Ho letto quest'interessante 3D e, partendo dall'assunto incontrovertibile che un dato è perso quando siano illeggibili tutte le sue copie, quella che ritengo una procedura che può abbassare (non annullare) la probabilità di perdità di dati, a prescindere da problemi HW comuni, è una corretta gestione delle copie, e fermiamoci a due.
Quindi, in ogni fase della vita di un'immagine dobbiamo assicurarci che ci siano almeno due copie leggibili non soggette ad uno stesso evento "catastrofico" (e sta noi stabilire quali eventi).
L'unico buco, attualmente, dovrebbe limitarsi all'intervallo di tempo in cui la nostra immagine risiede sul supporto di memoria nella fotocamera.
Quindi, schematizzando con
AZIONE -
N° COPIE disponibili dopo l'AZIONE, una procedura potrebbe essere questa:
Scatto -
1 Riversaggio su HD interno -
2 Backup su HD esterno -
3 Svuotamento scheda fotocamera -
2 Backup su supporto ottico -
3 Svuotamento HD interno -
2Poi la "normale" manutenzione delle copie, come il refresh dei supporti ottici.
Sulle tecnologie a ridondanza come il raid (0 o 5 che sia), porto una testimonianza che mi deriva dalla mia esperienza lavorativa.
Tecnologie di questo tipo (e parlo di roba seria, apparati di case come EMC2, StorageTek, IBM) hanno lasciato più di un paio di volte con le brache in mano quelli che non si erano premuniti con copie a nastro dei loro dati.
Se vi può consolare, comunque, sono il primo a disattendere alle mie raccomandazioni.
Ciao.
Antonio