital.it