Ho avuto tante teste economiche, di tante marche, forme e provenienza, alla fine ho deciso che fosse meglio prenderne una ma buona, e cioè la PHQ3. Costa come un sb Nikon ma una buona testa è per sempre, non esce un modello con più pixel ogni anno. Potete trovare la descrizione qui.
In pratica, per i meno esperti, ricordo che esistono due tipi di testa per cavalletto, quella a sfera e quella a tre movimenti separati (e quelle a bilanciere, specialistiche, ma soprassediamo). Quelle a sfera sono molto veloci e facili da usare, la macchina viene bloccata stringendo una vite, ma quando la si smolla la macchina crolla in ogni direzione. Quelle a tre movimenti separati hanno tre viti per poter sbloccare solo un asse alla volta, ad esempio se vogliamo poter ruotare liberamente la camera, magari per fare video o panoramiche con tanti scatti, senza avere anche rollio e beccheggio che finirebbero per rovinare tutto.
Il primo problema di queste ultime è che per poter ruotare la macchina si deve mettere il trepiedi perfettamente in bolla e questo non è semplice né veloce perché ha tre gambe e due piani da controllare, come ne aggiusto una si sballa l'altra. L'altro problema è l'errore di parallasse nelle panoramiche.
Per superare questi limiti la testa in questione ha 5 assi regolabili, non 3! Ora cercherò di spiegare cosa significa. Con le apposite leve, per altro ripiegabili nel trasporto, metto la testa in bolla anche se il cavalletto è completamente inclinato, e poi la parte superiore già livellata può ruotare liberamente su quella inferiore restando perfettamente piana. Si possono realizzare quindi filmati, panning e più scatti da fondere facilmente.
Ogni dei 5 piani di rotazione ha una bolla e una scala graduata, e questo facilita l'automazione degli scatti, ad esempio se ne può fare uno ogni 30° di rotazione, oppure 50°, a seconda della focale utilizzata, senza dover controllare ogni volta nel mirino la quantità di paesaggio che si sovrappone.
L'altro aspetto da valutare negli scatti multipli panoramici è l'errore di parallasse, avete notato tutti che quando viaggiate gli oggetti vicini al finestrino corono veloci mentre quelli lontani, come le montagne, sembrano quasi fermi. Allo stesso modo se ruotate con la camera piazzata normalmente sul cavalletto gli oggetti più lontani appariranno prima a destra e poi a sinistra di quelli più vicini, e ciò rende molto difficile per qualunque software montare tutto in una unica immagine. Ovvio il problema è molto più evidente se ci sono soggetti vicini.
La soluzione è molto semplice, basta ruotare la camera tenendola più indietro, magari usando una semplice staffa di quelle usate per mettere un flash di lato che si aggancia sotto la camera nella presa per tripode, si fa scorrere la macchina indietro sino a far si che la rotazione cada sul punto nodale dell'ottica, cosa più facile da fare che da spiegare. Prendete due pali un dietro l'altro davanti a voi, abbastanza vicini, quello più distante sarà nascosto dal primo, ma ruotando la camera quello dietro apparirà a destra e a sinistra alternativamente. Se arretrate la camera sul cavalletto ad un certo punto ruotando il secondo palo resterà sempre nascosto. Fatto! Segnatevi quanti mm avete spostato e per sempre con l'ottica che avete usato avrete il punto nodale, dovunque. Per ogni ottica dovrete rifare il giochino. Questa testa non ha un attacco rapido normale ma uno che può essere bloccato più avanti o indietro ed è millimetrato. Potrebbe rendersi utile pure per mettere meglio a fuoco nella macro, anche se non ha un de moltiplicatore come le teste apposite. Ovviamente può essere usato pure lateralmente, anche se non capisco perché. Invece con i tele questo sistema serve per bilanciare meglio e quindi avere meno peso da gestire e più stabilità quando si deve beccheggiare.
Ora devo capire se si può fare lo stesso con la macchina in verticale, a volte si fanno le pano in portrait per avere più angolo di campo e ancora più megapixel. E sopratutto, come con tutte le cose, fare un po' di pratica con tutti queste regolazioni.
Spero di aver dato una idea su cosa può dare questo strumento, oltre ad una ottima stabilità.