Lusingati dall'atmosfera di sincera attesa, eccoci (per il momento eccomi) qui con le foto della stupenda giornata di ieri.
La copertina migliore ce l'ha messa Valerio, con la bella e impressionante immagine di Porto Flavia, il porto di carico del minerale a strapiombo sul mare. Una foto così si può scattare solo da una barca, purtroppo.
Ed eccoci. E' andato tutto bene, scarsa la partecipazione a causa dello scarsissimo preavviso, infatti mi hanno scritto diversi amici lamentando lo scarso anticipo, ma davvero in questo caso si trattava di fare la differenza tra il portare avanti l'uscita, anche se in numero limitato, o non farla affatto. Ma tranquilli tutti, entro ottobre un'altra uscita darà modo a tutti di mettere a dura prova gli otturatori delle nikon.
In pratica, eravamo io e Giampaolo, con le nostre rispettive mogli, e mia figlia Marianna. Dopo eserci dati appuntamento poco prima di Iglesias, in pieno distretto minerario, abbiamo proseguito per Flumini Maggiore attraversando strade pochissimo trafficate, circondate da boschi lussureggianti e resti di edifici minerari ormai abbandonati. Poi, la prima fermata: il tempio del Sardus Pater, presso Antas, in piena campagna...

provo con il bianco e nero per evidenziare la vetustà di questo ammasso di pietre di non garantita genuinità...

con un acrobatico Giampaolo che si aggira tra colonne e antichissime lastre di pietra

ma anche a colori il tempio di Antas non sembra meno spettacolare

Si prosegue poi per Flumini Maggiore, la mia terra d'origine, e poi, terminati i tornanti, si punta decisamente verso il mare, e finalmente davanti a noi, la lunga e bellissima spiaggia di Buggerru





Superata la spiaggia di Buggerru, scarsamente frequentata in questa domenica di settembre pur così godibile, si arriva a Cala Domestica

Qui i resti degli edifici minerari sono semi sepolti dalle dune di sabbia che ricordano il Sahara, bagnanti a parte
Il piccolo tunnel minerario che collega le due belle spiaggette di Cala Domestica



E' impressionante osservare i resti di costruzioni (antichi edifici e magazzini per l'imbarco dei minerali) proprio a ridosso di piccole cale dove l'acqua è di un verde da togliere il fiato...


il panorama è mozzafiato, ma qui ognuno guarda e fa quel che preferisce...


L'acqua è troppo limpida, fresca e cristallina per non meritare un bagno. Ritirato in un angolo lo zaino fotografico, un bel tuffo non ce lo toglie nessuno. Nuotare in quelle acque di smeraldo è un'esperienza che non basta raccontare, leggere... bisogna viverla...


Ma poi, dopo un pranzo in spiaggia e una bella chiacchierata tra amici, e qualche scatto qua e là, si riparte, verso la zona di Masua-Nebida, più a sud... tra la vegetazione e le pareti di roccia che franano, i resti dell'attività mineraria, impotenti davanti alla vitalità delle erbacce...

L'imponente mole del Pan di Zucchero presso Masua, un blocco unico di calcare ceroide vecchio di centinaia di milioni di anni...

e le solite piccole, graziosissime spiagge

e ancora, verso sud, le aree minerarie di Nebida

e la bella costa con una comoda litoranea

e qui, vista l'ora ormai tarda e le decine di km da percorrere, ci si separa, pronti alla prossima...

ciao
Mauro