__________________________________________
“Oro!”
“Oro! Hanno trovato l’oro, laggiù!”
“Corriamo! Hanno trovato l’oro!”
Siamo sinceri. Chi di noi, in qualche momento della propria vita, non si è lasciato prendere dal fascino della “corsa all’oro”, così come viene raccontata in tanti libri (me ne viene in mente uno su tutti, “Smoke Bellew”, di Jack London)?
Ma…
Così come Dwight D. Eisenhower scriveva che “L’agricoltura sembra meravigliosamente facile, quando il tuo aratro è una penna e tu sei a mille miglia da un campo di granturco”, anche la vita del cercatore d’oro, vista dal salotto di casa, avvolta in un alone romantico, può sembrare “meravigliosamente facile”. Nulla di più lontano dalla realtà.
Ci sono due tipi di cercatori d’oro. Quelli che davvero “cercano” l’oro dove nessuno ancora lo ha trovato, cioè quelli che sondano il terreno vergine per trovare nuovi giacimenti, nuove “vene”; e quelli che lavorano in miniere a cielo aperto, più o meno grandi, più o meno ricche, spesso per conto terzi, come “dipendenti”, o forse meglio come schiavi.
I primi, probabilmente, sono veri “avventurieri”, no?
Dipende.
La vita è MOLTO meno romantica della fantasia.
Eccolo, un cercatore d’oro del primo tipo:

Guardatelo bene. Guardate la sua espressione, il suo viso, il suo corpo.
Quest’uomo ha meno di 40 anni.
È ripreso nell’atto di lavare una ciotola di terra, strappata al suolo della Selva con sforzi che stenderebbero chiunque di noi in mezza giornata. Il terreno è saturo di radici e di ghiaia, e scavare, qui, è durissimo:
