QUOTE(toad @ Jul 8 2009, 01:15 PM)

Ottimo. Hai riportato una perfetta descrizione di quello che io avevo esposto in maniera molto abboracciata.

Per quanto riguarda la scansione dia o negativi, oggi uso la seguente tecnica:
1 - Attivare solo l'ICE (oggi preferisco quello di Vuescan, con esposizione IR fissa a 1.0 e trattamento light). Evitare GEM (obsoleto) e SHO (meglio da Photoshop e simili). ROC va bene solo per vecchi negativi. Nessuno sharpening (quello incorporato è quasi ridicolo. Le buone dia Fuji e KR sono stabili da oltre vent'anni.
2 - Effettuare la messa a fuoco in auto su almemo 4 punti distanti fra loro e ricchi di dettagli ad alta frequenza (scritte, fogliame, antenne,...), prendere nota nelle misure e impostare a mano sul cursore la media delle due più distanti fra loro: questo assicura la massima robustezza dell'analisi.
3 - Scegliere, se possibile con il restante software, uno spazio colore iniziale ProPhoto o Wide Gamut (RGB ampia gamma) o CieLab: gli altri saturano verdi, rossi e violetti come le DSLR.
4- Regolare il punto di nero e di bianco (estremi della dinamica) con uno scarto massimo dello 0.5%. Le DSLR Nikon usano lo 1.5%, troppo per i miei gusti: tutte le code degli istogrammi R, G, B devono essere conservate. Bisogna tagliare solo gli estremi rumorosi.
4 - Regolare i livelli (o gamma) per luminanza e RGB, senza toccare luminosità, contrasto, hue e saturazione, meglio manovrabili in seguito su un buon programma.
5 - Scansionare a 4000 dpi e 16 bit in TIFF senza perdite (LOSSLESS), con 16 esposizioni: il rumore dello scanner viene mediato e appare quasi gaussiano, semplificando la riduzione di rumore (denoising). Salvare il file "raw" e conservarlo inalterato.
Il post processing deve comprendere, nell'ordine tassativo seguente:
1 - Riduzione di grana con un programma esterno o plug-in di Photoshop. Mai convertire lo spazio colore prima di questo step, se non si vogliono compromettere resa e far apparire artefatti. Io uso oggi Neatimage (il più preciso, ma di difficile calibrazione per i meno esperti), Nik Dfine 2.0 (il più facile da usare, ma con qualche artefatto, perdita di risolvenza e lento nel calcolo) e Picurecode Noise Ninja (rapido, solitamente non molto preciso, ma mi ha risolto diversi casi difficili). Occorre molta esperienza per ottenere risultati validi. Non spianare mai completamente sabbia, onde marine, fogliame e non tagliare troppo colore: questi sono i punti di forza della dia ibrida sulla DSLR e lo sanno anche i professionisti del cinema e TV. Salvare una nuova copia TIFF filtrata a 16 bit. Tranne che con Noise Ninja, NON APPLICARE SHARPENING. Con NN uso talvolta uno sharpening al 100-150%, 0.5-0.9 pixel.
2 - Aprire il file, convertire lo spazio colore in quello di stampa (sRGB di solito, o Adobe RGB se si controlla tutto il processo di stampa) e ritoccare livelli colore e luminosità.
3 - Applicare uno sharpening per compensare le perdite ottiche e film con un programma di Deblur. Io uso Focusmagic (magnifico per paesaggi e foto a mano libera, con "blur width" tra 2 e 3 sul Coolscan e MTF recovery 100-125%) o Focalblade (agendo solo su dettagli molto fini, 0.5 pixel ca., al 100-150% texture e al 250-400% per gli edge: attenti a selezionare la maschera di edge!). Riappare una piccola quantità di grana, ma il dettaglio deve esplodere in una buona dia fino al pixel, se si è lavorato bene.
4 - Aggiustare i livelli e il colore generali e salvare il TIFF, ancora a 16 bit.
5 - Ridimensionare una copia alla dimensione di stampa, con risoluzione di 254, 300 o 400 dpi: informarsi dal rivenditore fotografico.
6 - Applicare uno sharpening finissimo con Focalblade o similia (io uso 0.3 pixel, 120-140% su edge, la metà sulle tessture, per compensare la perdita di MTF del ridimensionamento.
7 - Ritoccare colori, saturazione, occhi rossi, ecc... e ridurre la profonditò di colore a 8 bit.
8 - Salvare un file TIFF a 8 bit, da usare per i vari fototaxi via Web. Oppure con il programma Irfanview, convertire il file TIFF in JPEG da inviare per la stampa disabilitando il "sottocampionamento colori" e con qualità 95-100%. Il sottocampionamento colori è quello che fa sembrare il digitale puro artificiale e con colori scadenti nel paesaggio: le DSLR con tecnica Bayer purtroppo sottocampionano in ripresa, gli scanner buoni, per fortuna, no.
9 - Se a questo punto non "tritate" come qualità di stampa la foto fatta da un Hasselblad al vostro matrimonio o quella di una digitale 24 Mp, prendetevela con voi, con le tecniche di ripresa e con le apparecchiature (nell'ordine). I migliori risultati si apprendono con una buona scuola e uno studio profondo dell'elaborazione delle immagini, a livello universitario o più.
Il Coolscan 5000 ED è un magnifico strumento, nelle mani giuste! Il Minolta Elite 5400 II era ancora significativamente migliore.
A presto
Elio