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PAS
La campagna d’Africa del deserto orientale iniziò formalmente il 13 settembre 1940 quando l’esercito italiano al comando del titubante gen. Graziani, attraversò la frontiera egiziana.

Ma ancor prima era stata avviata un’attività di ricognizione e di censimento che aveva interessato varie aree dei territori coloniali italiani, dalle coste mediterranee fino ai suoi estremi confini orientali e meridionali.

Tra il personale civile e militare che si dedicò a queste attività vi era un giovanissimo sottotenente che spesso dimenticava in tenda il moschetto e se ne usciva con altro a tracolla.

Nel percorrere piste, attraversare deserti e fermarsi in villaggi, il sottotenente sapeva che quel mondo presto non sarebbe stato più lo stesso. Sapeva che il colonialismo stava scardinando culture ed identità, lasciando ferite profonde, che non si sarebbero mai più rimarginate.
Il sottotenente coltivava la speranza di riuscire a fermare il tempo sui disperati tentativi di sopravvivenza di uomini e culture sempre più isolati, disorientati, indifesi.
Fermare il tempo era il suo sogno.
Imprigionandolo dentro alla sua Voigtländer d’ordinanza.

Con qualche cedimento all’emozione sto recuperando l’archivio fotografico del sottotenente Aldo D.
Vecchie stampe ingiallite, sviluppate con mezzi di fortuna ed in condizioni precarie.
Stampe miracolosamente salvate dalla disfatta di Sidi El Barrani e conservate gelosamente durante gli anni di prigionia nei campi inglesi di Calcutta e Bombay.

Stampe che sono riuscite a dare corpo a quel sogno.
Hanno fermato il tempo, come ha voluto fare allora mio padre e come sempre sa fare la fotografia.


Ho scelto di digitalizzare le vecchie stampe di mio padre con la mia D300 ed il 60 macro, lasciando lo scanner nell’armadio.
La scelta non è casuale.
Avvicinando l’occhio al mirino, mi illudo di tornare indietro nel tempo, dentro ad un’altro occhio, mentre inquadrava la stessa scena e premeva il pulsante.
Un debole click che si perdeva nel soffio del vento. Un vento caldo che portava voci e rumori sconosciuti di un mondo che, giorno dopo giorno, andava perdendosi.


Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

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vvtyise@tin.it
bella iniziativa, Valerio. Complimenti.
tide
Tempo fa, lo ricorderai, avevo iniziato a fare più o meno lo stesso con le foto di mio nonno della campagna d'Africa Orientale, anche se con uno scanner e con molto meno coinvolgimento emotivo, visto che mio nonno non l'ho mai conosciuto.
Si tratta di segni che valgono lo sforzo necessario a conservarli.

Qui lo dico e qui lo nego...
sarebbe bello tentare di cucire le due Afriche in qualcosa di meno impapabile di una manciata di bit.
Lo so, lo so...
non abbiamo tempo, abbiamo un sacco di casini, di impegni, di priorità...
però... wink.gif

Robi

PS A prima vista il sottotenente Aldo D. era un fotografo migliore di quello del battaglione di mio nonno... laugh.gif
alcarbo
Sono foto molto interessanti. Approvo anche la tecnica (che del resto mi pare dia una buona resa).
Ottimo lavoro e, ripeto, interessante.
nuvolarossa
Avendo conosciuto il figlio, posso immaginare di quale sensibilità sia stato capace il padre, pronto a deporre il moschetto e ad imbracciare una fotocamera, premendo un grilletto che non ferma per sempre una vita, ma ne congela un attimo e può fare molto più rumore di uno sparo di arma da fuoco.
Un grande lavoro Valerio, sia quello del Sottotenente, sia il tuo.
La fierezza di un popolo in pochi scatti.

Grazie per aver condiviso!...
brusa69
Ottima iniziativa Valerio,
inoltre trovo le foto davvero ben realizzate!
Gipsy
grazie.gif In qesti casi sono strafelice di frequentare questo forum! Pazzesco pensare che non è passato neanche tantissimo tempo da allora.
photoart2000
Sei uno dei pochissimi che quando posta, lascia il segno guru.gif

Leggerti è sempre una dimostrazione di quanto l’espressività della fotografia possa far trasparire ciò che è in noi.
Spero di leggere sempre più spesso tuoi lavori ed un giorno poterti anche conoscere di persona.

Dal mio punto di vista professionale mi sembra anche eccellente il lavoro di recupero. Che formato avevano le stampe?
zico53
Io le foto le avevo già viste in quel meraviglioso post che poi è andato nel dimenticatoio come tutte le cose purtroppo. La storia siamo noi, diceva qualcuno che non ricordo in una canzone; 60 anni circa sono passati ma sembra che ne siano trascorsi almeno 400, stiamo andando troppo di fretta signori miei!
Valerio, se non ricordo male, quelle che avevo già visto mi sembra fossero state scansite; ora non vorrei sbagliare ma me le ricordo leggermente più nitide e contrastate.
PAS
QUOTE(vvtyise@tin.it @ Nov 5 2008, 09:02 PM) *
bella iniziativa, Valerio. Complimenti.

QUOTE(alcarbo @ Nov 6 2008, 07:08 AM) *
Sono foto molto interessanti. Approvo anche la tecnica (che del resto mi pare dia una buona resa).
Ottimo lavoro e, ripeto, interessante.

QUOTE(brusa69 @ Nov 6 2008, 11:03 AM) *
Ottima iniziativa Valerio,
inoltre trovo le foto davvero ben realizzate!

QUOTE(Gipsy @ Nov 6 2008, 07:24 PM) *
grazie.gif In qesti casi sono strafelice di frequentare questo forum! Pazzesco pensare che non è passato neanche tantissimo tempo da allora.


QUOTE(nuvolarossa @ Nov 6 2008, 10:22 AM) *
Avendo conosciuto il figlio, posso immaginare di quale sensibilità sia stato capace il padre, pronto a deporre il moschetto e ad imbracciare una fotocamera, premendo un grilletto che non ferma per sempre una vita, ma ne congela un attimo e può fare molto più rumore di uno sparo di arma da fuoco.
Un grande lavoro Valerio, sia quello del Sottotenente, sia il tuo.
La fierezza di un popolo in pochi scatti.

Grazie per aver condiviso!...


Vi ringrazio!

QUOTE(photoart2000 @ Nov 6 2008, 11:31 PM) *
Sei uno dei pochissimi che quando posta, lascia il segno guru.gif

Leggerti è sempre una dimostrazione di quanto l’espressività della fotografia possa far trasparire ciò che è in noi.
Spero di leggere sempre più spesso tuoi lavori ed un giorno poterti anche conoscere di persona.

Dal mio punto di vista professionale mi sembra anche eccellente il lavoro di recupero. Che formato avevano le stampe?


Le stampe purtroppo sono minuscole: 6x4 cm, ma forse è proprio per questo che sono riuscite a sopravvivere a 5 anni di peripezie anche se ridotte in cattive condizioni.
Grazie anche a te

QUOTE(tide @ Nov 5 2008, 10:05 PM) *
Qui lo dico e qui lo nego...
sarebbe bello tentare di cucire le due Afriche in qualcosa di meno impapabile di una manciata di bit.
Lo so, lo so...
non abbiamo tempo, abbiamo un sacco di casini, di impegni, di priorità...
però... wink.gif

Robi


Mai dire mai…chissà! rolleyes.gif

QUOTE(zico53 @ Nov 7 2008, 07:41 AM) *
Io le foto le avevo già viste in quel meraviglioso post che poi è andato nel dimenticatoio come tutte le cose purtroppo. La storia siamo noi, diceva qualcuno che non ricordo in una canzone; 60 anni circa sono passati ma sembra che ne siano trascorsi almeno 400, stiamo andando troppo di fretta signori miei!
Valerio, se non ricordo male, quelle che avevo già visto mi sembra fossero state scansite; ora non vorrei sbagliare ma me le ricordo leggermente più nitide e contrastate.


Ciao Pino e grazie anche a te.
Si, ricordi bene, la prima versione era più contrastata, ma è una diversa scelta mia e non dipende dall’attrezzatura.
La nitidezza invece è quella originale delle stampe e non ci si può fare molto date anche le loro piccole dimensioni, come pure sui passaggi tonali. Ho tentato esposizioni differenti unite in HDR ma il risultato non è molto diverso.
Ho scelto quindi di minimizzare il contrasto per evidenziare il più possibile i particolari. Il risultato appare un po’ “piatto” ma il mio target è appunto mettere in evidenza il valore di tutto ciò che contengono.


Ho trovato ottimo il sistema D300 + 60 macro (ancora meglio con D3 o D700).
Gli obiettivi macro sono particolarmente indicati per queste operazioni di riproduzione per la loro eccellente correzioni delle aberrazioni nella ripresa ravvicinata e per l'elevata risolvenza.
zico53
Bene così allora! Ciao Valerio.
tide
QUOTE(PAS @ Nov 7 2008, 12:32 PM) *
Mai dire mai…chissà!

Ah! Io la parola "mai" non la uso praticamente mai... laugh.gif
È la parola "poi" che adopero un po' troppo spesso... unsure.gif
Per fortuna che c'è un rospo che mi ripete continuamente «...mai dire poi!» wink.gif

r.
PAS
QUOTE(tide @ Nov 7 2008, 01:58 PM) *
...
Per fortuna che c'è un rospo che mi ripete continuamente «...mai dire poi!» wink.gif

r.


Penso di conoscerlo quel rospo
Negativodigitale
La guerra ha intersecato trasversalmente la vita di ogni famiglia.
Qualcuno ha avuto la fortuna, non solo di tornarne vivo,
ma anche di poter portare con sè frammenti di memoria, le fotografie.

Questi che ci mostri sono scatti sereni che ci parlano di un'umanità composta
ed apparentemente inconsapevole.

Belli, vicini ...

Paolo
diomede
..., frammenti, così vicini nel tempo, così lontani nella memoria collettiva; dimenticati?
Quasi, purtroppo!

"Fortunatamente", ogni tanto, qualcuno alla radio, alla TV, a teatro, sulla carta stampata o su un
"Forum di Fotografia" ci ravviva la memoria, e, ci fa riflettere.

Grazie per averci reso partecipi.

Un cordiale saluto.
Claudio Orlando
QUOTE(PAS @ Nov 5 2008, 08:23 PM) *
Il sottotenente coltivava la speranza di riuscire a fermare il tempo sui disperati tentativi di sopravvivenza di uomini e culture sempre più isolati, disorientati, indifesi.
Fermare il tempo era il suo sogno.


Complimenti Valerio e complimeti a tuo Padre. Avevo già visto queste foto in un altro contesto e sono contento che le hai riproposte. Nelle parole che ho riportato c'è tutta la filosofia del fotografo e tutta la lotta delle popolazioni che hanno dovuto subire, loro malgrado, violenze tali che ancor oggi ne stanno scontando le conseguenze. (Basta ascoltare un quelsiasi TG).
Nicola Verardo
ciao Valerio foto sicuro di impatto emotivo ,più che la ricerca delle qualità , che magari con lo scanner risultava, appoggio la scelta sicuramente diversa dallo standard. complimenti
dario-
Magnifiche Pollice.gif splendida testimonianza fotografica, un tempo cristallizzato ma relativamente vicino.
Grazie per averla condivisa con noi.

QUOTE("Valerio (PAS)")
Stampe che sono riuscite a dare corpo a quel sogno.
Hanno fermato il tempo, come ha voluto fare allora mio padre e come sempre sa fare la fotografia.


Splendido passaggio.

Complimenti e buon lavoro.

Dario
PAS
Paolo, Diomede, Claudio, Nicola, Dario
Grazie anche a voi.
smile.gif
mircob
Leggo solo ora questo 3d.
Ottimo lavoro;
magari sparassero tutti con l'obbiettivo.
Ciao e complimenti ancora.
Mirco.
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