esperienze con la tua Nikon...




ogni tanto mi capita di cercarle proprio, di uscire dalla quotidianità e dalle consuetudini e di passare qualche minuto in perfetta solitudine e di utilizzare la mia Nikon per fermare qualche riflessione...

stavolta mi è capitato, durante la pausa pranzo (che spesso salto, come questa volta), di essere di pasasggio in luoghi che mi hanno ispirato ciò che segue...



Degrado rurale

Quanti di noi conoscono luoghi dove ormai il degrado regna padrone?

Ecco, io voglio raccontarvi di uno di questi luoghi…

 

Una vecchia e semplice cascina abbandonata, spersa nelle campagne, meta ormai solo di disadattati o di nostalgici, almeno nei valori, dei tempi che furono…




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La campagna è sempre stata, e lo è ancora, una risorsa enorme per la nostra esistenza, purtroppo però si è perso il significato della vita in campagna, cascine popolate da intere famiglie di contadini, sveglia all'alba se non prima, e via con i lavori, pesanti, che duravano tutta la giornata. La sera poi si ritrovavano, spessissimo in quantità alle quali siamo ormai poco abituati, a cenare e passare un pò di tempo libero tutti assieme.




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Chissà quante chiacchiere ha raccolto questo focolare, quanti sogni, quante situazioni, belle o brutte, ha assorbito nell'assolvere il proprio compito di focolare domestico..







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Oggi è diverso, è tutto automatizzato (e ci mancherebbe, il progresso ha raggiunto ormai da molto tempo anche il lavoro dei campi) ma, credo, manca completamente quella poesia legata al mondo rurale.







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L'abbandono della campagna a gambe levate, è stato per molti l'abbandono di una modalità di vita, sentita come incongrua rispetto alla modernità, percepita come immobile, perenne e di grande fatica.







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Gli scatti che vedete vogliono solo essere delle testimonianze di questo abbandono, nessuna pretesa, se non quella di essere un infinitamente piccolo testimone di ciò che è stato, di ciò che è all'origine di tutti noi e che ora giace abbandonato, di ciò che ormai ha cessato di esistere ed ha lasciato spazio al mondo che conosciamo.

Chissà quante chiacchiere davanti a questi fuochi, in queste aie, in queste cucine…







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Non rimpiango certo quei tempi, non li ho vissuti, a volte però mi piace soffermarmi, lasciare da parte tutta la tecnologia e la frenesia dei nostri giorni e sedermi in perfetta solitudine a riflettere su come stiamo vivendo, chissà, magari mi paice poiché i vecchi luoghi abbandonati riescono a farmi perlomeno pensare e mi aiutano a godere in modo più consapevole ciò che ho oggi.




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eccoci alla fine delle mie riflessioni, mi auguro solo di riuscire a portarvi, anche solo per qualche minuto, indietro nel tempo, quando certi valori avevano l'importanza che meritano tutt'oggi, ma che della quale ci siamo scordati in molti...

ottimo Giorgio un life che si fà leggere e guardare con attenzione, ben fatto e ben curato.Purtroppo nelle nostre campagne esistono moltissime di queste cascine,ognuna con la sua storia e con tantissime cose che avrebbero da raccontare.

Una testimonianza toccante, che mi riporta indietro nel tempo, a quando i miei zii abitavano in un casolare di campagna e che ho visto prima abbandonato e poi andare in rovina...
Sono immagini forti (l'ultima a mio avviso è strepitosa), che spiegano con chiarezza il tributo pagato alla modernità e al progresso. Che devono esserci, per carità, ma che tutti abbiamo rincorso e rincorriamo come un mito a danno della perdita non solo della poesia del mondo rurale ma anche dei valori di vita veri che sapeva insegnare...
Un life bellissimo!!! Complimenti!

Ciao
Luca

Ciao Giorgio, gran bel life,interpretato alla perfezione con un ottima gestione degli scatti e dei testi.
Complimenti.

Malinconico ed efficace questo tuo racconto fotografico.
Mi sono immaginato 100 anni fà come sarebbe stato, ho immaginato le donne in cucina e gli uomini nell'aia.
Non è stato abbandonato da così tanto tempo, eppure i suoi abitanti ritornano come vecchi fantasmi in queste fotografie....

Obbravo, ben fatto!

Ciao Giorgio,

da certi punti di vista abbiamo trattato temi molto simili. I luoghi abbandonati e i ricordi che rimangono dentro quelle mura.

Mi ha colpito molto il tuo accento sulla malinconia per qualcosa che, come tu stesso dici, non hai vissuto, ma che senti allo stesso tempo una fondamentale parte di te.
Certo, più ci spiangiamo avanti come uomini, più sentiamo il richiamo della modernità e ancora di più vogliamo scappare dalla frenesia che si associa alla modernità: Più cose nello stesso tempo.
Il ritorno alla campagna è anche il ritorno ad una fotografia in cui dovevi aspettare per vedere il risultato e ci caricava ancora di più di attesa e sorpresa.

Trovo molto corretta la conclusione: ci sono cose di cui ci stiamo dimenticando ed è giusto ricordarle.

Una sola cosa, se mi posso permettere: Il tuo racconto, come detto, sembra quello di una persona che ha vissuto questi luoghi e questi ritmi, anche se poi non è così. A mio giudizio, però, il punto di ripresa spesso alto rispetto agli oggetti restituisce una idea di distacco da quello che stai fotografando. Le parole stanno su un livello molto più intimo rispetto alle foto.
Una piccola considerazione, prendila così.

Con stima, Dario

Giorgio, mi piace l'idea la location e la PP, un interessante fotoracconto di una vita rurale che purtroppo o per fortuna non esiste piu'..
Compliments!

Saluti

Giacomo

Ottimo lavoro.

Mi soffermo anche io ogni tanto ad osservare casolari desolati e non più abitati e mi sorge sempre spontaneamente un pensiero...

In che direzione stiamo andando...?...

Chi siamo realmente?, tutti figli di quei tempi...in sostanza si,

A mio avviso più duri ma più veri di quelli quotidiani....

Marco

Molto bello, e al contrario di ciò che dice Dario a me le immagini danno ancor più un senso di profondità, di intimità rispetto alle parole.
Sarà perchè questi luoghi mi sono familiari; si percepiscono le radici della propria esistenza.
Complimenti.

vi ringrazio tutti...


"A mio avviso più duri ma più veri di quelli quotidiani...."

questo è ciò che penso anche io, mi riferisco in particolare a certi valori che oggi, inutle nasconderlo, abbiamo perso, tipo la famiglia ad esempio (senza voler generalizzare sia chiaro) che a quei tempi era davvero il fulcro della vita sociale (non un social network)...

sono conscio che nemmeno allora andava tutto alla perfezione, ma sono altrettanto convinto che si, ci fosse maggior "verità"...

complimenti per queste testimonianze. Sono affascinato da tutto ciò che è stato e spesso mi piace perdermi in vecchie borgate di montagna o in fabbriche abbandonate. trovo che siano luoghi pieni di "patos" e mi immagino il momento dell'abbandono quando ci si è chiusi quella porta dietro di sè abbandonando luoghi che hanno vissuti storia e vicende umane immaginando quei pochi oggetti rimasti, come dovevano essere nei tempi migliori quando la vita ferveva attorno ad essi.

Buoni ricordi a tutti.
Marco

molto belle sie leriflessini che le foto di questa casa abbandonata

Un LIFE molto riflessivo
in questi giorni, per via di qualche uscita fotografica, ho avuto la possibilità di gustarmi la tradizione e la vita rurale... devo dire che riscalda parecchio il cuore