Non posso essere d'accordo, Castorino...lavorare con flash da studio vuol dire avere a che fare con molte variabili che non possono essere risolte acrobaticamente con mille scatti a vuoto.
Non c'è solo una (o più) luce principale da "quantificare", quando la luce la si costruisce è necessario valutare le differenze di contrasto, l'omogeneità dell'illuminazione, le relazioni tra luci principali e luci d'effetto, i "ritorni" di luce dal fondo, il bilanciamento tra soggetto e sfondo.
E' impensabile di aggirarsi per mezz'ora con cartoncini al 18% (e qualcuno che lo sorregge) e fare mille scatti o mille letture...di fatto andare a tentativi (tentoni).
Con poche letture della luce incidente sul (e attorno al) soggetto e sullo sfondo si può avere veramente chiara la situazione nonchè spostare, avvicinare, allontanare, potenziare e depotenziare e rifare la lettura in un...lampo.
Secondo me è imprescindibile.
[Non capisco nemmeno il riferimento agli "
spostamenti in location con attrezzature pesanti"..

]
@LucaPhotos: Il Sekonic va bene, salvo esigenze "particolari" non supportate.
In linea di massima qualsiasi flash-meter con la possibilità di taratura della sensibilità - per adattarla alla reale sensibilità delle DSLR - andrà bene. In genere tutti hanno una "vite" di regolazione che permette la taratura. Alcuni, mi pare, hanno la possibilità di tarare gli ISO
stop by stop (o
step by step) per tutti i valori interi di sensibilità.
bye.