Come ho già detto, la qualità della luce che ho scelto di usare, è servita per stemperare i contrasti e rendere, senza postproduzione con sfocatura o altro, la foto del fiore più simile ad un quadro di un pittore.
Era il risultato che volevo ottenere e che ho ottenuto.
Il secondo piano del fiore dietro, delicatamente in ombra, io lo trovo invece perfetto (ma si sa, ogni scarrafone e bello per mamma sua

).
I fiori non sono impastati

I riflessi (che non è banding) sono stati ottenuti con due spot, e mi sono serviti per restituire l'effetto di plastica di due dei tre fiori, caratteristica dell'Anturium (mai visti ed osservati da vicino?).
Il fiore che ho posizionato in secondo piano era invece opaco (non erano fiori freschi) e, provato a metterlo in primo piano, stonava.
Gli ho quindi trovato adeguata collocazione spostandolo un pò più dietro e, volutamente, lasciato che una porzione venisse nascosta dal primo sul quale, volutamente, ho lasciato bene in mostra la parte marcia.
Trovo che il voler giocare con vari tipi di qualità di luce renda invece più completo l'autore.
Fossilizzarsi su un'unica caratteristica, per quanto bella, condice rapidamente alla morte creativa
Hamilton, con il suo uso estremamente caratteristico dei filtri diffusori che lo ha reso famoso, si è fregato con le sue mani, allo stesso modo di quegli attori che interpretano lo stesso personaggio per diversi anni.
Poi non se lo possono più scrollare di dosso.
sergio