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Tato_p2p
Scopro oggi che il tariffario di www.fotografi.org è stato messo al bando. (in data 8 giugno 2006). Ok, arrivo sempre tardi e se si fosse già discusso della cosa... (ho provato a fare qualche ricerca, ma non ho trovato nulla in merito)

Le spiegazioni vengono dall'anti-trust per favorire il libero mercato. (Stanno lavorando sui vari albi, ma la vedo dura... -ed andrei OT-)

La cosa la vedo male, non tanto nel "grande mercato" dove girano "grandi cifre" o per fotografi che hanno già un loro bacino d'utenza, ma nei "piccoli mercati". Se io mi metto a vendere a "costo zero" qualche scatto, sicuramente danneggio chi lo fa per lavoro ed altrettanto sicuramente "vado in perdita".
Certo non sono un professionista, ma non vorrei che in questo modo "piccoli fotografi che stanno crescendo" si debbano svendere, per poi dover abbandonare l'attività o "morici di fame" o qualche squalo di alto borgo possa aumentare un po' i propri margini di guadagno a scapito di chi effettivamente il suo lavoro lo fa (come accade già in altri settori, sempre grazie ad altre leggi Police.gif guru.gif ).

Forse sono un po' troppo pessimista, forse vedo le cose più nere di quel che sono o forse semplicemente "non sono fatti miei", in fondo fotografo per me stesso, per hobby, non è il mio guadagno, ma domani potrebbe esserlo, no?


Il mio vuole solo essere uno spunto di discussione e riflessione.

Saluti.


Nota per i moderatori: se la discussione non fosse gradita o non conforme alle norme o allo spirito del forum, chiedo che venga chiusa e cancellata.
Se dovesse creare polemiche inutili e poco produttive, che venga fatto altrettanto. Ringrazio per il lavoro quotidiano.
sangria
ciao

concordo con quanto hai scritto sopra, vedo di persona che quello che stanno facendo negli altri albi sta diventando una corsa alla svendita, fra un pò negli studi tecnici vedremo scritto fuori SALDI SVENDITE DI FINE STAGIONE!
I libero mercato è giusto se però vengono messi dei paletti di confine magari ampi ma che in qualche modo ti tutelano


ciao
d.visca
Ciao, faccio due doverose premesse:

1. Il tariffario non era un "listino prezzi al pubblico imposto" ma una base di partenza su cui elaborare le _proprie_ tariffe, in base al proprio target di utenza, alla propria esperienza ed alla qualità del lavoro offerto.

2. Sono anni che i grandi gruppi editoriali si servono delle grandi agenzie di immagini di archivio, pagando molto poco e citando molto (molto molto) raramente il nome dell'autore della foto.

Il discorso non è banale, come hai intuito, e - almeno a mio avviso - senza soluzione.

Allo stato attuale esiste una corsa al prezzo piu' basso che non si sposa con la qualita' e con l'impegno che la proffesione richiede.

La chiudo qui, perche' per approfondire la cosa occorrerebbero fiumi di inchiostro e molte polemiche (perche' - per esempio - i meccanici hanno i tariffari?).

Sul sito da te citato la discussione e' stata ampiamente affrontata.

Saluti, Davide.
sergiopivetta
QUOTE(Tato_p2p @ Sep 7 2006, 09:34 AM) *

...
La cosa la vedo male, non tanto nel "grande mercato" dove girano "grandi cifre" o per fotografi che hanno già un loro bacino d'utenza, ma nei "piccoli mercati".
...
in fondo fotografo per me stesso, per hobby, non è il mio guadagno, ma domani potrebbe esserlo, no?

non è detto, non sempre il "grande mercato" fa stare tranquilli.
Grande mercato > grandi investimenti > grandi mezzi (collaboratori,assistenti...)
se manca il lavoro, anche per poco, hai enormi perdite.
L'impresa gestita dal singolo a volte invece è più versatile e meglio si sa e può adattarsi alle esigenze.
E andare avanti.

Fotografi per hobby.
Il che significa che scatti fotografie solo per te.
Se lo fai invece per gli altri, a pagamento, e non in modo sporadico, non è più un hobby, ma un lavoro che andrebbe regolarizzato.

Quanto al danno, secondo me il danno maggiore che l'improvvisazione crea al professionista serio, più che il solo prezzo basso è il sempre più basso livello qualitativo generale abbinato ad un prezzo da svendita, se non da liquidazione, cui va incontro il prodotto fatto dai fotografi improvvisati, generando nel tempo (come qualche volta accade) una perdita di interesse del prodotto da parte della gente.
Rieducare la potenziale clientela può allora essere un percorso molto lungo e faticoso.
Fare il fotografo è un mestiere serio che necessita di preparazione su più livelli come qualunque altro mestiere.
Se il prodotto è realmente di qualità invece può suscitare interesse e, di conseguenza, creare un mercato.
Poi, ovviamente, bisogna verificare se il bilancio costi-profitti è vantaggioso per il professionista.

sergio
ludofox
Un panorama abbastanza desolante.

Tempo fa, parlo degli anni '90, una nota associazione di professionisti aveva redatto un documento nel quale si indicavano le richieste di compenso consigliate, a seconda del tipo di lavoro, dell'uso a cui era destinato, delle varie zone d'Italia, etc...

Bhè, ...se io avessi chiesto solo la metà di quello che mi consigliavano di chiedere, i miei clienti mi avrebbero guardato così: ohmy.gif , oppure così: huh.gif , qualche volta così: laugh.gif , ma più spesso così: mad.gif .
Per poi scoprire che alcuni professionisti iscritti a quell'associazione, applicavano tariffe ridicole al limite del sottocosto, ...e in nero! ...Grrrrrr!

Questi personaggi hanno contribuito, senza alcun dubbio, ad alimentare la leggenda metropolitana che vuole noi fotografi professionisti (tutti), una banda di assetati arraffatori di denaro altrui e che costruiscono i loro imperi economici, facendo quello che ...chiunque sa fare. ...Basta avere una fotocamera!

Mi scontro quasi quotidianamente con tutto ciò.
Alessandro Boemi
La ciliegina sulla torta? Il digitale........ adesso in ogni famiglia c'e' il fotografo Ufficiale huh.gif ..... almeno li stampassero poi sti benedetti files mad.gif
Alessandro.
Tato_p2p
Con dispiacere noto che anche qui (parlo di fotografia) lo scenario non è dei migliori.

A questo punto la domanda diventa: "come regolarsi?"

Odio vedere come talvolta l'interesse di pochi vada a rovinare l'immagine di molti e volevo capire se quanto è successo nel caso specifico sia qualcosa di giusto o sbagliato, a che conseguenze puo' portare, etc...

E nel piccolo? In chi comincia a vedere qualche prospettiva nella fotografia, non solo di "passatempo". Chiaro che passare da un hobby ad un lavoro comporta tutto un genere di cose (preparazione, tempo, materiale, etc...), ma se qualcuno mi chiede qualche scatto? Come mi regolo?
Spesso è una domanda che uno si pone, anche per ignoranza, ignoranza del mercato specifico e relative regole...

Inoltre volevo capire come un tariffario possa influenzare un mercato (ammesso che lo possa fare, essendo solo indicativo), se è cosa "buona e giusta" o meno. Credo che un professionista sappia quanto chiedere e sappia fare i suoi conti, ma chi non lo è? O chi vuole semplicemente verificare se il prezzo richiesto/offerto (sia da parte del fotografo che da parte del committente) è troppo alto o troppo basso?

Mi scuso se insisto, ma vorrei veramente capire cosa sta succedendo, perchè succede, etc...

Ringrazio per le pronte risposte.

Saluti!

PS (OT) : già che siamo al bar, mi prendo un caffè. Qualcuno vuole qualcosa? tongue.gif
d.visca
QUOTE(ludofox @ Sep 7 2006, 11:40 AM) *

Un panorama abbastanza desolante.

Tempo fa, parlo degli anni '90, una nota associazione di professionisti aveva redatto un documento nel quale si indicavano le richieste di compenso consigliate, a seconda del tipo di lavoro, dell'uso a cui era destinato, delle varie zone d'Italia, etc...

(...)

Mi scontro quasi quotidianamente con tutto ciò.


Non so a quale associazione ti riferisci, ma anche io ho sempre avuto difficolta' ad applicare anche delle semplici frazioni dei compensi indicati.

Ho sempre pensato che fosse redatto per i fotografi del nord, tu mi smentisci e sono quasi contento (mal comune mezzo gaudio) :-(

La mia vita e' piena di episodi scabrosi avvenuti con i clienti o potenziali tali. In ogni caso io i miei conti me li feci e continuo a farmeli, e negli anni ho dovuto frequentemente ridimensionare i miei investimenti ed i miei spazi lavorativi per rientrarci con le spese e portare anche i soldi a casa.

Converrai con me, spero, che pero' il tariffario era uno strumento utile sia per chi fornisce il servizio che per chi lo acquista, se non altro per avere una indicazione di partenza su cui contrattare.

Ciao, Davide.
d.visca
QUOTE(Tato_p2p @ Sep 7 2006, 02:35 PM) *

Mi scuso se insisto, ma vorrei veramente capire cosa sta succedendo, perchè succede, etc...

Ringrazio per le pronte risposte.

Saluti!

PS (OT) : già che siamo al bar, mi prendo un caffè. Qualcuno vuole qualcosa? tongue.gif


Semplicemente: sta avvenendo la "cinesizzazione" del mercato della fotografia ;-p, le bancarelle sono piene di oggetti a bassissimo costo, copie piu' o meno non riuscite di quelli originali.

Perche' io devo avere una partita IVA, una iscrizione alla Camera di Commercio, pagare un commercialista, comprarmi macchine e software (che non costano poco), pagare un affitto di un locale etc. etc.? La fotografia non piu' e' la mia attivita' principale, ma comunque da quando ho iniziato ho sempre voluto essere in regola facendomi carico di spese che, magari, avrei potuto evitare.

Altri (e nella mia regione sono molti) non sono in regola, non fatturano i lavori, non pagano le tasse ed a fine mese hanno molti piu' soldi in tasca di me.

Scusa lo sfogo ma su questa cosa sono abbastanza inxxxxxxx.

Per adesso manda due caffe' ed un chinotto ;-)))

Davide
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