Ok, grazie a tutti per i commenti, davvero interessanti per me (egoisticamente parlando, sono sempre molto utili

).
Dunque, Pegaso ci ha preso in pieno.
Purtroppo a parole non viene bene, e rischio di caricare uno scatto-immediato con una zavorra che non gli appartiene, per cui cercherò di essere il più schematico possibile (ma non ci riuscirò, come al solito).
Sabato al Photoshow--->casino infernale, modelle e luccichii, minigonne e frotte di fotografi testosteronizzati (pure io, ovviamente!) dalle donne in vetrina e dalle regine ipertecnologiche del mercato (ma fanno anche le foto? vabbe, lasciamo perdere...). Immagini da buttare, zero comunicativa (ok, le modelle sono carine, ma il resto? Che dicono, a parte la dote che gli ha dato mamma?).
Domenica mattina sul presto, tutto diverso, pausa di riflessione. Poca gente, atmosfera più rilassata, tempo e voglia di concedersi uno sguardo su quel mondo di sensazioni che sono le mostre dei giovani fotografi, pieni di talento e idee. E cominci a pensare, in mano una cosa che proprio tecnologica non è (F65) e una pellicolaccia BN. E alla fine ti domandi, che diavolo d'altro ti serve! E così ho cominciato a guardarmi intorno, volevo si percepisse quella strana atmosfera, vicino ad uno stand periferico, quattro gatti, e una persona concentrata a guardare alcune immagini. In parole povere, eravamo lì per lo stesso motivo. Volevo una sola persona (quella) e il vuoto attorno, e dietro c'era giustappunto il finestrone sparato di luce. Che questo sia a dx e non a sx, è dovuto alla mia posizione relativamente al soggetto. Che ci sia, è voluto. Quadrata non rende, è una semplice silohuette, e appunto, "Metà" si riferisce ad una metà immagine piena di una persona assorta, con l'altra vuota (o se preferite, piena solo di luce e fuga). Che era l'idea. Più o meno istantanea, al volo. L'atmosfera, invece, era scelta.
L'ennesimo sproloquio, accidenti! Va beh, ormai l'avete letto
Ciao!