alcarbo
May 28 2010, 03:09 AM
io il curriculum lo mando a X-Factor
GIUSEPPE CULICCHIA - Stampa.it
Tanto è inutile. Inutile, lo volete capire? Inutile. Stamattina gliel’ho di nuovo detto, a quei due. Quante volte gliel’avrò ripetuto, in questi ultimi dieci anni? Ormai ho perso il conto. In linea di massima, ogni giorno tre volte al giorno, ore pasti, come si fa con le medicine. Quindi, volendo, uno potrebbe anche calcolarlo. Perché ogni giorno, tre volte al giorno, loro se ne stanno lì seduti a guardarmi mentre faccio colazione o pranzo o cena, e a un tratto immancabilmente staccano gli occhi dal televisore e mi chiedono: «Allora, Kevin, che hai intenzione di fare? L’Università l’hai lasciata senza laurearti, e studiare non studi più. Almeno cercati un lavoro». Almeno cercati un lavoro. Roba da matti. E chi me lo dà un lavoro, in questo paese? Stiamo in Italia. Mica in America. E nemmeno in Europa. Che mi sbatto a fare, in un posto come l’Italia? No, dico, fossimo in un altro paese, per carità. Ma qui non ha senso. Qui è inutile. Se non conosci le persone giuste, se non entri nel giro giusto, se non hai la spinta giusta, va a finire che fai il precario a vita pure se ti sei laureato.
Che non leggete i giornali? Non li vedete AnnoZero Tg3 Ballarò? Qui c’è la Cricca. Qui c’è la Casta. Qui c’è il Sistema Gelatinoso. Qui ci sono Appaltopoli, Concorsopoli, Affittopoli, Parentopoli, Furbettopoli, Santopoli, Vallettopoli, Calciopoli, Intercettopoli, Raccomandopoli. Qui, cari miei, lavorano solo gli amici degli amici. «Ma tu ormai hai 30 anni, Kevin», mi dicono loro, mentre il piatto che ho davanti comincia a freddarsi.
«Noi a trent’anni...», e attaccano con la solita solfa. Ma che vuol dire? Ma ve lo siete dimenticati quanti provini ho fatto io? Ma avete presente tutte le volte che mi hanno rispedito a casa dal Grande Fratello e dall’Isola dei Famosi, ora che pigliano anche i non famosi? Sono anni che mi impegno per non imparare a far niente, visto che in previsione per avere successo non devi sapere far niente. Ma evidentemente non basta. «Kevin, al mondo non ci sono solo il Grande Fratello e l’Isola dei Famosi», mi dicono loro ogni volta. Evitare che non lo so? Non vi ricordate tutti i curricula che ho mandato a Amici e X-Factor? «Ma tu oltre a non studiare e a non lavorare non canti e non suoni, Kevin», mi fanno notare loro.
«Al massimo vai a ballare con i soldi della paghetta, e poi torni a casa alle sei del mattino che non ti reggi in piedi». E che vuol dire? Che significa? Che importa? Qui nessuno sa più far niente. Qui, ve ne sarete accorti, è un’impresa perfino installare il decoder. Qui basta che piova un po’ e succedono disastri, e non mi riferiscono solo a frane e inondazioni.
Avete presente il terrazzo qua fuori? Bastano due gocce e ci ritroviamo con il soggiorno allagato, grazie all’architetto che ha sbagliato l’inclinazione. E il giorno che non ci sarete più e per campare dovrò vendermi la casa? E se per disgrazia piove proprio quando viene a vederla il compratore? Tra l’altro, se per cortesia mi fate finire di mangiare è meglio, perché mi si fredda tutto, qui. Poi, dato che in fondo mi fanno tenerezza, li rassicuro: «Vedrete che prima o poi qualcosa farò. Magari, visto che non so far niente, il politico. Che così, anche se vendo questa casa, me ne ritrovo un’altra a mia insaputa».
alcarbo
May 28 2010, 04:33 AM
GIOVANI NEET: Oltre 2milioni senza lavoro e senza futuro. Oltre un milione, si trovano nel Mezzogiorno
http://www.positanonews.it/articoli/39406/...ezzogiorno.htmlStress, ansia ed incertezza per il futuro
http://www.italia-news.it/index.php?idcnt=37647&lang=itLaureati, giovani e preparati
ma tornano a sognare il Pubblico
http://miojob.repubblica.it/notizie-e-serv...ubblico/3785005
clicknik
May 28 2010, 11:01 AM
Che dire, caro Alfredo?
Suggerirei di osservare come questa discussione "quale futuro per i giovani" abbia in questo momento solo 1 intervento e 59 accessi, mentre la discussione "Avatar si- Avatar no", in testa in questo momento alla pagina, abbia 121 interventi e 2185 accessi.
Che si può dire? Credo nulla, caro Alfredo.
igunther
May 28 2010, 11:11 AM
QUOTE(campinot @ May 28 2010, 12:01 PM)

Che dire, caro Alfredo?
Suggerirei di osservare come questa discussione "quale futuro per i giovani" abbia in questo momento solo 1 intervento e 59 accessi, mentre la discussione "Avatar si- Avatar no", in testa in questo momento alla pagina, abbia 121 interventi e 2185 accessi.
Che si può dire? Credo nulla, caro Alfredo.
...ma come si fa ad intervenire in questa discussione che, se si vuole affrontare seriamente, è tutta e solo politica...e la politica almeno in questo forum lasciamola a casa
davidebaroni
May 28 2010, 11:18 AM
QUOTE(igunther @ May 28 2010, 12:11 PM)

...ma come si fa ad intervenire in questa discussione che, se si vuole affrontare seriamente, è tutta e solo politica...e la politica almeno in questo forum lasciamola a casa

Beh, no... non è "solo politica".

E' anche psicologia, sociologia, economia, e diverse altre branche dell'umana "scienza" e natura.
Ma, certo, tutto questo finirebbe per essere "buttato in politica".

Ora, questo riguarda gli
interventi.
Ma gli
accessi?

Ciao,
Davide
bergat@tiscali.it
May 28 2010, 11:59 AM
Beh se diciamo che la disoccupazione è al 7% stiamo dicendo una grande eresia.
Il mercato del lavoro in Italia sconta dei deficit perpetratesi negli anni in maniera evidente e vistosa.
Che la classe politica dal dopoguerra in poi abbia imposto regole in modo da sfavorire il lavoro, dico sfavorire, non favorire, è cosa risaputa.
Qual'è la laurea più ambita? ingegneria e io come tanti mi sono laureato in ingegneria elettronica nel 1975 a 24 anni appena compiuti, e come tanti ingegneri, ho dovuto emigrare già nel 75 per trovare una lavoro da sottoccupato, e tale è rimasto il mio lavoro da sottoccupato fino al 2005, quando causa crisi (... e si la crisi cè sempre stata solo che ultimamente è ulteriormente peggiorata

) mi sono aggiunto alla schiera dei senza lavoro.
Una considerazione, però: io il lavoro non l'ho mai avuto, almeno come quello confacente al mio indirizzo di studi. Per 30 anni sono stato non occupato, facente un lavoro che poteva fare anche chi avesse avuto la terza media.
Che bella consolazione, che mi unisce alle tante persone che non si sono potute realizzare, e che oggi sono pure state estromesse dal mondo del lavoro.
Che bella Italia in cui vige Appaltopoli, Concorsopoli, Affittopoli, Parentopoli, Furbettopoli, Santopoli, Vallettopoli, Calciopoli, Intercettopoli, Raccomandopoli, Truffopoli, e in cui i laureati se gli va bene trovano un lavoro da 400€uro al mese in un call center, e le stime di disoccupazione sono al 7%, mentre la disoccupazione vera, quella reale, supera ampiamente il 50%.
Franco_
May 28 2010, 12:31 PM
Mia figlia s'è laureata una anno fa in Storia dell'Arte, 110 e Lode sia nella Triennale che nella Specialistica (con cinque 30 e dieci 30 e Lode su quindici esami), ha vinto una Borsa di Studio ed ora è a spasso... Le sta provando tutte, la sola cosa che ha trovato è quella di fare la volontaria (per 12 mesi) presso il Servizio Civile al Comune di Roma ricevendo un rimborso spese di ben 433,80€ al mese... cosa desiderare di meglio ? Quando le vengono le crisi di sconforto resto senza parole, per consolarla le dico che c'è anche chi sta peggio
...
Un paese che non crede nei suoi giovani è un paese senza futuro... Non aggiungo altro, ogni commento sarebbe superfluo
cuomonat
May 28 2010, 01:29 PM
QUOTE(twinsouls @ May 28 2010, 12:18 PM)

Beh, no... non è "solo politica".

...
Ciao,
Davide
Precisiamo allora: è un
disegno politico.
gianz
May 28 2010, 01:40 PM
Non credo la discussione possa sfociare in una puro e semplice atto d'accusa alla politica... forse vado un po' controcorrente, però non riesco a liberare del tutto i giovani di adesso da qualche colpa.
Ho 35 anni e, dopo il fallimento del mio progetto di vita, son tornato a vivere con i miei... è dura scontare un fallimento, ancora peggio se ci si rende conto che tale disfatta è in parte colpa propria. Cosa voglio affermare con questa introduzione? Facile: che spesso noi giovani tendiamo troppo a scaricare le colpe sul mondo, sulla società, sulla politica... dimenticando che mondo, società e politica siamo anche noi! Ok, lo ammetto: è dura emergere, è difficile farsi una strada ed ancora peggio è riuscire ad avere qualche minima certezza... ma cosa facciamo noi per correggere questo trend? Incolpiamo il mondo, chi ci ha preceduti o chissà chi, ma poi, in concreto? Non facciamo nulla!
L'altro giorno parlavo con amici (coetanei e non, più giovani) della situazione politica, del marciume che ci sta dietro e di come l'Italia sia patria di approfittatori e furbi di ogni tipo. Mi son sentito rispondere che a questo punto devo prendere ed andarmene, che la società è fatta e governata così e che se si vuol rimanere, questo bisogna accettare: il sistema NON si cambia, non si potrà cambiare! Indignato ho risposto che i nostri nonni hanno almeno avuto la disperazione di sovvertire un regime, che han fatto delle scelte ritenute criminali, che per queste scelte rischiavano ogni giorno la vita... la risposta è stata che c'era la guerra... e che così è tutto più facile... ... ... ho accantonato il discorso... ... i nostri giovani... cosa vogliono i nostri ragazzi? Il lavoro strapagato, possibilmente famoso, con benefit a destra e manca, magari lo yacht in rada. Quelli che cercano qualcosa di più serio, come m'è stato fatto notare, son già andati via, lontano. Altri ne esistono, ma non si lamentano troppo... si danno da fare e vanno avanti.
Ultimo sfogo: non sono laureato... vorrei esserlo, ma ho perso il treno, onde per cui cerco di fare del mio meglio per arrivare ad avere qualcosa, qualche certezza. Spesso parlo con persone con un livello di istruzione più alto... e quel che mi colpisce è la totale mancanza di iniziativa, di voglia di fare... sembra che formarsi su di un piano di studi già predefinito azzeri del tutto la voglia di pensare in proprio, e con in proprio intendo con la propria testa! Ragazzi: una laurea NON è la certezza di un lavoro ben pagato e neppure non è la soluzione a tutti i mali... è solo l'inizio di un iter, molto difficile, che comincerà da qui in avanti, con una strada per nulla piatta e liscia, e magari senza curve!
Molto triste la provocazione di Alcarbo... sembra uno spezzone del film Videocracy, in cui viene intervistato un tizio che per davvero ragiona a quel modo... se effettivamente è solo questa l'Italia...
Francesco Martini
May 28 2010, 01:52 PM
Quasta e' una bella discussione e un bel problemino...
Comincio dalle parole di Franco:
"Un paese che non crede nei suoi giovani è un paese senza futuro"...
ma non credo che siamo in un paese che non crede ai giovani:
per me sono i giovani che non credono in nulla....e neppure in se stessi!!!
Ora non vorrei dire le solite frasi dette "ai mie tempi non succedeva" etc....
ma quando ero giovane io e tutta la mia generazione ad un fututo ci credevamo, ed eravamo anche impegnati socialmete e politacamente (anche se forse a senzo unico..)...
leggevamo pile di libri e ascoltavamo Kink Crimson e Pink Floyd e anche i cantautori italiani avevano nelle loro canzoni testi serii ...mentre oggi si ascoltano i rapper con le loro canzoni vuote, e piene al 90% di parolacce.
E di certo non aiuta neppure la scuola e i suoi bravi professori, che non insegnano neppure piu' la geografia (a che serve??) e l'educazione civica... Provate a chiedere ai giovani chi e' il presidente del consiglio o dove e' Oslo..per esempio...
E non mi venite poi a dire che il lavoro non c'e...!!!!
Anche nel piccolo paese dove che basta che arrivi un emigrante, e il lavoro lo trova subito!!!!
Va..be'..la maggior parte son lavori manuali...
ma allora che siamo diventati troppo "signorini"...che non ci vogliamo sporcare le mani?????
e qui mi fermo......
Buone foto
Francesco Martini
scotucci
May 28 2010, 02:11 PM
io ancora posso ritenermi un giovane ma non mi rispecchio assolutamente nella mia generazione
i giovani di oggi come si dice da noi alla fatica tirano con lo schioppo
io ho 29 anni non ho voluto studiare ho solo la terza media e ho avuto la fortuna di avere dei genitori che per quanto ci abbia potuto litigare qualche anno fa mi hanno insegnato principalmente a crearmi un piccolo posto in questa m...a di mondo
partiamo dal presupposto che i ragazzi di oggi chi piu' chi meno studiano o almeno dicono di farlo
e che ha studiato vorrebbe il posto di lavoro per il quale si e' istruito
e allora i n italia avremo una classe lavoratrice fatta solo di avvocati medici insegnanti ecc?
no perche' se a questi ragazzi propongono di andare a fare gli operai storcono la bocca dicendo "ma io ho studiato!!!!!"
altri che se gli proponi un lavoro che vada oltre le canoniche 8 ore con sabato e domenica liberi e almeno un mese di ferie d'estate subito protestano e dicono "ma non ci rimane il tempo di divertirci" se li metti davanti alle responsabilita' poi apriti cielo vorrebbero il lavoro che paghi molto ma che finisca una volta chiuso l'ufficio e che non si debba pensare ad altro fino alla mattina dopo
questi lavori magari ci sono ma ci lamentiamo se poi perndono 1200 euro al mese
io ho cambiato vari lavori e siccome mi sono sempre messo in discussione dall'eta' di 16 anni senza lavorare non sono stato mai
a differenza dei miei coetanei che "si devono divertire" (e per miei coetanei parliamo di quasi trentenni) io mi sono corciato le maniche facendo un lavoro che mi occupa piu' delle canoniche 8 ore (spesso anche il doppio) con un certo grado di responsabilita e senza nessun capo che ti pari il xxx nel caso facessi stronzate
ora a 29 anni sono socio in un impresa di trasporti e sto studiando per prendere i necessari attestati per poterla rilevare piu' avanti
sono fuori casa per la maggior parte della settimana e il sabato spesso e' occupato
la domenica sera quando la maggior parte della gente si appresta ad andare a dormire io metto in moto il camion e mi faccio 500 km se va bene
pero' ho una famiglia sono papa' dall'eta di 24 anni mia moglie fa l'infermiera quindi lavora come turnista e nella vita parecchi sfizi me li sono potuti levare
a me dicono "tu sei matto a fare quel lavoro non hai tempo di goderti la vita"
in parte forse e' vero ma le rinunce che faccio da una parte sono compensate dai piaceri che mi posso concedere dall'altra
e per fortuna senza l'incubo di non arrivare a fine mese
il tutto naturalmente con la massima solidarieta' verso onesti e validi lavoratori che dalla mattina alla sera si sono trovati senza lavoro
Marco Senn
May 28 2010, 02:10 PM
Mamma mia che discorso complicato...
L'Italia è un paese strano... un paese di affabulatori, mignotte e cortigiani da sempre. Abbiamo avuto sprazzi di storia e di gloria ma dal medioevo in qua bene o male siamo stati quelli citati sopra.
Io ad andarmene c'ho pensato varie volte ma con 2 figli piccoli e 47 anni andarsene non è semplice.
Anche l'occupazione è in questo paese un concetto strano. Risultano tra gli occupati ragazzi con contratti di qualche mese e pagati una miseria e risultano disoccupati i lavoratori in nero.
Nel breve periodo non vedo grandi prospettive di cambiamento. L'italiano è uno che condivide le proprie disgrazie ma delle fortune preferisce fare un orticello privato. Siamo uniti solo sulla carta poi nella realtà nella testa siamo rimasti all'epoca dei comuni.
Non c'è un'idea dietro alla politica, si naviga a vista, chiunque comandi, ragionando più sulla rendita di posizione che su un progetto per il futuro...
La svolta ci sarà quando i nati del boom, quelli dal 1955 al 1965 più o meno saranno andati in pensione... sono una massa enorme che adesso strozza il mercato del lavoro e domani strozzerà la previdenza. Chi governa deve decidere se vuole per il futuro una massa di vecchietti poveri o una massa di lavoratori strozzati. Con tutti i rischi sociali di una e dell'altra scelta.
gianz
May 28 2010, 02:21 PM
QUOTE(Francesco Martini @ May 28 2010, 02:52 PM)

...leggevamo pile di libri e ascoltavamo King Crimson e Pink Floyd e anche i cantautori italiani avevano nelle loro canzoni testi serii
Concordo in pieno! Si ascoltano anche adesso, solo un po' meno...

Altrimenti vieni preso per un extraterrestre!!!
Con il mio intervento di prima non volevo affermare che tutti i giovani siano come li ho dipinti... non sia mai... C'è una discreta massa di ragazzi/e che si danno da fare, sia sui libri che al lavoro, e a cui questo paese non piace più. O meglio... non piace come sta andando avanti. Men che meno piace esser dipinti e trattati come degli imbecilli (tv docet!). Però questa massa sembra sempre essere una minoranza, rispetto alla ben più voluminosa massa di "vuoti a rendere" che c'è in giro. D'altra parte è più facile passare una serata a spritz che non andare, che so, alle tribune elettorali... però saran queste ultime, e i pochi che le frequentano a decidere poi!
maffem
May 28 2010, 02:52 PM
QUOTE(scotucci @ May 28 2010, 03:11 PM)

io ancora posso ritenermi un giovane ma non mi rispecchio assolutamente nella mia generazione
i giovani di oggi come si dice da noi alla fatica tirano con lo schioppo
io ho 29 anni non ho voluto studiare ho solo la terza media e ho avuto la fortuna di avere dei genitori che per quanto ci abbia potuto litigare qualche anno fa mi hanno insegnato principalmente a crearmi un piccolo posto in questa m...a di mondo
partiamo dal presupposto che i ragazzi di oggi chi piu' chi meno studiano o almeno dicono di farlo
e che ha studiato vorrebbe il posto di lavoro per il quale si e' istruito
e allora i n italia avremo una classe lavoratrice fatta solo di avvocati medici insegnanti ecc?
no perche' se a questi ragazzi propongono di andare a fare gli operai storcono la bocca dicendo "ma io ho studiato!!!!!"
altri che se gli proponi un lavoro che vada oltre le canoniche 8 ore con sabato e domenica liberi e almeno un mese di ferie d'estate subito protestano e dicono "ma non ci rimane il tempo di divertirci" se li metti davanti alle responsabilita' poi apriti cielo vorrebbero il lavoro che paghi molto ma che finisca una volta chiuso l'ufficio e che non si debba pensare ad altro fino alla mattina dopo
questi lavori magari ci sono ma ci lamentiamo se poi perndono 1200 euro al mese
io ho cambiato vari lavori e siccome mi sono sempre messo in discussione dall'eta' di 16 anni senza lavorare non sono stato mai
a differenza dei miei coetanei che "si devono divertire" (e per miei coetanei parliamo di quasi trentenni) io mi sono corciato le maniche facendo un lavoro che mi occupa piu' delle canoniche 8 ore (spesso anche il doppio) con un certo grado di responsabilita e senza nessun capo che ti pari il xxx nel caso facessi stronzate
ora a 29 anni sono socio in un impresa di trasporti e sto studiando per prendere i necessari attestati per poterla rilevare piu' avanti
sono fuori casa per la maggior parte della settimana e il sabato spesso e' occupato
la domenica sera quando la maggior parte della gente si appresta ad andare a dormire io metto in moto il camion e mi faccio 500 km se va bene
pero' ho una famiglia sono papa' dall'eta di 24 anni mia moglie fa l'infermiera quindi lavora come turnista e nella vita parecchi sfizi me li sono potuti levare
a me dicono "tu sei matto a fare quel lavoro non hai tempo di goderti la vita"
in parte forse e' vero ma le rinunce che faccio da una parte sono compensate dai piaceri che mi posso concedere dall'altra
e per fortuna senza l'incubo di non arrivare a fine mese
il tutto naturalmente con la massima solidarieta' verso onesti e validi lavoratori che dalla mattina alla sera si sono trovati senza lavoro
ti quoto peche la mia storia è come la tua si lavora per un risultato e ci si sbatte a piu non posso per perseguirlo conosco bene l' ambiente universitario e gli universitari e tranne pochissimi che si fanno in 4 per studiare e lavorare il resto ciuccia dalla tetta della famiglia piu o meno senza obbiettivo, convinti che appena laureati il lavoro li cerchera bussandogli a casa ,beh se posso dire che per lauree poco frequentate e durissime ed estremamente selettive è così (chiaramente ottenute con ottimi risultati) per le lauree piu comuni non esiste che sia così... un paese per quanto grande , piccolo , popolato , deserto ecc se vuole andare avanti avra sempre piu bisogno di manodopera che di dirigenti e qui non si scappa
io di mestiere saldavo carpenteria metallica pesante e di posti di lavoro ce ne sono quanti se ne vogliono solo che il mestiere è pesante fatica sudore rumore -1 d' inverno +40 d' estate insomma non è proprio una carezza (come si dice dalle parti mie) se pensiamo tutti di far quattrini con niente non si va da nessuna parte
purtroppo è fisiologico che ci siano categorie e categorie e anche se la differenza è tanta di una cosa sono sicuro : se fossero tutti ingegneri avremmo tanti disegni ma di case manco l' ombra, e se fossimo tutti cantanti a che servirebbe?? e se fossimo tutti avvocati, commercialisti ecc a che servirebbe??
secondo il mio modesto parere dovremmo tutti armarci di buona volonta e iniziare a fare i lavori che ci sono e non solo quelli che vorremmo
personalmente mi fanno ridere tutti quelli che (alcuni anche amici miei) piagnucolano tutto il giorno che sono dottori in medicina e che dicono :oddio non si trova lavoro sono disoccupato sono precario chissa che ne verra.... io rispondo che se vogliono da me cercano operai per saldare e battere il ferro intanto magari per aspettare un po' si guadagna -si fatica e si guadagna- la risposta di solito è :ma tu sei matto io ho studiato, ma scherzi qui è fatica, eh ma tutte queste ore, eh ma il sabato!! .... e allora se non vuoi fare niente non ti lamentare!!!
di sicuro il mondo e la vita non sono le cose piu facili da affrontare ma di sicuro armarsi di buona volonta aiuta non poco da quando ho 17 anni non sono mai stato piu di una settimana senza lavoro e prima ho lavorato tutte le estati per non gravare troppo sui miei, i superiori per strappare il pezzo di carta li ho finiti al serale mentre lavoravo se uno a voglia il lavoro c'è magari non quello che vorresti ma almeno non si sta con le mani in mano a piangersi addosso
davidebaroni
May 28 2010, 02:51 PM
Una piccola "provocazione", che peraltro riprende alcune cose già presenti in interventi di altri...
Tanti anni fa facevo il geometra, e "sopra di me" c'erano ingegneri ed architetti, mentre "sotto di me" c'erano operai di vario genere, dai muratori ai carpentieri ai ferraioli agli elettricisti agli impiantisti ecc....
Se qualcuno non se n'é ancora reso conto, il lavoro è organizzato in modo piuttosto "piramidale".
Un architetto, o un ingegnere, dà lavoro a, diciamo, 10 geometri. Ogni geometra dà lavoro a, sempre "diciamo", 10 operai... in realtà, considerando tutto, sono di più, ma per amor di semplificazione diciamo 10.

E lo stesso vale per qualsiasi ramo produttivo...
Se ad ogni laureato non si "accompagnano" un numero adeguato di "sottoposti", come pensate che possa andare a finire?

Da geometra, avevo fra i "miei" operai dei periti chimici, un laureato in filosofia, e altri "sottoimpiegati". Ed era il 1974-75! Oggi non mi stupisce affatto che tanti laureati siano semplicemente senza un lavoro "corrispondente al loro livello di istruzione"...
Semplicemente, il mercato è saturo.
E poi ci sono quelli che... Sempre tanti anni fa, furono istituite, nel tentativo di facilitare l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro (sì, il problema è vecchio, o forse dovrei dire
antico...), le cosiddette "Liste di collocamento giovanile". A Modena, dove vivevo a quel tempo, il primo della lista era un laureato in Fisica, specializzato in Fisica Nucleare, che NON era disponibile ad accettare un lavoro non corrispondente alla sua qualifica e NON era disposto a muoversi da Modena... Secondo me è ANCORA disoccupato!

Insomma, la questione è tutt'altro che semplice. Anche perché a guardarla con un certo distacco si rischia di vedere cose che non ci piacciono...
Ciao,
Davide
cuomonat
May 28 2010, 03:05 PM
QUOTE(maffem @ May 28 2010, 03:52 PM)

...secondo il mio modesto parere dovremmo tutti armarci di buona volonta e iniziare a fare i lavori che ci sono e non solo quelli che vorremmo
...
Secondo il mio invece dovremmo fare il lavoro che sappiamo fare. La "politica" dovrebbe soltanto incoraggiare questo aspetto e nessuno avrebbe più di che lamentarsi. Ma poi chi li voterebbe più (pensano i politici)... ?
davidebaroni
May 28 2010, 03:21 PM
QUOTE(cuomonat @ May 28 2010, 04:05 PM)

Secondo il mio invece dovremmo fare il lavoro che sappiamo fare. La "politica" dovrebbe soltanto incoraggiare questo aspetto e nessuno avrebbe più di che lamentarsi. Ma poi chi li voterebbe più (pensano i politici)... ?
Cuomonat... TUTTI sappiamo fare, o meglio
possiamo imparare a fare, qualsiasi cosa.

Ma se quello che vogliamo è "saper fare qualcosa
senza doverci sbattere a imparare a farla, e guadagnarci pure sopra una valanga di soldi", allora non ci siamo.

Quando andai a fare il programmatore sui
mainframe IBM, dopo aver brillantemente superato i corsi appositi che l'IBM teneva, approdai a una Software House... dove mi dissero che avrei dovuto lavorare 6 mesi
gratis, e poi altri 6 a
metà stipendio, e così via, per arrivare solo dopo
1 anno e mezzo a stipendio pieno e benefit, perché quello era il tempo "standard" che serviva ai programmatori
per imparare DAVVERO il mestiere. E questo perché una cosa è la
preparazione accademica, e
tutta un'altra è
saper fare il lavoro...
Il fatto che dopo 6 mesi fossi già a pieno regime, stipendio e benefits, perché sono uno svelto ad imparare, te la dice lunga sul fatto che invece tanti altri NON si mettevano di buzzo buono ad impegnare tutte le proprie risorse e capacità allo scopo...

Lo stesso vale per OGNI lavoro.
Mio zio, tanti anni fa, era "capo-officina" per una nota ditta di apparati di riscaldamento e climatizzazione. Un giorno lo mandarono a fare un corso in Germania. Lui si presentò, come tutti gli altri, in giacca e cravatta. Lo fecero spogliare e gli diedero una tuta, e lo misero alla "catena", a togliere lamiere da una taglierina con pressa. Le lamiere appena tagliate sono rasoi, e dopo poco aveva tutte le mani ferite. Andò dal tutor del corso, e questi, consegnandogli un paio di guanti di protezione, gli disse "Ecco,
ADESSO lei
SA,
veramente, che per fare questo lavoro i guanti sono
necessari, e
perché!".

L'esperienza è l'unica vera maestra, e, come diceva Aldous Huxley, "L'esperienza non è quello che ti succede, ma
quello che tu te ne fai, di quello che ti succede". Il che implica
farsene qualcosa, che a sua volta implica
assumersene la responsabilità.
Prima di "saper fare" un lavoro, bisogna
imparare a farlo. E già questa è una cosa che sono rimasti in pochi a voler fare.
Ciao,
Davide
Davide-S
May 28 2010, 03:33 PM
è una provocazione, ma purtroppo la realtà è questa:
cuomonat
May 28 2010, 03:33 PM
QUOTE(twinsouls @ May 28 2010, 04:21 PM)

...
Prima di "saper fare" un lavoro, bisogna imparare a farlo. E già questa è una cosa che sono rimasti in pochi a voler fare.
Ciao,
Davide
Certo, chi lo nega.
TUTTI nasciamo con un "talento" nel saper fare qualcosa. La politica nasce con questo talento. Chi deve occuparsi dei giovani che devono/vogliono sviluppare capacità e conoscenze? Chi ci manda alla scuola dell'obbligo e ci chiude le scuole?
La politica deve fare
programmi. Invece s'improvvisa giorno per giorno e noi siamo lo specchio di ciò.
davidebaroni
May 28 2010, 03:50 PM
QUOTE(cuomonat @ May 28 2010, 04:33 PM)

Certo, chi lo nega.
TUTTI nasciamo con un "talento" nel saper fare qualcosa. La politica nasce con questo talento. Chi deve occuparsi dei giovani che devono/vogliono sviluppare capacità e conoscenze? Chi ci manda alla scuola dell'obbligo e ci chiude le scuole?
La politica deve fare programmi. Invece s'improvvisa giorno per giorno e noi siamo lo specchio di ciò.
Che ci piaccia o no,
se ne devono occupare loro stessi.

Altrimenti ricadiamo nel gioco dello scaricabarile...
E, se la politica, facendo quello che fa, rende difficile (o, in certi casi,
impossibile) "sviluppare capacità e conoscenze", e trasformarle in una fonte di reddito, beh, si va altrove, dove queste cose siano possibili.
E se
non ci fosse alcun luogo ove questo fosse possibile?

Beh, allora occorre, di nuovo,
assumersi la responsabilità della propria vita... e fare quello che si può. Ma pensare che possa assumersela la "politica", questa responsabilità, è... irresponsabile.

La politica, per definizione, si occupa del
potere. Di
averlo, e di
gestirlo... Non deve essere un caso se l'ultimo "politico" citato ad esempio (tuttora!!) di disinteresse personale e interesse nel bene dello Stato è vissuto oltre 2.000 anni fa, di mestiere faceva il contadino, e si chiamava Cincinnato...
...che oltretutto, per mettere le cose a posto come gli veniva richiesto, diventava un dittatore...
Nella mia vita ho cambiato tanti mestieri. Mi sono piaciuti tutti, indistintamente, almeno sotto certi aspetti. Quello che, di solito, non mi piaceva era il modo in cui ero costretto a svolgerli, quei lavori... E ad un certo punto ho capito che se volevo fare il mio lavoro come secondo me andava fatto, dovevo diventare il "padrone" di me stesso. Con tutti i rischi che ciò comporta... e gli sbattimenti per superare gli ostacoli burocratici, culturali, eccetera.
Non tornerei indietro nemmeno sotto tortura.

Certo, però, viste le attuali condizioni, emigrerei volentieri...
Ciao,
Davide
-missing
May 28 2010, 04:31 PM
"Costruiamo la moralità su fondamenta sacre ed eterne; ispiriamo nell'uomo quel rispetto religioso per l'uomo, quel profondo senso del dovere, che è l'unica garanzia della felicità sociale; nutriamo in lui questo sentimento attraverso tutte le nostre istituzioni e facciamo sì che l'istruzione pubblica sia diretta verso questo fine." Maximilien de Robespierre
Giovani, ecco uno che portava la schiena dritta. Giù il c..o dal divano, riscrivetevi la marsigliese, marciate, trascinate un po' di gente in carretta alla Place de la Concorde, allez!
cuomonat
May 28 2010, 05:01 PM
QUOTE(twinsouls @ May 28 2010, 04:50 PM)

Che ci piaccia o no,
se ne devono occupare loro stessi.

Trovo sia fondamentale insegnarglielo (
educazione familiare) e motivarne la convinzione (
SCUOLA).
QUOTE
Altrimenti ricadiamo nel gioco dello scaricabarile...
E, se la politica, facendo quello che fa, rende difficile (o, in certi casi,
impossibile) "sviluppare capacità e conoscenze", e trasformarle in una fonte di reddito, beh, si va altrove, dove queste cose siano possibili.
E se
non ci fosse alcun luogo ove questo fosse possibile?

Beh, allora occorre, di nuovo,
assumersi la responsabilità della propria vita... e fare quello che si può. Ma pensare che possa assumersela la "politica", questa responsabilità, è... irresponsabile.

Perché non ci si può lavorare? I Padri della Costituzione l'hanno fatto ed ha funzionato per una quarantina d'anni.
QUOTE
La politica, per definizione, si occupa del potere. Di averlo, e di gestirlo... [cut]
Deve
mutare ed occuparsi di programmi nel medio-lungo termine.
QUOTE
Nella mia vita ho cambiato tanti mestieri. Mi sono piaciuti tutti, indistintamente, almeno sotto certi aspetti. Quello che, di solito, non mi piaceva era il modo in cui ero costretto a svolgerli, quei lavori... E ad un certo punto ho capito che se volevo fare il mio lavoro come secondo me andava fatto, dovevo diventare il "padrone" di me stesso. Con tutti i rischi che ciò comporta... e gli sbattimenti per superare gli ostacoli burocratici, culturali, eccetera.
Non tornerei indietro nemmeno sotto tortura.

Certo, però, viste le attuali condizioni, emigrerei volentieri...
Ciao,
Davide
La comunità che ha investito ha dititto/dovere di poter
incassare il credito. Invece il "sistema Paese" FALLISCE.... ma ci rendiamo conto o no?
gianz
May 28 2010, 05:12 PM
Direi che è un serpente che si morde la coda: la politica è gestita da persone che prima sono state a loro volta studenti. Un'istruzione scarsa porta ad avere direttivi scarsi, ed una società scarsa. Questi dirigenti a loro volta peggioreranno ulteriormente il livello della scuola, creando di fatto una bella platea di imbecilli, facilmente manovrabile e gestibile via mass media.
Quindi è teoricamente obbligo della politica creare una società giusta, con la giusta cultura e la possibilità che questa società riesca ad essere un organo non dico autosufficiente, ma come minimo capace di gestire le proprie necessità. Adesso ci stiamo accorgendo che la nostra classe politica è interessata all'istruzione ed alla crescita culturale in modo superficiale (o, vedendola con cattiveria, in modo fin troppo accurato!), quindi sta a noi, che abbiamo messo lassù questa gente, fer loro capire che le cose così non vanno.
Se la politica ha delle colpe, noi stessi le abbiamo, perchè permettiamo che succeda quanto sta accadendo, perchè lasciamo il problema irrisolto, perchè pensiamo che questi siano problemi irrisolvibili ed impossibili da gestire.
Per i giovani, e non solo, è comodo avere uno Stato che gestisca la loro vita, ma lo Stato NON è infallibile, non è esente da errori. E se qualcosa non va bisogna prendersi la briga di segnalarlo... ma questo implica fatica, esposizione della propria persona... non è per niente facile... meglio prendersela con il Potere e basta, Potere che non capisce le esigenze del popolo, che vive ormai in un altro pianeta... sta a noi tirarlo giù.
Quindi, giovani e meno giovani, è tempo di darsi da fare!
PAS
May 28 2010, 05:21 PM
Tema terribilmente complesso.
Penso che il desiderio di mettersi in gioco (a qualunque livello) abbia come madre la fiducia nel successo del proprio progetto.
Successo significa raggiungere un livello di “soddisfazione” migliore rispetto a quello dal quale si è partiti.
E’ un aspetto prettamente “biologico”.
Si corre per raggiungere il traguardo, ci si arrampica per raggiungere la vetta. Ma se non c’è visibilità del traguardo o della vetta, anzi mentre corri aumentano i dubbi sulla loro esistenza, anche l’atleta più coriaceo può venirne fiaccato.
Oggi chi ha la vita davanti parte in genere da un proprio “livello di soddisfazione” relativamente elevato.
Merito anche dei progetti di vita realizzati dalle generazioni precedenti.
Le prospettive di migliorare ulteriormente non ci sono, anzi ci sono più concretamente molti esempi di fallimento. Il “mercato è saturo” scrive Davide.
Penso che da qui nasca la stanchezza, soprattutto mentale, di mettersi in gioco con sacrificio.
E sempre da qui partano anche le “scorciatoie” per X Factor & C. forse tra le poche che mostrano traguardi e vincitori.
Ovvio che non penso affatto possa essere ricondotto tutto a questa semplificazione, tuttavia ritengo costituisca una componente da non sottovalutare.
La politica.
Dipende cosa intendiamo per “politica” in un mondo sempre più strettamente interdipendente.
Quando il “mercato è saturo” le azioni della “politica” possono essere sostanzialmente due:
Una “terapia di mantenimento” tesa a preservare una (più o meno) accettabile pace sociale.
Un progetto di sviluppo e di orientamento delle risorse della comunità (i giovani) per superare i “mercati saturi” proporre nuovi obiettivi e stimolare la fiducia di poterli raggiungere.
Questa seconda azione è estremamente più rischiosa ed impegnativa rispetto alla prima. Ed anche la cosiddetta “politica” segue spesso la famosa legge biologica: Quella di incrementare il proprio livello di soddisfazione con il minimo sforzo.
Felicione
May 28 2010, 05:43 PM
QUOTE(Francesco Martini @ May 28 2010, 02:52 PM)

Quasta e' una bella discussione e un bel problemino...
Comincio dalle parole di Franco:
"Un paese che non crede nei suoi giovani è un paese senza futuro"...
ma non credo che siamo in un paese che non crede ai giovani:
per me sono i giovani che non credono in nulla....e neppure in se stessi!!!
Ora non vorrei dire le solite frasi dette "ai mie tempi non succedeva" etc....
ma quando ero giovane io e tutta la mia generazione ad un fututo ci credevamo, ed eravamo anche impegnati socialmete e politacamente (anche se forse a senzo unico..)...
leggevamo pile di libri e ascoltavamo Kink Crimson e Pink Floyd e anche i cantautori italiani avevano nelle loro canzoni testi serii ...mentre oggi si ascoltano i rapper con le loro canzoni vuote, e piene al 90% di parolacce.
E di certo non aiuta neppure la scuola e i suoi bravi professori, che non insegnano neppure piu' la geografia (a che serve??) e l'educazione civica... Provate a chiedere ai giovani chi e' il presidente del consiglio o dove e' Oslo..per esempio...
E non mi venite poi a dire che il lavoro non c'e...!!!!
Anche nel piccolo paese dove che basta che arrivi un emigrante, e il lavoro lo trova subito!!!!
Va..be'..la maggior parte son lavori manuali...
ma allora che siamo diventati troppo "signorini"...che non ci vogliamo sporcare le mani?????
e qui mi fermo......
Buone foto
Francesco Martini
Francesco scusa se prendo a pretesto il tuo post ma si da il caso che il link quì sotto è attinente al tuo post e alla discussione in generale.
Roger WatersPoi, sempre rimanendo in tema di "social-qualcosa", proprio in questi giorni mi sono gustato su facebook uno scambio di battute/opinioni in merito al famoso fotografo (?) Fabrizio Corona dove gli veniva riconosciuto il merito di essere uno "arrivato" perchè:
- ha fatto un monte di soldi (non interessa a quanto pare come l'abbia fatti);
- continua a farli visto le cifre che gli offrono per farlo girare in discoteche/eventi/trasmissioni
- si è
#@*!~ Nina Moric e si
#@*!~ Belen Rodriguez
e non sono solo i ventenni a fare questi commenti, credetemi.
Prendo a citazione proprio il passaggio finale dell'intervista a Waters quando dice che la TV è l'oppio dei popoli: è molto più interessante la problematica sulla "tessera del tifoso" piuttosto che la manovra finanziaria.
murfil
May 28 2010, 05:55 PM
c'è tanta, tantissima italia (con la lettera minuscola!) a cui questo sistema piace e fa comodo.. è l'italia che grazie a questo sistema si arrichisce, non paga le tasse e ne trae vantaggio.. altrimenti non mi spiego 1. perchè non c'è la maggioranza delle persone che s'indignano di fronte a questo sistema (agli scaiola che vivono in case di 200mq fronte colosseo pagate a loro insaputa, di gente che ottiene appalti e poltrone politiche per parentela/conoscenza/letto etc etc etc (la lista dell'indignazione sarebbe troppo lunga);
2. non mi spiego neppure perchè a fronte di un'italia a dati istat abbastanza povera, ci siano in giro tante auto da 100.000 euro e passa, barche, ville etc..
è che in italia il motto è sempre stato "arrangiarsi" nel modo peggiore: ossia bypassando le regole.. e se è vero che per i giovani le strade a volte sono chiuse, è anche vero che tanti sono i giovani che preferiscono le scorcitaie e di rimboccarsi le maniche e lavorare ne hanno poca voglia.
cuomonat
May 28 2010, 06:05 PM
Evitiamo cognomi. E, per favore, Italia voglio leggerlo con la maiuscola.
murfil
May 28 2010, 06:06 PM
perchè evitare cognomi quando la persona in questione in conferenza stampa ha detto le cose riportate?
Mi spiace che tu voglia leggere il nome del nostro Paese con la I maiuscola.. io purtroppo sono anni che lo vedo invece piccolo piccolo e per me, con dolore, perchè vorrei esserne orgogliosa, non merita l'onore di essere definito un paese civile da lettere maiuscole.. sorry, ma è il mio pensiero
cuomonat
May 28 2010, 06:13 PM
QUOTE(murfil @ May 28 2010, 07:06 PM)

perchè evitare cognomi quando la persona in questione in conferenza stampa ha detto le cose riportate?
Mi spiace che tu voglia leggere il nome del nostro Paese con la I maiuscola.. io purtroppo sono anni che lo vedo invece piccolo piccolo e per me, con dolore, perchè vorrei esserne orgogliosa, non merita l'onore di essere definito un paese civile da lettere maiuscole.. sorry, ma è il mio pensiero

Evidentemente l'Italia per te è il Paese degli .... per me invece è quello delle famiglie che si fanno un mazzo per mandare i figli a scuola.
P.S. Non intendo essere aggressivo ma solo rimarcare un punto di vista diverso dal tuo.
murfil
May 28 2010, 06:15 PM
per me l'italia è il paese dove la sua popolazione non si preoccupa affatto di come la scuola pubblica (e la cosa pubblica in generale) sia gestita.. c'è tanta brava gente.. ma ci sono anche tanti tantissimi che a mandar i figli a scuola non fanno alcuna fatica.. che ottengono le case dello studente gratis pur avendo alle spalle famiglie (che pur dichiarando meno di quanto pagano i loro dipendenti) hanno ville, auto e centinaia di migliaia di soldi sul conto.. magari estero.
sergiobutta
May 28 2010, 06:27 PM
E' una discussione dalla chiara connotazione politica. E' opportuna chiuderla ora, viceversa resteremmo a discuterne per ... anni.