Credo che tracce di costruzioni simili si trovino anche in Corsica. Io ne ho vista una, su un'altura, di cui restavano solo le fondamenta. Ma era anch'essa circolare, con un interno a croce orientata sugli assi cardinali e quattro bracci circolari, a swastika. Era impossibile fotografarla, ma ne schizzai la pianta e proverò a cercare il taccuino. D'altronde tutte le costruzioni analoghe in Corsica vengono presentate come prodotto della civiltà «torreana». Insomma, siamo al punto di partenza, cioè sappiamo che costruivano torri...

Però alcuni simboli della civiltà torreana sono secondo me uguali ad altri tracciati a Creta, al tempo della civiltà minoica.
Ho letto di recente che qualcuno ipotizza si tratti di costruzioni connesse alla popolazione che laorava il ferro nella corrispondente epoca, e vi sarebbero sorprendenti identità tra monili ritrovati in Toscana, nelle zone minerarie (Populonia e così via), e sardi. Non ricordo purtroppo se s'ipotizzasse uno spostamento dalla Sardegna alla Toscana, o viceversa. L'ipotesi è comunque legata all'esaurimento delle riserve minerarie. Dunque, finito il minerale nel posto X, la maggioranza è migrata nel posto Y (X o Y stano per Sardegna o Toscana).
Tornando tuttavia alla civiltà minoica, ho trovato un'isola delle Cicladi, proprio sopra Creta (e allora in stretto contatto con i Cretesi), in cui ancora si costruiscono torri. L'isola ne è disseminata. Sono ufficialmente delle 'piccionaie'. Le spiegazioni in merito alla proliferazione di queste piccionaie non m'hanno convinto assolutamente: i veneziani ne avrebbero proibito la costruzione, e dunque al termine della dominazione veneziana tutti si son messi a ricostruirle...
In realtà si usa della pietra che sfalda come l'ardesia, e si può lavorare dunque in lastre sottili, che vengono utilizzate per decorare queste 'piccionaie' con motivi geometrizzati che raccolgono tutto il patrimonio simbolico arcaico e minoico: l'albero della vita, la Rota a sei e otto raggi, e così via. Segni che intrecciano anche nei merletti, incidono nelle lastre tombali e sopra i lucernai delle finestre, persino nell'intreccio dele canne.
Insomma insistono a usare quei motivi da millenni. Sospetto si tratti d'un culto ormai scomparso, eppure ancor esistenete nelle sue forme 'esteriori': il culto d'una dea (madre) che tiene dei piccioni in mano: la cretese «Signora delle colombe».
Questi edifici testimoniano le stesse radici della civiltà mediterranea, e forse potranno essere intesi considerandoli nel loro insieme, come frutto d'una civiltà che seppe navigare, adattarsi a diversi habitat, e forgiare i metalli...
(Belle foto, Plinius!)