Ho provveduto ad unire le due discussioni, seguendo quanto indicato in queste
linee guida che permangono tuttora valide.
Ho anche provveduto ad eliminare la quotatura delle immagini.
Fatto ciò (

) metto sul piatto uno spunto di riflessione.
Ho l'impressione - magari sbagliata - che questa espressione (bocca compresa) sia tipica di Elisabetta.
Se così fosse, Andrea dovrebbe decidere se far fare la modella a Elisabetta o se farle dei ritratti.
Quello che voglio dire è che, a mio parere, non sempre è necessario far assumere ai soggetti posizioni o espressioni diverse da quelle proprie, se vogliamo intendere il ritratto come rappresentazione della personalità, anche estetica, del soggetto stesso.
Ciò non toglie, naturalmente, che si possa fare anche l'esatto opposto, cercando di valorizzare la capacità di chi è ritratto nel mettersi in gioco ed entrare nel vero e proprio ruolo di modella/o, duttile e plasmabile ai desideri del fotografo e, perché no, anche ai suoi, tirando fuori la componente teatrale che, in misura maggiore o minore, tutti noi abbiamo dentro.
Sono due modi di vedere questa branca della fotografia entrambi validi e che possono portare a risultati eccellenti.