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Digital3
La mia curiosità è la seguente:
se fotografo un soggetto a 10 m prima con f/4 poi f/8 e infine f/11 al crescere del valore del diaframma avrò anche un calo di nitidezza?

Ciauz biggrin.gif
e.tremolada
gli obiettivi rendono meglio ai valori di mezzo, quindi di solito a f 8, f 11 è la loro resa migliore che diminuisce più chiudi il diaframma, diciamo che fino a f 16 la resa è sempre buona, a f 22 sono quasi tutti una schifezza.
gli unici che continua a avere una buona qualità anche diaframmi molto chiusi sono i micro,
io comunque evito sempre di usare f 22
se fai delle prove te ne rendi conto subito
mariomc2
Oltre quello scritto da trem c'è ance il discorso del variare della profondità di campo ce varia la nitidezza apparente.
e.tremolada
a f 22 aumenta la profondità di campo ma la perdita di risoluzione è tal che spesso non ne vale pena

se nell'immagine ci sono materiali che devono essere resi con una alta risoluzione è preferibile avere un fuoco non assoluto su tutto il campo che una perdita di incisione.
o almeno o mi comporto così
mardok80
scusate se mi intrometto per io e da poco che scatto ma diciamo un f22 per che cosa sarebbe adeguato?
Moua
QUOTE(mardok80 @ Oct 5 2008, 08:03 PM) *
scusate se mi intrometto per io e da poco che scatto ma diciamo un f22 per che cosa sarebbe adeguato?


Nelle situazioni di emergenza, per esempio quando la luminosità è notevole, un po come gli alti iso, ci sono ma se non sei obbligato meglio scattare ad iso più bassi. In generale a partire da f/16 il fenomeno diffrazione si fa sentire.

Ciao
Attilio
decarolisalfredo
Dipende anche dalla luminosità degli obiettivi, di solito la resa migliore si ottiene chiudendo un paio di diaframmi, per esempio per un f:2,8 la resa migliore dovrebbe essere a f: 5,6 - f:8.
mariomc2
QUOTE(trem @ Oct 5 2008, 01:29 PM) *
a f 22 aumenta la profondità di campo ma la perdita di risoluzione è tal che spesso non ne vale pena

se nell'immagine ci sono materiali che devono essere resi con una alta risoluzione è preferibile avere un fuoco non assoluto su tutto il campo che una perdita di incisione.
o almeno o mi comporto così

Pienamente d'accordo sulla perdita di qualità alla massima chiusura del diaframma diaframmi.
Digital3
Grazie a tutti.

Infatti in alcune foto tra f/5.6, f/8 e f/11 quelle a f/5.6 mi sembravano leggermente più nitide.

Naturalmente avevo paura che fosse solo una mia impressione.

La cosa, ora azzardo un'ipotesi, si nota molto di più in condizioni di luce non ottimale (cielo nuvoloso).

Ciauz biggrin.gif
smecucci
Posso confermare che con un 105/2.8 li ho provati tutti da 2.8 a 32.. I valori centrali sono i migliori.
Mi piacerebbe conoscere il motivo della cosa. Nell'occhio umano questa cosa non sembra verificarsi, almeno per l'esperienza comune. E per migliorare l'acuità nell'occhio l'iride si restringe...
_Led_
QUOTE(smecucci @ Oct 8 2008, 11:33 AM) *
... I valori centrali sono i migliori.
Mi piacerebbe conoscere il motivo della cosa. ....


Ci sono due effetti contrastanti:
Come già detto da altri con la chiusura del diaframma il fenomeno fisico della diffrazione comincia a pesare sempre di più fino ad abbassare visibilmente la nitidezza. Sul sensore l'effetto è anche più evidente che sulla pellicola.
Anche a diaframma molto aperto si ha però un decadimento delle prestazioni a causa delle maggiori aberrazioni ottiche che si hanno (detto in parole povere) quando si "utilizza" una maggiore area delle lenti.

Ecco perché al chiudere del diaframma la nitidezza prima cresce e poi diminuisce.

QUOTE(smecucci @ Oct 8 2008, 11:33 AM) *
... E per migliorare l'acuità nell'occhio l'iride si restringe...


Che io sappia l'iride reagisce solo all'intensità della luce...ma non sono un fisiologo. wink.gif
robermaga
Poi dipende dal tipo di obiettivo. Ad esempio una delle caratteristiche degli obiettivi macro è di rendere bene anche a diaframmi chiusi. E una delle ragioni per cui vengono usati nello still life in particolare quello riguardante non solo macro, ma anche piccoli oggetti, dove le profondità di campo è importante. Comunque i diaframmi intermedi sono migliori anche nei macro.
Gli obiettivi con apertura relativa di f/2 o f/2,8 (in genere il tipo professionale) al contrario danno il meglio di se dopo 2 stop, ma sono ottimi a tutta apertura per avere una migliore qualità dello sfuocato, ritratto, natura ecc. o per poter fotografare in bassa luce, come teatro, spettacoli ecc.
Una regola generale è che f/5,6 e f/8 sono i migliori.

Saluti
Roberto.
ilpoveropiero
QUOTE(_Led_ @ Oct 8 2008, 04:02 PM) *
Ci sono due effetti contrastanti:
Come già detto da altri con la chiusura del diaframma il fenomeno fisico della diffrazione comincia a pesare sempre di più fino ad abbassare visibilmente la nitidezza. Sul sensore l'effetto è anche più evidente che sulla pellicola.
Anche a diaframma molto aperto si ha però un decadimento delle prestazioni a causa delle maggiori aberrazioni ottiche che si hanno (detto in parole povere) quando si "utilizza" una maggiore area delle lenti.

Ecco perché al chiudere del diaframma la nitidezza prima cresce e poi diminuisce.



Che io sappia l'iride reagisce solo all'intensità della luce...ma non sono un fisiologo. wink.gif


M'interesserebbe avere dei chiarimenti al riguardo, se possibile. E cioè: a tutta apertura io utilizzo una maggiore porzione della lente, ok; però utilizzando una lente da ff (ad es. 50 1.8) su una dx in realtà ne sfrutto solo la porzione centrale, teoricamente quella migliore, della lente, perciò tale fenomeno non dovrebbe presentarsi o essere molto limitato, no?
Grazie a chi vorrà / sapra rispondermi.

Comunque bel topic.
gciraso
QUOTE(_Led_ @ Oct 8 2008, 04:02 PM) *
....
Che io sappia l'iride reagisce solo all'intensità della luce...ma non sono un fisiologo. wink.gif

L'iride è la membrana muscolare al cui centro sta la pupilla: è questa che riduce o aumenta il suo diametro con l'aumentare o il diminuire della luce. Si stringono le palpebre per cercare di aumentare l'acuità visiva, specie in presenza di fenomeni di abbagliamento.

saluti

Giovanni
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