La possibilità di staccare i piedi da terra e contemplare il mondo in cui vive dall'alto ha sempre affascinato la mente e l'immaginazione delle persone di tutti i tempi.
Ma non è solo un nuovo punto di vista che intriga gli interessi dell'uomo: non è solo l'appagare un senso ma è riuscire a sfuggire alla legge di gravità che a tutti gli effetti è una delle leggi più autoritarie e "reazionarie" che abbiano mai vincolato l'uomo: e allora spiccare il volo diventa un gesto rivoluzionario e libertario.
Oggi come oggi quel sogno è stato realizzato, ma solo in parte: è vero, l'uomo ora vola grazie al suo ingegno ma, come molte cose umane, ha "deturpato" quel sogno. Si vola per arrivare prima, per accorciare le distanze e i tempi e quell'idea di libertà per cui l'uomo ha inseguito quel sogno sembra essere sfumata.
Ma per fortuna c'è ancora chi ha mantenuto quell'afflato di libertà e vive il volo come lo vivono gli uccelli: non c'è un apparecchio (aereo, elicottero) che fa tutto lui, sobbarcandosi il peso del suo e dei nostri corpi ma c'è un uomo con le sue gambe, le sue braccia, il suo corpo e c'è il vento, con le sue raffiche che spingono in alto e in basso e ci sono le loro forze, dell'uomo e del vento, che abbracciandosi a vicenda rendono possibile tutto quanto.
E allora ecco per prima cosa scrutare il vento, chiedergli se oggi è amico e favorevole, se è disposto ad aiutare a sollevare l'animo e il corpo dell'uomo: e sembra che oggi sia più che disponibile...

E subito dopo aver avuto l'approvazione dell'aria, cercare un posto adatto al decollo: un pendio leggero e morbido da usare come pista e sembra che anche in questo caso la natura si mostri più che benigna...
