Sarei portato a dire che i plug-in sono strumenti preconfezionati dalle possibilità limitate e limitanti, però, per onestà intellettuale, anche la maschera di contrasto, a suo modo, è un plug-in, semmai di basso livello, ma elabora di suo l'immagine e con un set limitato di regolazioni.
Allora, a voler essere freddo e spietato nell'analisi del problema, devo dire che se uno accetta la maschera di contrasto, non può che accettare anche il resto.
Dall'altro lato, però, vediamo quali possono essere le conseguenze dell'uso di questi strumenti.
Ho letto dei colleghi Gianluca Colombi che fanno ritocco per professione, magari anche su scale volumetriche importanti. In questo caso, quello che è ripetitivo è giusto che sia automatizzato.
Se poi, dal ripetitivo esca fuori un numero sufficiente di belle immagini, è tutto da vedere.
Se si utilizzano in una fase del processo di PP, se sono calibrati di volta in volta a seconda dell'immagine e dell'effetto finale che si vuole raggiungere e se non si applicano pedissequamente, allora, per me, diventano come una estensione di un programma di fotoritocco e così come trovo lecito usare la MdC troverò lecito usare anche loro.
Qualche volta mi capita che mi chiedano di come ho ottenuto un certo effetto e quando rispondo in modo non dettagliato pare che voglia tenermi i segreti nel cassetto. Non è così, è che ogni foto è un caso a parte, quindi, dire un qualcosa con la pretesa di comunicare un procedimento univoco è del tutto utopico e fuorviante.
E' per questo, forse, che mi diverto da pazzi in PP.
Ogni volta è una sfida diversa.
Se dovessi smanettare a casaccio in cerca di colori o B/N ad effetto o peggio, applicare sempre lo stesso procedimento, smetterei di divertirmi e probabilmente, dopo un po', abbandonerei i vari plug-in, per noia.
Credo che il contrappasso dell'uso distorto dei plug-in sia nell'effetto fotocopia, assolutamente distruttivo per la creatività del fotografo.
Alla fine, quindi, si finisce per ripetere la solita frase, nessuno strumento, in se, è buono o cattivo.
Ciao.
Antonio