Sperando di non aprire una diatriba che non avrebbe più senso, almeno per come la vedo io, leggendo le risposte mi è venuto in mente un racconto divertentissimo di Matteo Ganora di alcuni anni fa in cui raccontava di un forografo da lui incontrato e che, quando Matteo tirò fuori l'allora fiammante D100, lo guardò con commiserazione apostrofandolo grosso modo così: "quei giocattoli non fanno foto "vere"

". Quasi a rimarcare la differenza fra le due tecnologie. Sappiamo tutti chi è diventato Matteo giocherellando con i suoi giocattoli...
Non vorrei che oggi ci fosse un revival (speriamo si scriva così) al contrario.
Per il fotogiornalismo la tecnologia digitale è stata una vera manna dal cielo: la velocità di trasferimento delle immagini alle redazioni è quanto di più adatto alla professione. D'altro canto la qualità delle pellicole scansionate da preofessionisti del settore è ancora non raggiungibile visto che i fotografi del N.G. ancora usano questa tecnologia che, seppur vetusta, ha ancora evidentemente i suoi estimatori.
(Piccola parentesi: il famoso servizio sull'aereo da guerra fatto dal N.G. con tecnologia digitale fu un caso unico dovuto a questioni di sicurezza "imposte dal Pentagono")
Comunque...al di là di questo corposo antefatto, se Alexander voleve fare la sua riflessione, con i nostri interventi non dico che glielo abbiamo impedito in essere ma insomma sembra quasi lo stiamo sconsigliando tacciando il suo pensiero e il suo modo di operare come anacronistico e quasi risibile. Ora, visto che per me non è così, mi piacerebbe tanto che lo stesso postasse al più presto e sullo spazio che ormai ha individuato, questa sua riflessione alla quale, chi interessato, potrà rispondere.