QUOTE(Dinamicoach @ Feb 19 2010, 02:24 AM)

Letto molto attentamente, nonostante l'ora tarda. Quindi imposto la mia fotocamera su Adobe RGB (visto che mi interessa la qualità nella stampa delle fotografie) e su Capture ho selezionato "Nikon Adobe RGB 4.0.0.3001" e spuntato "usa questo profilo invece di quello incorporato" . AdobeWide invece non dovrebbe darmi altri vantaggi. Mi sto avvicinando?
...
Ti stai avvicinando, ma...dipende a cosa!

Allora, il RAW non ha spazio colore definito. Non è un'immagine..
Tutto quanto viene catturato dal sensore viene registrato sul file come valori assoluti di luminanza, fuori dal "perimetro" di uno
spazio colore e quindi di un
gamut.
L'impostazione on-camera è quindi del tutto ininfluente, pur con i dovuti distinguo necessari a seconda di "usi e costumi" dei singoli SW.
La scelta on-camera puoi di fatto considerarla "valida" solo per i Jpeg che, al contrario, vengono finiti in camera nello spazio colore scelto e possibilmente non più modificato.
CaptureNX2, in particolare, ha una "gestione colore" che ho sempre considerato un pò cervellotica, per vari motivi... [omissis]
All'impostazione di default (senza la spunta sull'opzione "usa questo profilo invece di.."), il NEF viene "definito" con lo spazio colore selezionato in camera, che viene "annotato" nelle istruzioni accessorie ( B

) ed applicato all'apertura del RAW.
Con la spunta sull'opzione "usa questo profilo..." e la selezione di uno spazio, qualsiasi sia l'impostazione della fotocamera verrà utilizzato lo spazio scelto, appunto.
Altri SW, come Photoshop, o meglio ACR (che ha una gestione colore separata da PS, la cui gestione colore entra in gioco, nel bene e nel male, all'apertura del TIFF proveniente da ACR..) non sono vincolati da un'impostazione preliminare.
A NEF già aperto e visibile (quindi già tradotto all'interno di un gamut), è possibile selezionare uno spazio colore di output "al volo", nello stesso "link" (in basso nella finestra di ACR..) dove si seleziona il formato di file e la profondità in bit.
In questo caso il settaggio della fotocamera è completamente ininfluente e lo stesso vale per tutti i SW non-Nikon, pur con le differenze del caso nei criteri di gestione del colore dei singoli SW.
Detto questo...la scelta dello spazio colore ha influenza in primis e soprattutto durante la fase di postproduzione, più che in fase di stampa. La stampa "generica" richiede solitamente lo spazio colore sRGB, per vari motivi (e non sempre "razionali"..) quindi postprodurre un file in uno spazio colore più esteso di sRGB è accortezza che ha un significato - come detto - per salvaguardare la qualità durante la fase software, al termine della quale si renderà necessaria una conversione (con opportuno intento colorimetrico..[omissis]) a sRGB. Quindi la scelta dello spazio ha solo un'influenza indiretta sulla qualità di stampa - ribadisco - generica (ossia stampa chimica in Lab non professionali - Minilab - Negozietti vari..).
Ovviamente la scelta dello spazio colore va sempre accompagnata dalla consapevolezza di cosa comporti e di come questo vada "assecondato" nel flusso di lavoro, mantenendolo quando serve (al cambio di software) ed eventualmente convertendolo in funzione del supporto di fruizione (abbiamo detto della stampa generica, ma aggiungiamo anche il Web che richiede sRGB, senza se e senza ma..).
La consapevolezza tecnica deve essere maggiore mano a mano che ci avventuriamo verso l'uso di spazi colore più ampi, dato che le conversioni (riduzioni) di gamut diventano sempre più "critiche" ed i dispositivi che utilizziamo per la visualizzazione possono non riprodurre gli estremi di Gamut (gia AdobeRGB eccede le possibilità di riproduzione della maggior parte dei monitor, anche professionali, figurati un monitor di bassa qualità non dedicato al fotoritocco).
L'uso di questi spazi quindi necessita di buona esperienza per "sentire" la modificazione dei colori che non può essere osservata.
Il passo successivo (tutt'altro che obbligatorio!) all'uso di AdobeRGB e sRGB può essere quello di utilizzare ProPhotoRGB (lascia perdere Adobe Wide..) che è uno spazio matematico (non realmente riproducibile dai dispositivi), ma che permette di minimizzare le perdite di "informazioni" durante il fotoritocco avanzato e più invasivo, ma come detto è meglio farlo solo quando si è in grado di padroneggiare bene la materia ed essere quindi in grado di assecondarne le maggiori competenze richieste.
Allo stesso modo, come l'ampiezza dello spazio colore può avere influenza sulla limitazione di perdite di informazioni utili, anche la profondità-colore in bit ha una grande importanza e le due "grandezze" devono tendenzialmente andare di pari passo...ampi spazi colore rigorosamente accompagnati da 16bit (e viceversa), mentre gli 8 bit possono essere un contenitore troppo stretto, o meglio, troppo poco frazionato, per accompagnarsi con ampi spazi colore e tutte le sfumature che queste comportano.
Il discorso è parecchio articolato e richiama continuamente dei rimandi ad argomenti complementari..difficile (almeno per me..) poterli snocciolare in un messaggio di argomento così generico.
Se vorrai ci sarà modo di approfondire tutti gli omissis (dichiarati o nascosti) che ho seminato qui e là.
Per iniziare ti consiglierei di usare sRGB e approfondire l'argomento "gestione colore" relativo ai vari software da te utilizzati (Photoshop in primis) le cui impostazioni possono portare a degli errori di "traduzione" dei colori.
Solo in seguito (e con i NEF/RAW nel frattempo non avrai fatto nulla di irreversibile, per la loro caratteristica di essere privi di spazio colore) inizierei ad utilzzare spazi più ampi di sRGB, adeguando i settaggi di ogni software e le politiche di conversione (intenti di rendering).
Per il resto, il forum, qualche tutorial ed un buon libro sull'argomento ti daranno tutti gli spunti necessari per maturare una tua
strategia colorimetrica...

Meglio uno spazio colore ridotto di uno spazio colore esteso, ma mal...trattato.

Repetita iuvant...tempo al tempo.
Hasta la vista!