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VINICIUS
Una volta erano i preferiti da fotografi di architettura e da qualche naturalista. Il naturalista sfruttava i movimenti di decentramento per ottenere enorme profondità di campo anche con diaframmi piuttosto aperti o per sfocare selettivamente delle aree del fotogramma. Il blasculamento permetteva di correggere linee cadenti degli edifici ripresi con macchina non in bolla, il classico effetto trapezoidale di alcune foto riprese dal basso.
Con l'avvento del digitale sono cadute in disuso. Da un lato il formato APS-C di Nikon ha reso queste ottiche troppo strette per la maggior parte di riprese di architettura, dall'altro i moderni programmi di fotoritocco permettono di effettuare correzioni in fase di post produzione.
Mi chiedo se apportare queste modifiche via software non peggiori la qualità della foto, operando una interpolazione selettiva generalmente nella parte alta del fotogramma. Io per ora uso photoshop, ma un decentrabile da almeno 18mm di focale mi piacerebbe. Utopia?
andreafoschi
per come la vedo io, una correzione software comportera' sempre un degrado rispetto ad una correzione ottica, anche se e' piu' semplice da fare.
certo, un 28 mm decentrabile su formato dx ha poca utilita'.

ci vorrebbe quantomeno un 18 mm

andrea
Tramonto
QUOTE(andreafoschi @ Dec 2 2006, 03:12 PM) *

certo, un 28 mm decentrabile su formato dx ha poca utilita'.

ci vorrebbe quantomeno un 18 mm


No. Basta una digitale FF, come la prossima D3 ...
straorso
QUOTE(VINICIUS @ Dec 2 2006, 01:21 PM) *

Una volta erano i preferiti da fotografi di architettura e da qualche naturalista. Il naturalista sfruttava i movimenti di decentramento per ottenere enorme profondità di campo anche con diaframmi piuttosto aperti o per sfocare selettivamente delle aree del fotogramma. Il blasculamento permetteva di correggere linee cadenti degli edifici ripresi con macchina non in bolla, il classico effetto trapezoidale di alcune foto riprese dal basso.
Con l'avvento del digitale sono cadute in disuso. Da un lato il formato APS-C di Nikon ha reso queste ottiche troppo strette per la maggior parte di riprese di architettura, dall'altro i moderni programmi di fotoritocco permettono di effettuare correzioni in fase di post produzione.
Mi chiedo se apportare queste modifiche via software non peggiori la qualità della foto, operando una interpolazione selettiva generalmente nella parte alta del fotogramma. Io per ora uso photoshop, ma un decentrabile da almeno 18mm di focale mi piacerebbe. Utopia?

Hai confuso, invertendoli, decentramento e basculaggio. rolleyes.gif
Il fuoco che riesci a recuperare col basculaggio in fase di ripresa, nessun software te lo restituirà.
Le linee cadenti invece sì. Ma ci perdi in qualità.
Non per niente si continuano a costruire banchi ottici dotati di entrambi i movimenti per i dorsi professionali.
VINICIUS
QUOTE(straorso @ Dec 2 2006, 07:41 PM) *

Hai confuso, invertendoli, decentramento e basculaggio. rolleyes.gif
Il fuoco che riesci a recuperare col basculaggio in fase di ripresa, nessun software te lo restituirà.
Le linee cadenti invece sì. Ma ci perdi in qualità.
Non per niente si continuano a costruire banchi ottici dotati di entrambi i movimenti per i dorsi professionali.


Il problema è QUANTO perdo in qualità raddrizzando le linee cadenti in P.P. A video non riesco a vedere differenza, dovrei fare una prova di stampa. D'altronde la perdita di qualità in teoria c'è anche con PTLens, ma a conti fatti è trascurabile.
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