La velocità di lettura dei dati dal sensore è interamente dipendente dalla ampiezza del bus di lettura e dalla potenza di elaborazione del processore.
Dopo un rapido calcolo, viene fuori che uno scatto a 14bit della D800 equivale a circa 1,512 gbit di informazione "grezza".
A 4,5 fps si fa in fretta: 6,804 gbps.
L'ampiezza di banda del bus di lettura non credo sia un problema.
Una "banale" interfaccia Serial ATA III (che è vecchia di 10 anni) fornisce 4,8 gbps teorici, con solo 7 connettori fisici.
Se non erro i sensori Nikon di fascia alta hanno 8 canali, quindi ognuno deve gestire, nel caso della D800, "solo" 850 mbps.
Raddoppiamo questa cifra (nel caso di un'ipotetica D4x da 36mp e 9fps) e siamo sempre sotto i 2 gbps per canale. Ampiamente nelle possibilità della tecnologia attuale.
Discorso diverso è la potenza di calcolo necessaria.
Se il processore della D800 riesce a gestire 6,804 gbps (a 4,5fps)... bé evidentemente significa che la tecnologia per farlo c'è.
Come fare a gestire un'ipotetica mole di dati doppia?
Bé... mettere due processori potrebbe essere la soluzione immediata più semplice.
Tanto una ipotetica D4x non costerebbe comunque meno di 5500-6000 euro.
Comunque la potenza dei processori raddoppia in media ogni 18 mesi circa... quindi il processore non lo vedo un problema.
Secondo me il collo di bottiglia sarà lato memorycard.
La più veloce memory card in commercio, la
Sandisk CFast 2.0, arriva "solo" a 450MB/s, ovvero 3,6 gbps.
Per cui un'ipotetica D4x la metterebbe in crisi già dopo un solo secondo.
E qui nemmeno lo streaming dei dati via rete sarebbe d'aiuto... soprattutto wi-fi.
Vi lascio come compito a casa fare il calcolo per una ipotetica D4x da 50 e passa mp.