QUOTE(pch @ Oct 19 2009, 09:39 PM)

Certamente quello che scrivi sarà vero, ma allora o non sono capace ad applicare gli effetti o qualcosa non torna. Posto sempre l'immagine della rosa: una con maschera di contrasto (la stessa di qualche messaggio precedente) ed una in cui ho agito solo sulla nitidezza. A me non sembrano la stessa cosa. Anche forzando il parametro non ottengo mai lo stesso effetto della maschera di contrasto.
Ho detto che "il principio di funzionamento" è lo stesso, gli effetti dipendono da come è stato implementato il cursore "nitidezza" nel software in uso.
A proposito, di quale software stiamo parlando?
Supponiamo che "nitidezza 1" corrisponda ad una maschera con valori 70-0,5-2
poi magari "nitidezza 3" corrisponde a 90-0,6-1 etc etc...
(sto mettendo dei valori a caso, tanto per fare un esempio)
Ora diciamo che il massimo (nitidezza 10) corrisponda a 200-1-1...
Se nella mia m.d.c. imposto 300-1-0 avrò una sensazione di nitidezza maggiore del massimo impostabile con il controllo dedicato.
Probabilmente nel software che usi i valori sono relativamente conservativi e magari espressamente calibrati per la fotocamenra in uso (n° di pixel, intensità del filtro anti-alias ed altri fattori).
In genere le impostazioni interne vengono scelte anche per evitare che con regolazioni "esagerate" l'effetto non sia troppo disastroso sull'immagine.
L'uso della m.d.c. invece presuppone un po' di consapevolezza in più, almeno per conoscere il significato dei cursori ed il loro impiego.
Da una parte delle impostazioni "precotte" e di uso immediato, dall'altra una possibilità di intervento più potente mirato ed efficace, ma meno intuitivo.
Ma il "motore" che c'è sotto, ribadisco che è il medesimo.
Anche perchè semplicemente non è possibile "inventarsi" dei dettagli che non ci sono, le maschere di contrasto e i cursori "nitidezza" sfruttano solo un effetto ottico per aumentare non la nitidezza reale (impossibile), ma solo la "nitidezza percepita".
In sostanza si tratta di aumentare il contrasto (differenza di luminosità) a livello dei singoli pixel, là dove ci sono delle repentine transizioni tonali, che corrispondono ai bordi dei soggetti fotografati.