Adesso, a distanza di tempo, mi rendo conto che il rito della festa è profondamente radicato in me e mi ritrovo ogni anno ad assistere alle celebrazioni, sempre uguali e sempre diverse.
Con questo piccolo contributo spero di riuscire a trasmettervi una parte delle mie emozioni.
Tornando alla festa, viene celebrata il 29 di Giugno, quando il sole dora il grano e i campi restituiscono il frutto del lungo lavoro dei contadini.
Una festa di ringraziamento, dell'abbondanza, una festa solenne ricca di spiritualità che affonda le radici nella notte dei tempi portandosi dietro contaminazioni pagane.
Si pensi al culto dei “ciraoli”, una sorta di stregoni con poteri magici, nati la notte del 25 Gennaio e capaci di incantare i serpenti e guarire da alcune malattie. Così come al culto del grano, amuleti fatti con sighe di grano intrecciate che fanno andare indietro al culto di Cerere e della dea madre sicula.
La festa inizia la sera del 28 Giugno con l’acclamazione del santo, la Svelata” della statua. La gente si assiepa nella chiesa gremita all’inverosimile invocando il santo con acclamazioni corali e continue in una sorta di crescendo collettivo che porta alcune persone in estasi...
La svelata


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