L'erosione ebbe inizio con la formazione di una vasta incisione nel vallo morenico ad opera di un piccolo affluente di sinistra del torrente Bagnadore, proveniente dalla valle principale dominata dal paese di Zone. Questo e i vari rivoli provenienti dalla piana hanno inciso ed eroso la massa fluvio-glaciale e con l'ausilio dell'acqua piovana, si è avuta la formazione di piramidi e colonne.
Le "fate dei boschi", come le chiamano i francesi, possono raggiungere un'altezza di 30 metri e hanno solitamente un masso al loro apice. Fungendo da cappello protettore (una sorta di ombrello), il masso impedisce che la pioggia eroda il conglomerato di sassi e argilla sottostante permettendo la conservazione di queste imponenti guglie di terra. Quando il masso poi cade, la piramide inizia rapidamente a sgretolarsi sotto i "colpi" dell'acqua piovana. Nel frattempo, altre se ne formano lungo il fronte della frana che arretra lentamente erosa dagli agenti naturali.
Per i visitatori esistono appositi sentieri di percorrenza, adeguatamente protetti nei punti più pericolosi.
Ma veniamo agli scatti...
questo è il piccolo paese di Zone dal quale ammirare le formazioni piramidali...

Questa è la chiesetta di San Giorgio, da qui parte il sentiero panoramico che porta agli osservatori per le piramidi.

Secondo le Bolle Pontificie emesse tra il 1126 e il 1175, il Secolo delle Crociate, questa fu la prima Parrocchiale di Zone. Già esistente quindi nel secolo XII e restaurata nel '400, fu parrocchiale fino al '500. Ciò che resta della primitiva costruzione sono tre capitelli romanici. Nell'interno, a tre navate, ci sono due altari: quello di sinistra, dei Santi Stefano e Bernardino, è datato 1478, quello di destra è dedicato alla Beata Vergine. Ciò che pone però questa Chiesa tra gli edifici più apprezzati del Sebino sono i numerosi affreschi. Si tratta di opere che risalgono alla fine del 1400 e ai primi decenni del 1500 e che sono, per lo più, attribuite a Giovanni da Marone, artista bresciano del primo Rinascimento. Notevole all'esterno l'affresco di S. Giorgio su un bianco destriero nell'atto di uccidere il drago, e il gigantesco ritratto di San Cristoforo invocato contro la peste. Cappella dei Santi Ippolito e Casciano E' una chiesetta campestre cui si accede per un sentiero fiancheggiato dalle cappelle della via Crucis. Serviva inizialmente da ricovero di viandanti e pellegrini che andavano verso la Valtrompia e l'alto Sebino. Nel 1400 fu anche scuola per i figli della crescente popolazione rurale, ma alla fine di quel secolo venne consacrata al Culto. È ricchissima di affreschi, alcuni di stile giottesco, contiene dipinti della scuola del Ferramola ed inoltre il simulacro della Vergine attribuito a Pietro Ramus, e le statue dei Santi patroni, qui collocate nel '600 insieme all'ancona.
lungo il percorso, un sentiero ben curato e per nulla difficile, si possono ammirare scorci della valle camonica, ci sono ancora posticini così ameni e tranquilli anche qui...

ma ecco le fate dei boschi, uno spettacolo che merita di essere visto...




e per chiudere, uno scorcio che include anche il Lago d'Iseo, se non lo conoscete pensate di farci un salto, ci sono molti luoghi che meritano più di una visita...

grazie per la visita...