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simone.dambrosio

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simone
raffaelerossiello
Simone, questa sembra una trasfigurazione pittorica.
Intuisco la difficoltà nella conversione del riflesso che ovviamente non può dare quella profondità se non nell'immaginarla.
Bella.

Ciao
simone.dambrosio
l'idea è dare una descrizione del cervello dell'artista... complicato, contorto, ricolmo di idee (il riflesso con tutti i suoi elementi mi ha aiutato a rendere questa immagine complicata del cervello creativo) ma sempre... in attesa e "aperto" a una nuova idea, ispirazione...
chiedo scusa se non è uno scatto immediato o di facile interpretazione... ma il cervello dell'artista, non è anch'esso di difficile da capire?

simone
Moua
Sincermente, la trovo caotica, il viso, molto piccolo, si confonde con lo sfondo ma la bottiglia si vede fin troppo. La scritta APERTO non cpisco se ha attinenza con lo scatto, se non lo ha disturba.

In poche parole la vedo poco leggibile.

Ciao
Attilio

simone.dambrosio
il soggetto non è l'artista... ma "il cervello dell'artista"... bisogna andare a fondo nella visione di uno scatto e non fermarsi al solo impatto visivo... infatti fermandosi al solo impatto visivo lo scatto è caotico ed è proprio quello che volevo rappresentare: il caos... ma del cervello creativo, che è sempre "aperto" ad accogliere nuove idee...
ma, forse, non sono stato bravo io a rappresentare tale visione...
simone
raffaelerossiello
Si potrebbe interpretare in molti modi ma l'indirizzo che hai dato mi aiuta; soltanto cercando lo sguardo perso dell'artista, perso in pensieri o in ricerca di ispirazione o solo di attesa del compiersi del proprio spirito creativo, dietro una vetrina che lo protegge immerso nelle sue opere. APERTO alla immaginazione e creatività.


Ciao
Moua
No no, il problema non è il tuo, è che io sono molto istintivo nel guardare una fotografia. Le domande me le pongo se la foto me le ispira, in caso contrario non riesco ad "andare a fondo" per trovare un significato. Finirei per trovarne tremila, ma non quello giusto. Infatti, in questo caso, nonostante il titolo, non riesco proprio a pensare al cervello dell'artista, ma, ripeto, è un problema mio. Fosse per me, non ci metterei manco il titolo alle foto, immagina un po'.

Ciao
Attilio
simone.dambrosio
si raffaele, è l'idea che volevo rendere ma, per arrivarci, bisogna vedere come soggetto non l'artista che si intravede attraverso il riflesso ma il suo cervello complesso, complicato... il titolo è "il cervello dell'artista" e non "l'artista dietro la vetrata"... il riflesso non è altro che la rappresentazione di tale mente complicata... comunque è uno scatto difficile e che probabilmente non ho saputo rappresentare... mi chiedo, però, come si può rappresentare la mente contorta e creativa di un artista in senso astratto? voi come la rappresentereste? io l'ho vista così... e mi scuso se non sono riuscito a far arrivare il messaggio anche, se riflettendoci un pò su prima di farsi prendere la mano dal commento, forse non è così difficile da interpretare... il titolo dice tutto, indica su cosa concentrarsi... comunque resta difficile e, ripeto, forse non sono stato bravo nel rendere l'idea... comunque grazie per le vostre preziose considerazioni
simone

attilio il problema sicuramente è che a volte siamo superficiali, io in primis, nel commentare... ma a volte, come in questo caso, chi scatta (e chiedo ancora scusa se ho reso tutto troppo complicato) rende troppo complicato il messaggio negando di fatto l'input all'osservatore... quindi mea culpa guru.gif Pollice.gif
simone
raffaelerossiello
Credo che parlare di CERVELLO dia un senso oggettivamente fisico alla materia grigia, parlare di MENTE dia alla stessa materia grigia un senso astratto ... qualcosa di non tangibile e quindi ... faccio un esempio: quando si ha un tumore lo si ha al cervello, quando uno è un folle ha la mente malata, ma questa è un'altra storia.
Già in un altro thread ho indicato che a mio avviso quando si guarda una foto ma anche qualsiasi arte/opera figurativa bisogna cercare di andare oltre a quello che gli occhi ci permettono di vedere, chiaramente non sempre si riesce.
A mio parere tu ha cercato di dare un senso che effettivamente non è di facile lettura quantomeno immediata.
Come si fà a fotografare un pensiero? Il fotografo ci mette l'immagine e una didascalia/titolo, poi stà alla sensibilità di chi quella immagine la vede dare una chiave di lettura che al meglio rispecchia quella del fotografo altrimenti ne dà una propria.
dannymello79
Senza la bottiglia sarebbe stata davvero perfetta, in effetti disturba un poco l'immagine e confonde un po' gli "strumenti del mestiere" posti sul tavolo.
In ogni caso idea davvero molto interessante e non di facile realizzazione!
simone.dambrosio
QUOTE(vilmon @ Nov 23 2009, 11:27 PM) *
Credo che parlare di CERVELLO dia un senso oggettivamente fisico alla materia grigia, parlare di MENTE dia alla stessa materia grigia un senso astratto ... qualcosa di non tangibile e quindi ... faccio un esempio: quando si ha un tumore lo si ha al cervello, quando uno è un folle ha la mente malata, ma questa è un'altra storia.
Già in un altro thread ho indicato che a mio avviso quando si guarda una foto ma anche qualsiasi arte/opera figurativa bisogna cercare di andare oltre a quello che gli occhi ci permettono di vedere, chiaramente non sempre si riesce.
A mio parere tu ha cercato di dare un senso che effettivamente non è di facile lettura quantomeno immediata.
Come si fà a fotografare un pensiero? Il fotografo ci mette l'immagine e una didascalia/titolo, poi stà alla sensibilità di chi quella immagine la vede dare una chiave di lettura che al meglio rispecchia quella del fotografo altrimenti ne dà una propria.



ottima analisi raffaele... io ho scelto cervello e non mente semplicemente per abbinarlo, al maschile, alla parola "aperto" sul cartello (mente con aperto non ci stava...) e poi perchè effettivamente il riflesso che lo rappresenta è qualcosa di materiale... certo che la sensibilità di cui parlavi, sia del fotografo che dell'osservatore, gioca un ruolo importante nell'interpretazione di un'immagine che, effettivamente, può essere un semplice scatto o il suo "dietro le quinte"... credo che tutti i grandi si siano serviti dello street per comunicare qualcosa. quale genere fotografico può esprimere meglio le sensazioni e le emozioni se non lo street?
non è solo un bel paesaggio (che, a suo modo, può esprimere tante emozioni) ma la rappresentazione della realtà rivista con una chiave di lettura personale e personalizzata... lo street permette di giocare con il mondo che ci circonda e il mondo che ci circonda può essere piegato alla nostra visione, in quel momento
simone
raffaelerossiello
QUOTE(simone.dambrosio @ Nov 23 2009, 11:39 PM) *
... certo che la sensibilità di cui parlavi, sia del fotografo che dell'osservatore, gioca un ruolo importante nell'interpretazione di un'immagine che, effettivamente, può essere un semplice scatto o il suo "dietro le quinte"... credo che tutti i grandi si siano serviti dello street per comunicare qualcosa. quale genere fotografico può esprimere meglio le sensazioni e le emozioni se non lo street?
non è solo un bel paesaggio (che, a suo modo, può esprimere tante emozioni) ma la rappresentazione della realtà rivista con una chiave di lettura personale e personalizzata... lo street permette di giocare con il mondo che ci circonda e il mondo che ci circonda può essere piegato alla nostra visione, in quel momento
simone


io mi ci sto affacciando adesso quindi ... "quoto" o meglio condivido.

Ciao
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