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RiccardoMilan
Spero innanzitutto di postare nella sezione giusta, altrimenti me ne scuso con gli admin.

Ieri mattina stavo provando un po di scatti in esterna completamente in manuale, regolando sia diaframma che esposizione. Ho notato però che moltissime foto sono uscite bruciate, completamente bianche, altre invece molto scure. Scusate se la domanda può sembrare stupida, ma volevo togliermi qualsiasi dubbio in merito. Questo è dovuto solamente all'esposizione troppo elevata o anche alla troppa apertura del diaframma? Inoltre, mi ero accorto che erroneamente mi ero dimenticato dalla sera prima gli ISO a 3200 perchè sto ancora imparando a smanettare con la D90 e soprattutto a fotografare con questa splendida reflex.

Grazie in anticipo a tutti,
Riccardo
Mariuccio4
QUOTE(riccardo.milan @ May 28 2012, 10:32 AM) *
Spero innanzitutto di postare nella sezione giusta, altrimenti me ne scuso con gli admin.

Ieri mattina stavo provando un po di scatti in esterna completamente in manuale, regolando sia diaframma che esposizione. Ho notato però che moltissime foto sono uscite bruciate, completamente bianche, altre invece molto scure. Scusate se la domanda può sembrare stupida, ma volevo togliermi qualsiasi dubbio in merito. Questo è dovuto solamente all'esposizione troppo elevata o anche alla troppa apertura del diaframma? Inoltre, mi ero accorto che erroneamente mi ero dimenticato dalla sera prima gli ISO a 3200 perchè sto ancora imparando a smanettare con la D90 e soprattutto a fotografare con questa splendida reflex.

Grazie in anticipo a tutti,
Riccardo


Diciamo che dovresti prima capire e imparare la teoria perchè altrimenti sarà dura in manuale andare a tentativi!! magari leggendo un libro che ti aiuterà sicuramente.

ti dico questo perchè parli di esposizione troppo elevata o anche troppa apertura del diaframma e dovresti sapere che l'esposizione si ottiene combinando tempo e diaframma tenendo conto degli iso che tu hai dimenticato......
dovresti anche sapere come si comporta l'esposimetro per capire se una foto è ben esposta o meno.

Ciao
Mario
Antonio Canetti
anche in manuale devi "obbedire" all'esposimetro, probabilmetne ha messo tempi e diaframmi a tua libera scelta, con questo sistema possono venire bene solo occasionalmete, se vuoi proprio mettere le impostazione a tuo libero piacimento devi mette gli ISO in AUTO, mentre un uso "corretto" di "M" con una ghiera scegli tempi o diaframmi e con la ghiera opposta porti a zero lle tacche dell'esposimetro che vedi attraverso il mirino.


Antonio
enrico
Evidentemente non guardi all'interno del mirino l'indicatore di esposizione. Quando sottoesponi o sovraesponi, ti compaiono dei bastoncini a destra o a sinistra del livello con lo zero. Devi variare tempo e/o diaframma per farli scomparire. Anche se per una corretta esposizione, i parametri sono diversi. L'esposizione è funzione di:

1. luminosità della scena o, meglio, di quello che decidi essere il soggetto.
2. tempo di posa (che ha delle implicazioni espressive)
3. diaframma (che ha delle implicazioni espressive)
4. ISO impostati
5. finalità espressive del fotografo

Da quello che idci però, come rilevato anche da chi mi ha preceduto, si capisce che devi leggerti qualche buon testo di tecnica fotografica o frequentare qualche buon corso (non tutti sono buoni...)
Ciao
Enrico
Antonio Canetti
d'aiuto potresti leggere la pagina 83 del manuale.

Antonio
RiccardoMilan
Grazie a tutti Per le rapidissime risposte.

Mi ricordo infatti che guardando nel mirino vedevo spesso su molti scatti sovraesposizione, ma noncurante del fatto ho continuato lo stesso per fare alcune prove bruciando le foto.

Sto leggendo si alcuni tutorial che ho trovato in rete, ma per chi come me arriva da una compatta con tutto automatizzato, la fretta di imparare e fare in manuale è troppa! Sbagliando.

Si, proprio ora stavo leggendo dell'accoppiata tempo/diaframma che pressochè deve essere proporzionale stando alle tabelle pubblicate. A questo punto mi conviene lavorare in priorità di diaframmmi e lasciare che l'esposimetro lavori per me, o viceversa quando voglio lavorare in priorità di tempi.

Mi consigliate di impostare ISO su AUTO o cmq di scegliere un valore fisso per le varie condizioni?

Cmq avete qualche buon testo o tutorial da consigliari?
enrico
Se la situazione ambientale lo ocnsente, è sempre meglio usare gli iso più bassi possibile.
satifal
QUOTE(riccardo.milan @ May 28 2012, 11:27 AM) *
Grazie a tutti Per le rapidissime risposte.

Mi ricordo infatti che guardando nel mirino vedevo spesso su molti scatti sovraesposizione, ma noncurante del fatto ho continuato lo stesso per fare alcune prove bruciando le foto.

Sto leggendo si alcuni tutorial che ho trovato in rete, ma per chi come me arriva da una compatta con tutto automatizzato, la fretta di imparare e fare in manuale è troppa! Sbagliando.

Si, proprio ora stavo leggendo dell'accoppiata tempo/diaframma che pressochè deve essere proporzionale stando alle tabelle pubblicate. A questo punto mi conviene lavorare in priorità di diaframmmi e lasciare che l'esposimetro lavori per me, o viceversa quando voglio lavorare in priorità di tempi.

Mi consigliate di impostare ISO su AUTO o cmq di scegliere un valore fisso per le varie condizioni?

Cmq avete qualche buon testo o tutorial da consigliari?


La modalità manuale ti permette di impostare tempi e diaframmi a tuo piacimento, ma ciò non toglie che devi comunque sottostare a determinate regole per non ottenere foto bruciate oppure sottoesposte. Per quanto riguarda gli ISO io consiglio sempre di impostarli manualmente (salvo determinate occasioni) e di tenerli il più basso possibile.

enrico
Il perché è meglio usare bassi iso è che, quando vengono alzati, la macchina aumenta l'amplificazione del segnale che gli arriva dal CCD. L'amplificazione aumenta anche il rumore prodotto naturalmente dal sensore, peggiorando la qualità dell'immagine.
Il perchè è bene leggere libri e frequentare corsi "buoni" è scontato. Tanto per fare un esempio, alcuni libri ed alcuni docenti continuano a sostenere che la profondità di campo si estende per un terzo prima e per due terzi dolo il piano di messa a fuoco...
Buona giornata
Enrico
bergat@tiscali.it
Caro Riccardo devi imparare i concetti base della fotografia. Ti consiglio di vedere tra le varie publicazioni di http://it.wikipedia.org/wiki/Andreas_Feininger
RiccardoMilan
QUOTE(bergat@tiscali.it @ May 28 2012, 12:04 PM) *
Caro Riccardo devi imparare i concetti base della fotografia. Ti consiglio di vedere tra le varie publicazioni di http://it.wikipedia.org/wiki/Andreas_Feininger


Grazie a tutti.
elex89
QUOTE(enrico @ May 28 2012, 11:40 AM) *
Il perchè è bene leggere libri e frequentare corsi "buoni" è scontato. Tanto per fare un esempio, alcuni libri ed alcuni docenti continuano a sostenere che la profondità di campo si estende per un terzo prima e per due terzi dolo il piano di messa a fuoco...
Buona giornata
Enrico


oddio, io ho appena finito un corso base dove mi hanno insegnato proprio questo! non funziona cosí la MAF?
enrico
QUOTE(elex89 @ May 28 2012, 06:33 PM) *
oddio, io ho appena finito un corso base dove mi hanno insegnato proprio questo! non funziona cosí la MAF?

Assolutamente no. Si tratta di una leggenda metropolitana. Basta applicare le formule o usare una delle tante app. A distanza ravvicinata, lo spazio a fuoco prima e dopo, è praticamente uguale. Poi, man mano che si sposta la messa a fuoco lontano, la parte oltre il piano di messa a fuoco inizia ad aumentare sempre più rispetto a quella prima. La proporzione 1/3 - 2/3 non ha senso. E' come dire che le donne sono tutte bionde, alte un metro e 65 e con gli occhi castani. Certo ce ne saranno, ma è una percentiuale minima fra milioni. Con un diaframma ben determinato, una focale determinata ed una distanza di messa a fuoco determinata, ci potrà anche essere una simile proprozione, ma è una situazione particolare fra altri infiniti rapporti. Un esempio che mi viene in mente: nel "Manuale di fotografia" del Mencarelli che mi ha portato un allievo di un mio corso per farmelo valutare (dove ci son scritte, oltre a questa, delle vere enormità), a pag. 47 si dice che la profondità di campo "si estende sempre per 1/3 di spazio davanti al soggetto e 2/3 dietro il soggetto…". Il Mencarelli poi, senza accorgersene, si contraddice subito dopo, a pag. 48: "Per fare un esempio, se con un obiettivo 28 mm si focalizza a circa 3 metri e si chiude il diaframma ad f 8, si ha una iperfocale da 1,5 m fino all’infinito". A parte che "Iperfocale" è cosa diversa ed il Mencarelli avrebbe dovuto scrivere "si ha una zona nitida", mostrando di non sapere bene cos'è l'iperfocale. Nell'esempio citato dall'autore, se fosse valida la regola dei 2/3 – 1/3, la profondità di campo dovrebbe andare da 1,5 metri a 4,5 metri e non all’infinito.
La distanza iperfocale è il limite anteriore della profondità di campo quando si mette a fuoco sull'infinito. Se invece che mettere a fuoco sull'infinito si mette a fuoco sulla distanza iperfocale (nell'esempio del Mencarelli a 3 m), si ha a fuoco da metà della distanza iperfocale (1,5 m) fino all'infinito. Ma non è solo il Mencarelli, potrei citare altri libri. E' grave fare affermazioni non veritiere sia da parte di scrittori che di docenti. Qualche docentei mi ha risposto che in fondo si tratta di una approssimazione per far capire il concetto. Ma approssimazione di che? E' un falso.
Un saluto e parla al tuo docente, che non ripeta questa cosa negli altri corsi.
enrico
Correggo: da 1,5 m a 6 m
RiccardoMilan
QUOTE(enrico @ May 28 2012, 07:26 PM) *
Correggo: da 1,5 m a 6 m



Grazie Enrico. Hai qualche bel libro da consigliare?
enrico
Fra i migliori, se non i migliori in assoluto (a mio avviso) sono:
Langford, Nuovo trattat di fotografia moderna.
Stroebel, Fondamenti di fotografia
elex89
QUOTE(enrico @ May 28 2012, 07:18 PM) *
Un saluto e parla al tuo docente, che non ripeta questa cosa negli altri corsi.


Grazie mille, ottima delucidazione. avevo giá un sentore riguardo al fatto di non aver purtroppo scelto il miglior corso in circolazione ma almeno questa cosa l'ho chiarita!
adesso soddisferó le mie curiositá leggendo un altro po' di libri tra cui quelli di citati qui

Eleonora
enrico
Eleonora, non sai quanti ce ne sono.
Ho fatto parte, per conto del Ministero della Pubblica Istruzione, della commissione d'esame per corsi di Fotografo Industriale. Poveri ragazzi... ho conosciuto certi docenti!
Tempo fa un docente affermava che il Raw pesa più del Tiff, "dimenticando" cos'è il processo di demosaicizzazione. Non ti dico quando nei corsi si parlava di chimica fotografica. Sempre nel Mencarelli (lo cito perché ho avuto modo di esaminarlo poco tempo fa), si fa l'esempio dell'argenteria che si annerisce "alla luce" e dice trattarsi di un processo di ossidazione, lo stesso fenomeno che avviene nelle pellicole. L'annerimento dell'argenteria invece dipende dal contatto con i solfuri presenti nell'aria mentre nel processo di sviluppo delle pelicole e delle stampe il processo è di riduzione degli alogenuri ad argento metallico e la riduzione è proprio l'esatto opposto dell'ossidazione.
Tempo fa ho acquistato un testo di storia della fotografia della Madesani, una insegnante universitaria. Sono arrivato alla settima pagina e mi sono fermato. Oltre a strafalcioni di chimica, attribuiva a Daguerre la scoperta dell'iposolfito di sodio, scoperta che è invece di Herschel, scienziato famoso che è considerato il padre della chimica fotografica... Povera università.
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