Una volta erano i preferiti da fotografi di architettura e da qualche naturalista. Il naturalista sfruttava i movimenti di decentramento per ottenere enorme profondità di campo anche con diaframmi piuttosto aperti o per sfocare selettivamente delle aree del fotogramma. Il blasculamento permetteva di correggere linee cadenti degli edifici ripresi con macchina non in bolla, il classico effetto trapezoidale di alcune foto riprese dal basso.
Con l'avvento del digitale sono cadute in disuso. Da un lato il formato APS-C di Nikon ha reso queste ottiche troppo strette per la maggior parte di riprese di architettura, dall'altro i moderni programmi di fotoritocco permettono di effettuare correzioni in fase di post produzione.
Mi chiedo se apportare queste modifiche via software non peggiori la qualità della foto, operando una interpolazione selettiva generalmente nella parte alta del fotogramma. Io per ora uso photoshop, ma un decentrabile da almeno 18mm di focale mi piacerebbe. Utopia?