Il Simeto durante il suo scorrere taglia un'area che per la parte che si estende verso l'Etna, la riva sinistra, è una terra aspra formata da 'sciara' tagliente e scabra, una pietraia instabile ed insidiosa su cui crescono piante pioniere della macchia mediterranea e quelle da frutto coltivate dall'uomo le due terre >>; la riva destra del Simeto è formata da terreno argilloso in continuo 'scivolamento' in cui le precipitazioni piovose aprono profondi solchi torrenziali le valanghe >>: sono le cosidette 'llavanghe' a volte utilizzate come scenario di alcuni films ed ambientazioni fotografiche famose.
Il paesaggio è dominato dalla mole conica dell'Etna etna1 >> - etna2 >>
L'uomo ha sempre abitato e coltivato la riva sinistra del Simeto 'casotta' ed esistono i resti di un insediamento - la città del 'Mendolito' - molto antico e di un ponte dall'arcata ad ogiva ponte dei saraceni >>.
A tratti il fiume corre in antichissime crepe dell'altipiano basaltico le gole >>.
Terra su cui piove raramente ragnatela bagnata, terra che non trattiene l'acqua. Terra che solo raramente e con difficoltà può essere irrigata 'saia' >>.
Questa è una natura che se non ci si prostra completamente ai suoi piedi - con il rito dell'inchinarsi a strappare le 'erbacce' - ha rapidamente il sopravvento. La fedeltà è assoluta: se non ami questa terra, se non la onori e la servi essa non ti ripaga.
Questo è il terreno dove cresce il prelibato pistacchio dal portamento strisciante, l'ulivo, il fico dai frutti dolcissimi, lo spinoso ficodindia, l'arancio fiammeggiante ed tanto altro ancora fiore di melanzana ZZ - foglia di fico - piante di fava >> - cedro-limone >>.