
La fantasia lascia il posto alle competenze tecniche e così tra la folla si fa spazio l’intenditore. Una barca! Asserisce lo spettatore con il volto fortemente graffiato dal vento e dal sale.
Un monumento ai naufraghi italiani!. Ribatte il militare in pensionel ma che conserva, anche negli abiti civili, l’aplomb della divisa.
Un oggetto di design! Evoca il giovane studente di disegno industriale che ha girato il mondo e le sue fiere di design.
La casa in cui abiteremo quando il mondo sarà sommerso dalle acque! Conclude una magrolina figura con occhialetti e capellino che subito dopo sparisce come l’idea che ha lanciato.
In realtà il Nautoscopio, questo il nome di questa specie di UFO appeso ad un palo e legato con delle cime, è una casa non convenzionale, sollevata da terra fino a 15 metri tramite un winch a manovella, delle cime e grazie a un albero di metallo. La struttura, caratterizzata da un parallelepipedo a pianta triangolare, dotata di una grossa apertura su uno dei lati, ruota di 360 gradi, misura 25 metri di altezza in punta d’albero e descrive con le due antenne un cerchio di 40 metri.
I materiali utilizzati mirano all’ecosostenibilità: l’albero, i meccanismi di rotazione, la base di appoggio e di fissaggio al suolo sono in acciaio al carbonio; la struttura della casa è in legno di betulla aeronautico, le giunzioni sono in alluminio aeronautico, gli interni sono in legno di quercia ricavato da piante morte di vecchiaia e l’energia viene ricavata da un generatore eolico.
Un progetto, una fantasia, un sogno e una realizzazione di Giuseppe Amato, architetto e designer palermitano.
Un elemento a stretto contatto con l'aria e con il mare verso il quale guarda.
Un mare continuamente solcato dalle barche che si domandano: ma chi minch... è?
Ops ... anche le barche sono palermitane!!!
