QUOTE(DAP @ Jun 19 2014, 10:15 AM)

qua la parte "del Leone" la fa le spighe di grano ,belle,visibili in primo piano e che invitano piacevolmente ad escursione visiva in profondità a cui si aggiunge in maniera complementare e preziosa la luce che gli hai saputo esaltare,è qui,in questa particolarità che respira e vive la foto e si innesca l'emozionalità dell'osservatore...la quantità di cielo come tutto il resto ,comunque!, dipende in gran parte dalla capacità tua di gestire in "sensibilità" il migliore equilibrio...........<"le proporzioni fondamentali"> sono parametri indicativi spesso,il vero "Fondamentale" è nella propria affinata sensibilità.......riguardo me,taglierei ancora di poco meno la metà di cielo,mi piace "perdermi " tra le spighe inondate di questa bella serena luce dorata
A questo punto è necessario da parte mia spiegare meglio perchè l'immagine tagliata non funziona e cosa intendo per " proporzioni fondamentali.
L'immagine originale funziona perchè trasmette un senso di pace, di armonia, facendo risaltare la luce dorata sulle messi.
Questo avviene perchè c'è un preciso rapporto tra lo spazio del cielo e quello del campo, questo rapporto però non si riferisce alle solite quattro regolette di composizione, ma esclusivamente ai colori e alle modalità con cui essi interagiscono e si influenzano tra di loro.
Tra i colori del cielo e quelli del campo esiste un preciso rapporto complementare, unito ad un accordo simultaneo caldo-freddo ed anche da un contrasto definito di quantità.
Non vorrei complicare troppo il discorso, ma questo è un argomento molto interessante che si rifà alla teoria dei colori di Goethe sui colori fisiologici, cioè
quelli che dipendono esclusivamente dal soggetto e sono prodotti dall'attività dell'occhio.
In pratica le spighe del campo risaltano con quella luce e con quei toni di colore solo perchè l'occhio li vede accostati e contrapposti al colore del cielo
che è complementare a quello del grano.
Se taglio il cielo il colore del grano cambia e cambia anche nella sua efficacia la luce su di esso, questo perchè viene a mancare l'accordo simultaneo
caldo-freddo, unito al contrasto di quantità, ma soprattutto eliminiamo il rapporto tra il blu e l'arancio rossastro che per complementarietà esalta
quest'ultimo.
Il nostro cervello attraverso l'occhio umano quando vede un'immagine tende a percepire tutta la gamma dei colori, e per fare questo mette in atto dei processi che ci fanno percepire a volte dei colori che presi singolarmente sembrano non esistere.
Anche noi che ci occupiamo di fotografia produciamo delle immagini esattamente come in pittura, e non possiamo prescindere da quelle che sono
le teorie consolidate sullo studio dei colori fondamentali per capire come l'interazione tra di essi produce risultati molto diversi ed a volte sorprendenti
attraverso l'elaborazione che il cervello umano fa dopo averle acquisite mediante l'occhio.
Un bel volumetto che tratta questi argomenti è "Arte del Colore" di Johannes Itten.
Sarà sorprendente sperimentare e leggere come l'accostamento di colori diversi produce dei risultati a volte sconcertanti ed inaspettati.
Se osservate l'immagine in oggetto, con un po' di attenzione e sensibilità, potrete facilmente sperimentare quanto detto, con più si elimina il cielo con più il grano cambia colore e perde consistenza e luminosità.
Il taglio poteva funzionare solo se si fosse trattato di un b/n, ma non in questo caso...
Spero di essere stato sufficientemente chiaro, anche se a prima vista sembrano cose un po' complicate, tuttavia meritano di essere approfondite per
capire meglio come comporre le nostre fotografie anche dal punto di vista dell'accostamento e dell'uso dei colori.
Un saluto