Approfondendo l’analisi oltre l’impatto visivo si scopre che il terrazzo naturale sul quale si è nei millenni costruito il paese, mattone dopo mattone, è costituito da sedimenti di origine marina. E qui inizia la preistoria di questa splendida sezione del territorio piacentino modellato anche dal Torrente Arda: essa affonda nel mare che ricopriva il bacino padano.
Oggi Castell’Arquato, Città d’Arte, Città del vino, resta una perla incastonata tra Emilia e Lombardia, tra Pianura Padana ed Appenino, a circa trenta chilometri dal capoluogo Piacenza e poco più da Parma. Il centro storico resta sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda, su quella destra si è sviluppata una zona residenziale che gode ancora della tranquillità della campagna.
Inserisco un paio di fotografie e vi rimando alla galleria completa sul mio sito


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