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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON F 35mm e Scanner
il Tabaccaio
scusate , ci sono particolari settaggi sulla F 100 per questa pellicola per ottenere un buon risultato ?
__Claudio__
Stare attenti a dove si punta l'esposimetro, la sua latitudine di posa è critica.

Spost anche questa in sezione adatta ... mad.gif
testarossa
QUOTE(__Claudio__ @ Mar 15 2006, 11:55 AM)
Stare attenti a dove si punta l'esposimetro, la sua latitudine di posa è critica.

Spost anche questa in sezione adatta ... mad.gif
*



non sapevo di questa criticità e mi puoi spiegare il perche....
sono ancora novello sul b/n

grazie
il Tabaccaio
Scusami Claudio , la prossima volta saro' attento,
Grazie
__Claudio__
QUOTE(testarossa @ Mar 15 2006, 12:02 PM)
non sapevo di questa criticità e mi puoi spiegare il perche....
sono ancora novello sul b/n

grazie
*



Perchè la PanF, come tutte le pellicole di bassa sensiblità, ha una scarsa latitudine di posa oltre ad un contrasto più elevato della media. é quindi sufficente misurare una zona sbagliata della scena per avere un'esposizione che poi è diffcile da recuperare.
straorso
Claudio, posso sapere per che sensibilità esponi e come sviluppi la Pan F ?
Grazie in anticipo.
__Claudio__
Espongo la PanF sempre alla sensibilità nominale. Per quanto riguarda lo sviluppo devo dire che uso il Rodinal e lo diluisco in base al soggetto ripreso e al risultato che voglio ottenere. In pratica mi comporto così: se un giorno sono uscito a fotografare paesaggi che amo molto in b.n. diluisco il Rodinal 1+50 e tengo la PanF in immersione per 15 minuti. Questo mi restituisce un negativo più morbido e per quanto possibile meno contrastato del normale. In fase di stampa poi uso una gradazione di carta mezzo punto più contrastata del normale per recuperare brillantezza senza sacrificare i mezzi toni.
Quando invece uso la PanF per foto d'effetto, o voglio enfatizzare le sue peculiarità di contrasto, diluisco a 1+25 per un tempo di 5 minuti. Una parentesi, la PanF è una pellicola molto adatta, per la sua grana finissima, per essere trattata in modo da accentuare la sua acutanza già molto alta. Per far questo sono solito variare i tempi di agitazione. In pratica, dopo i primi tranta secondi di agitazione continua, lascio la tank ferma per due minuti e mezzo, agito per cinque secondi, poi lascio di nuovo il tutto fermo fino alla fine dei cinque minuti. Questo accentua l'effetto bordo (non ricordo se ne ho parlato), restituendo un negativo che una volta stampato ha una tridimensionalità difficlmente riproducibile con altre pellicole.
straorso
Anch’io la sviluppo con un sistema simile al tuo per contenere il contrasto. Uso il Perceptol 1+3 per 17 min. a 20° (oppure 11 min. a 24°) con agitazione intermittente (primi 30” e poi 10” ogni minuto). La espongo per 32 ISO, e la sviluppo con bagno a perdere. La grana che ottengo è finissima e il contrasto non troppo elevato.

Però... c’è un problema che mi assilla da tanto tempo e che ti espongo nella speranza di avere qualche dritta.
Con l’agitazione intermittente, nonostante batta vigorosamente un paio di volte la tank sul tavolo dopo ogni agitazione, mi capita talvolta di notare su zone grigie uniformi del negativo alcune macchie un po’ più chiare di forma quasi circolare e contorno non perfettamente netto, a volte contornate da un sottile alone più scuro, con diametri attorno al millimetro. Chiaramente, sulla stampa si tradurranno in macchie più scure difficilmente eliminabili. Credo siano dovute a bollicine d’aria che rimangono attaccate all’emulsione tra un’agitazione e l’altra. L’unico sistema che ho trovato per ovviare a tale inconveniente è l’agitazione continua (con naturale diminuzione dei tempi di sviluppo del 25%). In questo modo però, come hai fatto notare anche tu, l’acutanza non viene certo esaltata.
Notare che non ho mai riscontrato tale fenomeno sulla Tmax, ad esempio, che sviluppo con gli stessi metodi e le stesse attrezzature, ovviamente con rivelatore diverso.
Come ho detto sono macchie che si notano solo su zone di grigio uniforme, non tutte la volte appaiono, e interessano mediamente 5 o 6 fotogrammi su 36.
Le tank sono Paterson in plastica, con spirali in teflon.
Come mai ‘ste bollicine si attaccano così tenacemente alla PanF, anzi alla mia PanF?
Ti è mai capitata una cosa del genere?
Devo introdurre un vibratore nella tank? mad.gif
grazie.gif


PS: mi scuso per l’intromissione con l’autore del 3d, sperando che la cosa possa risultare comunque di qualche interesse.
__Claudio__
QUOTE(straorso @ Mar 16 2006, 06:44 PM)
Anch’io la sviluppo con un sistema simile al tuo per contenere il contrasto. Uso il Perceptol 1+3 per 17 min. a 20° (oppure 11 min. a 24°) con agitazione intermittente (primi 30” e poi 10” ogni minuto). La espongo per 32 ISO, e la sviluppo con bagno a perdere. La grana che ottengo è finissima e il contrasto non troppo elevato.

Però... c’è un problema che mi assilla da tanto tempo e che ti espongo nella speranza di avere qualche dritta.
Con l’agitazione intermittente, nonostante batta vigorosamente un paio di volte la tank sul tavolo dopo ogni agitazione, mi capita talvolta di notare su zone grigie uniformi del negativo alcune macchie un po’ più chiare di forma quasi circolare e contorno non perfettamente netto, a volte contornate da un sottile alone più scuro, con diametri attorno al millimetro. Chiaramente, sulla stampa si tradurranno in macchie più scure difficilmente eliminabili. Credo siano dovute a bollicine d’aria che rimangono attaccate all’emulsione tra un’agitazione e l’altra. L’unico sistema che ho trovato per ovviare a tale inconveniente è l’agitazione continua (con naturale diminuzione dei tempi di sviluppo del 25%). In questo modo però, come hai fatto notare anche tu, l’acutanza non viene certo esaltata.
Notare che non ho mai riscontrato tale fenomeno sulla Tmax, ad esempio, che sviluppo con gli stessi metodi e le stesse attrezzature, ovviamente con rivelatore diverso.
Come ho detto sono macchie che si notano solo su zone di grigio uniforme, non tutte la volte appaiono, e interessano mediamente 5 o 6 fotogrammi su 36.
Le tank sono Paterson in plastica, con spirali in teflon.
Come mai ‘ste bollicine si attaccano così tenacemente alla PanF, anzi alla mia PanF?
Ti è mai capitata una cosa del genere?
Devo introdurre un vibratore nella tank? mad.gif
grazie.gif
PS: mi scuso per l’intromissione con l’autore del 3d, sperando che la cosa possa risultare comunque di qualche interesse.
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Sinceramente non mi è mai successa hmmm.gif . Sono senz'altro dovute a bollicine d'aria ma quello che mi lascia interdetto è il fatto che ti succeda solo con la PanF.
il Tabaccaio
Claudio , scusami, ma uno come me, che non ha grandi conoscenze anche nell' ambito dello sviluppo, a quale tipo di laboratorio mi dovro' affidare ?
se ne trovano su internet ? credo che nella mia zona non c'e ne siano di professionali, o comunque nn ne conosco .
la maggior parte delle mie stampe sono fatte in casa e provengono dal digitale
grazie
cerotto.gif
straorso
QUOTE(__Claudio__ @ Mar 17 2006, 09:57 AM)
Sinceramente non mi è mai successa hmmm.gif . Sono senz'altro dovute a bollicine d'aria ma quello che mi lascia interdetto è il fatto che ti succeda solo con la PanF.
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In effetti la cosa, a prima vista, può apparire strana.
Però la causa potrebbe essere il rivelatore e non la pellicola (il Perceptol lo uso esclusivamente con la PanF). Per quel che ne so i rivelatori dovrebbero contenere piccole percentuali di tensioattivi che aumentano le proprietà bagnanti della soluzione di sviluppo con conseguente minimizzazione della formazione di bolle d’aria sulla superficie dell’emulsione.
Quando alla fine dello sviluppo verso via lo sviluppo Tmax, ad esempio, questo fa molta schiuma, indice che contiene tensioattivi. E con questo sviluppo non ho mai avuto problemi di bolle d’aria. Quando verso via il Perceptol, invece, si nota pochissima schiuma, e questo potrebbe indicare l’assenza o la troppo scarsa quantità di tensioattivi nella formula, e spiegare la maggior formazione di bolle d’aria.
Non so se avrebbe senso aggiungere una goccia di emolliente nel bagno di sviluppo prima del processo, o se si farebbero altri guai.
Sono solo supposizioni, ma non mi viene in mente altra spiegazione logica.
straorso
QUOTE(Tabaccaio_di_Napoli @ Mar 18 2006, 02:52 PM)
Claudio , scusami, ma uno come me, che non ha grandi conoscenze anche nell' ambito dello sviluppo, a quale tipo di laboratorio mi dovro' affidare ?
se ne trovano su internet ? credo che nella mia zona non c'e ne siano di professionali, o comunque nn ne conosco .
la maggior parte delle mie stampe sono fatte in casa e provengono dal digitale
grazie
cerotto.gif
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Devi trovare un laboratorio che tratti il BN, possibile che a Napoli non ce ne sia nessuno? Prova a chiedere a chi ti ha venduto la pellicola, probabolmente saprà darti indicazioni. O se hai qualche amico che sviluppa in casa...
Comunque l'ideale per il BN è trattarselo da soli. Tranne in rarissimi casi i laboratori che lo trattano usano un processo standardizzato per tutte le pellicole, che è sempre un compromesso e non darà mai valori ottimali.
il Tabaccaio
Grazie mille e auguri a tutti !!
anche a me !
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