Il foro stenopeico è il primo "obiettivo" usato per creare immagini.
Proietta un'immagine sempre a fuoco sul fondo di una camera obscura.
La distanza tra il fondo ed il foro determina l'angolo di ripresa, la luminosità è molto ridotta date le dimensioni del foro, sull'ordine dei decimi di millimetro.
Diametri maggiori non darebberop vantaggi perchè la nitidezza dell'immagine svanirebbe ben presto.
Conviene usare un foglio di carta d'alluminio (domopack) perchè il forellino fatto con uno spillo mantiene i bordi molto netti, a differenza di un foro fatto su un foglio di cartone, che darebbe bordi dai contorni sfumati che causerebbero immagini senza nitidezza.

il disegno riporta la formula per ricavare il diaframma in funzione del diametro del foro e della distanza foro-pellicola.
Le quote si intendono in millimetri (per es. 200/0,5=f400 ....!)
Se qualcuno in
vena di usare la dote dell'osservazione vi ha fatto caso, dai vecchi balconi delle case di campagna, in estate, in una giornata di sole cocente, un piccolo forellino nel legno proietta l'immagine del paesaggio esterno sulla parete opposta nella stanza, ovviamente capovolto e riflesso.
Questa è la prima immmagine, la prima foto in assoluto, fatta.
L'autore è Nièpce, fatta nel 1826, ed il tempo di esposizione fu di 8 ore.
Per la ritrattistica, furono costruiti ed usati dei supporti metallici dove appoggiare il capo per mantenere ben ferma la posizione.

sergio