QUOTE(sarogriso @ Oct 31 2018, 01:23 AM)

Su questo non ho i mezzi reali per darti torto o ragione mentre se costruisco un muro, un ponte, un caseggiato o una diga e queste cadono perchè mal costruiti o non mantenuti ho un colpevole senza ombra di dubbio, sul fattore climatico di mio rimane solo da prenderne atto, certi tipi di evento li posso prevedere con minimo scarto di tempo altri meno come quello successo ieri e per metterci al riparo da questi ultimi dovremmo stravolgere mezzo mondo,
non possiamo manco ignorare che di cambiamenti climatici ce ne siano stati di ben altre entità nei tempi passati, dicono che l'ultimo cambiamento con la nostra presenza e collaborazione è stato molto più rapido....è l'unico in cui siamo stati presenti e non mi è chiaro come poter avere dei confronti sulle glaciazioni del quaternario e li di certo non ne siamo stati colpevoli.
Scusate se mi sono allontanato dai fatti recenti.
Saro
Riporto le considerazioni di
Numbus, che sono più autorevoli di chiunque di noi. Aggiungo solo che nella storia umana questa è la prima volta che l'uomo ha influenza sul clima e che bisogna capire che l'inquinamento ha effetto anche sulle nostre aziende, sui nostri morti e sul nostro territorio, non solo sull'orso polare o sugli
immigrati.
COLPA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE?
FORSE PARZIALMENTE, ANCORA DIFFICILE DIRLO...Una tempesta come quella del 29 ottobre 2018 in Italia è stata causata dai cambiamenti climatici e dal riscaldamento globale?
E' una delle domande più frequenti in questi giorni...
A differenza dell'aumento delle temperature medie, che
l'intera comunità scientifica attribuisce all'effetto delle attività umane,
nel caso dei singoli eventi meteorologici estremi (come nubifragi, tempeste di vento...)
non è ancora possibile riconoscere un legame diretto.
Alluvioni, tempeste e mareggiate fanno parte da sempre della storia del nostro territorio e si verificavano anche in un passato lontano in cui le attività antropiche non influivano sul clima (si pensi all'episodio ancora più grave del novembre 1966).
Come riconosciuto nel caso dei tornado italiani da uno
studio del 2017 di Mario Miglietta (CNR-ISAC) e colleghi, è probabile che alla violenza dei fenomeni osservati nei giorni scorsi abbia in parte contribuito, ad esempio, la superficie del Mediterraneo ancora troppo calda al termine di un ottobre con temperature 1-2 °C sopra media - tramite una
maggiore disponibilità di energia e vapore acqueo, tuttavia non sappiamo (ancora) quanto.
In ogni caso, i modelli di simulazione climatica segnalano per i prossimi decenni una tendenza all'
aumento dei fenomeni atmosferici estremi (vedi il
nuovo articolo di Michael Mann e colleghi sulla maggiore
persistenza di situazioni di "blocco", pubblicato su "Science Advances").
Inoltre
in alcune zone del mondo come gli Stati Uniti è già statisticamente riconoscibile una maggiore frequenza delle piogge violente.
Dunque dobbiamo prepararci con un'
adeguata pianificazione territoriale e una maggiore educazione dei cittadini all'
autoprotezione civile.
Spero di essere stato utile a comprendere un po' meglio