QUOTE(rromano @ Oct 26 2005, 09:41 AM)
Contribuendo alle critiche ne aggiungo una

. Sapete cosa manca rispetto alle mie abitudini? Le persone. Io credo che inserire delle persone che fanno parte abituale del contesto renda più vivo e reale e meno "effetto cartolina o documentario" qualsiasi life. Di solito lo faccio sempre ma questa volta ho avuto delle difficoltà. Un po' per il tempo ridotto ma anche per altri fattori. Uno di questi l'orario (foto di Spoleto): effettuate nel tardo pomeriggio, non riuscivo a trovare le condizioni di luce adatte. Altro fattore la ristrettezza dei luoghi: di solito "rubo" i ritratti ma stavolta era difficile usare un tele. Un paio le ho "rubate" l'ultimo giorno ad Assisi in piazza
E' vero (soprattutto leggendo questi vostri utili appunti) avrei potuto/dovuto entrare in uno di quei negozietti di alimentari e..... Ne terrò debito conto
Ciao

L'immagine "rubata" che hai postato mi piace molto, è intensa e vera.
Cmq non necessariamente è il soggetto a dover cambiare: altrimenti tutti i paesaggi, i dettagli e le città sarebbero sterlie riproduzione e tutti i ritratti rubati sarebbero "racconto creativo": e ciò non è evidentemente vero, tant'è che il terzetto di personaggi, in sè gradevole, lo avresti potuto riprendere in qualunque posto, e non solo in Umbria. Insomma, voglio dire che non è il soggetto in sè a determinare un taglio più o meno personale del lavoro: si può lavorare su stradine e monumenti ottenendone immagini originali, curiose, drammatiche o serene. Certo, è più difficile, come già detto, in un posto celebre e già conosciuto, mentre è più facile con le persone, che sono tutte uniche e interessanti ad un occhio un po' sensibile.
Ma si possono fare enormi banalità con le persone e capolavori di originalità con i monumenti.
Qualche inserimento umano nelle tue immagini avrebbe forse giovato, ma, per scelta, si poteva anche evitare completamente. Ripeto, è più difficile, ma anche più stimolante.
Pensa a Venezia: è forse il posto più fotografato del mondo: eppure pochi, pochissimi riescono ad uscire dal convenzionale. Tanti, tantissimi scattano le stesse foto che hanno già visto su libri, riviste e opuscoletti; ma quel che è peggio, sono pure convinti che si tratti di cose originali, solo perchè icone talmente già diffuse e condivise in massa da venire archiviate nel cervello quasi automaticamente come "belle": e lo sono, ma non sono certo originali. Berengo Gardin, con un paio di piccioni sotto una galleria, ha fatto un capolavoro in BN. Esagerando provocatoriamente, è come fotografare la Gioconda: puoi ottenere una riproduzione più o meno fedele dei colori, il parallelismo dei margini può esserci o no, l'esposizione può risultare più o meno esatta, o chiara o scura. Fin qui, la tecnica, le regole di composizione e di prospettiva. Ma ciò che rende bella la Gioconda è il genio di Leonardo, non la mia fotografia, la pura riproduzione.
Ma penso di dire cose che già conosci e condividi.