Avevo sentito parlare della miniera di Marcinelle, e non ho resistito alla tentazione di recarmici in pellegrinaggio per dire una preghiera sulla tomba dei nostri connazionali.

Appena arrivato ho capito di dover lasciare in macchina il mio ingombrante corredo fotografico fatto di teleobiettivi e motori aggiuntivi in favore della più piccola e discreta coolpix, più adatta alla strana atmosfera e quiete del posto.
E' stata un'esperienza unica..., l'aria era tersa e pungente e contrastava con quella calda ed umida dei tropici cui mi ero abituato.
L'idea di un posto affollatissimo e rumoroso, come doveva essere cinquantanni fa, rendeva ancora più inquietante il silenzio assoluto che vi regnava.

Un pò intimorito, entro in quello che una volta era uno spogliatoio.
Le tute da lavoro sono ancora là, pronte da indossare, e sono sporche di carbone.
Sono nel museo di Marcinelle e negli ambienti, meticolosamente ristrutturati, si respira ancora il profumo di un'antica operosità,

Fotografie, testi, oggetti e macchinari riempiono le stanze ma ti lasciano addosso all'uscita un senso di vuoto e inutilità.
La vita non freme più in questo luogo.

Gli ascensori che scendevano nel sottosuolo.
La speranza di rivedere il sole, di ritrovare gli affetti, di ricominciare a respirare, legata ad un filo.
Oggi l'impianto sembra così incredibilmente efficiente e sicuro, eppure è fermo dal giorno della tragedia.


Bunker come case per i nostri connazionali... inviati qui con la promessa di una vita migliore e costretti a subire il triste destino degli emigranti.: sfruttamento, condizioni di vita estreme e sofferenza per una vita senza prospettive

La campana non suona più e il suo silenzio è, oggi, ancora più assordante.
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Un dedalo di gallerie si estende ancora sotto le case di Marcinelle e tutto intorno ancora e solo colline di carbone.
Per chi come me non ha vissuto gli anni della sofferenza, della miseria, della fuga per un'esistenza migliore è un impatto forte con una realtà sconosciuta.
Penso a chi oggi vive quella realtà nel portone affianco al nostro e al senso della loro non inutile vita.