Immagini e testo di Vincenzo Tessarin
Sembra ieri che dai telegiornali trasmettevano immagini di quei ragazzi che con attrezzi pi� disparati aprivano brecce in quel che era stato per quasi trent'anni il MURO per antonomasia, il confine, la barriera tra est e ovest che separava due mondi apparentemente cos� distanti.
Sembrava dovesse durare per sempre, che non ci sarebbe mai pi� stata una sola Germania e che est e ovest non si sarebbero pi� incontrati se non per parlare di conflitti.
Invece erano anni che da Mosca arrivavano segnali di cedimento, il muro cominciava a scricchiolare, e le parole " Glasnost" e " Perestroika " erano il piccone che giorno dopo giorno scalfivano quel simbolo di separazione.
Berlino oggi � una delle capitali pi� dinamiche e multietniche d'Europa, dove si percepisce un fermento di cambiamento continuo, dove il presente ed il passato mai dimenticato si muovono verso il futuro.
Camminando per il centro di Berlino capita spesso di trovare i segni di quel passato cos� buio, sia del periodo nazzista che di quello sovietico.
Il perimetro dove sorgeva " il Muro " � evidenziato sulla pavimentazione stradale e sui marciapiedi che attraversava, ed alcuni tratti di esso � stato lasciato intatto, a monito di un periodo storico che ha causato a questa citt� divisa ed ai suoi abitanti tanto dolore.
Ingrandimento full detail : 120.4 KB
Lungo le rive della Sprea di fronte alla Cancelleria, vicino al Reichstag la sede del parlamento, si posso incontrare croci bianche con i nomi e le foto di quei ragazzi morti nel cercare di varcare il Muro in cerca di libert�.
Oppure camminando per le vie di Berlino, si scorgono sui marciapiedi piccole piastre di ottone conficcate nel marciapiede con incisi i nomi e i luoghi di deportazione di famiglie ebree che abitavano nelle case di fronte.
O ancora monumenti con figure scarne di deportati, dove qualcuno ancora depone ai piedi fiori o sassi come � usanza ebraica.
Il Memoriale alle Vittime dell'Olocausto, a poche centinaia di metri dalla Porta di Brandeburgo, � uno dei pi� grandi, con i suoi quasi 10.000 mq. di superficie, ed anche emozionanti luoghi che ricorda questo infausto dramma della civilt� umana, e dopo una nevicata assume quasi dei connotati mistici.
E la ragazza col cappotto rosso un accostamento al film di Spielberg su questo tema.
E camminare nel labirinto di questi monoliti giganti una commozione ed una strana emozione.
Il ricordo � presente continuamente insieme al fermento che regna in questa citt� moderna e giovane.
In vent'anni Berlino a saputo lasciarsi alle spalle i segni di una guerra che � continuata anche dopo la Seconda Grande Guerra, reinventandosi e modernizzandosi, diventando un centro di interesse culturale e sociale per l'Europa intera.
Ora vicino a resti del muro abbattuto svettano edifici, moderne architetture, che si stagliano contro il cielo come a Potsdamer Platz o l'aveniristico Sony Center dove ogni anno si svolge il famoso festival del cinema.
A Berlino il presente � gi� futuro, ed il passato � un ricordo sempre presente.
Vincenzo Tessarin