Già, Milano... ti ho riscoperta (o forse scoperta) nuda in un martedì di fine mese. Ancora sorniona e mezza addormentata, ancora a riposo prima che la frenesia riprenda ti sei concessa, e mi hai raccontato ciò che non sapevo o che forse non ricordavo. Mi hai raccontato di come non esista più la città del miracolo facile, alla portata di tutti... forse non era nemmeno prima così, chissà, forse era solo illusione. Esiste però ancora la città delle mille possibilità, delle tante opportunità: una per ogni tuo ospite.

Le cerchiamo per ogni dove le opportunità qui a Milano, addirittura ce le costruiamo, arriviamo a credere, parafrasando Voltaire, che la nostra sia la migliore delle opportunità possibili. Tutto qui corre, scorre anzi, ed ogni tanto quando si ha la lucidità di fermarsi un momento, a volte ci si accorge di non sapere bene quale direzione si sia intrapresa, o dove essa ci condurrà, o fors'anche il perchè si sia scelta proprio quella. E allora si cambia, ma sempre di fretta, perchè a Milano, chi si ferma è perduto...

Certe altre volte invece le idee sono chiare, procediamo spediti verso la meta senza guardare nè a destra nè a sinistra. Certe volte le nostre opportunità sono quelle vincenti si, ma facili no, facili mai. E' sempre una grande faticaccia, e sopratutto la strada è sempre maledettamente in salita, anche quando non sembra...

Ecco si, della Milano storica è rimasto quel pragmatismo tipico della gente che abita qui, quella inarrestabile voglia di fare, di costruire, di creare, di credere in un progetto. Credere. In un progetto. Nonostante tutto, alla faccia delle insidie del tempo, ora che tutto è cosi maxi ed immenso, a Milano c'è spazio ancora (forse per poco ahimè) per chi è tenace e strappa la fiducia della gente con la semplicità. Qualche piccolo Davide combatte ancora contro i grandi Golia qui, nella città meneghina.

E qualche Davide sopravvive anche senza avere possibili Golia contro chi combattere... perchè perfino gli artigiani a Milano esistono ancora, perfino sotto casa. Si chiede sciur Carlo da chi si farà mai risuolare il tacco ora che il calzolaio sotto casa chiuderà. Mi viene quasi da consigliargli il centro commerciale più vicino ma forse, sciur Carlo, riderebbe amaro.

Ad agosto qualche anno fà, Milano diventava per diversi giorni terra di nessuno, landa desolata. Terreno di conquista per pochi sfortunati che non potevano permettersi le agognate vacanze, incubo degli anziani. Non che sia cambiato molto a dire il vero. Sciur Carlo racconta di questa estate, delle serate fresche dopo metà agosto, e della spesa al mercato rionale con la Pina. Ma ormai, sentirsi soli a Milano è diventato affare difficile. Con buona pace di Carlo e Pina (bah, chissà se la pensano così anche loro...)

Ed allora cosa si fà per trovare un pò di sana e beata pace almeno ad agosto da queste parti? Ce la si ricava. Non saprei se la cosa funzioni a dire il vero, perchè per quanto ci si possa isolare, qualcuno c'è sempre a ricordarci che non siamo proprio soli in fondo, a Milano.

Senza ovviamente dimenticarci di chi, anche in mezzo alla gente, un pò solo riesce sempre a sentirsi... e non per scelta!
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Insomma, Milano: siamo alle solite. Sempre in continuo movimento, se c'è una certezza, questa è il cambiamento in questa città. E per chi convive con te ogni giorno, è sempre un compromesso... nonostante tutto però sei capace di non dimenticarti le tradizioni, da dove arrivi e di cosa (o meglio di chi) sei fatta. Per ora si intende. Promossa con riserva!
Ogni giorno una sfida, spesso diversi ostacoli, incertezze, difficoltà da affrontare per poter stare assieme a te, ed alla fine poi, quando tutto sembra acquietato, riprende la salita!

Però che piacere stare assieme a te... Milan l'e' un grand Milan!
PS: chiedo scusa per le rielaborazioni di due foto ma sono funzionali al Life che volevo proporre, spero non me ne vogliate
