
Vedo quest’albero ogni mattina, quando mi reco con l’auto a lavoro con l’auto, sperduto nelle campagne tra Tarquinia e Civitavecchia, in un campo poco lontano dall’Aurelia. E’ vecchio, piegato, solitario, ed ogni volta mi da’ l’impressione di aver visto così tante storie, così tante persone… Così tante auto passare lungo la strada, ognuna con il suo carico di persone, ogni persona con il suo carico di sogni, pensieri, speranze, rimorsi.
Come se ne avesse subito il peso, anche ora che i campi sono verdi e gli altri alberi stanno risvegliandosi alla primavera, resta lì, solo, lontano, piegato in avanti dal peso, piegato in avanti per guardare meglio, e leggere negli occhi delle persone, fuggevolmente, nel solo tempo in cui le auto lanciate passano davanti a lui, altri sogni, altri pensieri, altre speranze, ed altri rimorsi, da far suoi, i cui farsi carico.
Ed avere tutto il peso del mondo sulle sue spalle.