QUOTE(castorino @ Feb 25 2008, 11:33 AM)

Certo che è strano, ero convinto che la messa a fuoco si valutasse sullo schermo di messa a fuoco e non sul pentaprisma, stranamente anche la FM2 ed anche la FE hanno gli schermi intercambiabili e con sistemi di fissaggio meno sofisticati delle loro ammiraglie ed allora vuoi vedere che la minor presunta affidabilità delle reflex a pentaprisma intercambiabile è dovuta ad una maggior flessione torsionale che varia a seconda se la fotocamera è sostenuta dalla mano destra oppure dalla sinistra? O forse bisogna andare a riesumare la vecchia favola di Fedro od uno dei miei aforismi preferiti che dice "Il saggio sa quello che dice, lo sciocco dice quello che sa" ciao
Cari tutti,
ognuno è libero di spendere (o buttare) i suoi soldi dove vuole. Non posso impedirlo, ma le sensazioni dei "fotografi" non sono quasi mai oggettive. Però non mi va di pompare i prezzi sull'usato di roba di seconda linea, anche se all'epoca aveva una giustificazione d'uso. I seguenti punti sono essenziali per capire il problema dei mezzi-tele e dei 105 Nikon in particolare.
1) Precisione di MAF: la inaffidabilità relativa del mirino intercambiabile è nota, stranamente solo ai non nikonisti. Il vetrino su telaietto posso sempre ricontrollarlo all'infinito dopo l'inserimento con un'ottica "sicura" e, magari, un oculare ingranditore. Qualche volta ho dovuto riposizionarlo, infatti.
Il pentaprisma sovrapposto montato con giochi di 30-50 micron non si vede facilmente e crea micro-sfocature subdole: è sempre un elemento ottico sul percorso, come il correttore diottrico. Su Internet troverete tante persone che hanno trovato starature nelle Nikon Fn. Inoltre il pentaprisma mobile è più sensibile alla torsione. flessione, etc... perché crea una discontinuità strutturale e un gioco verticale nello chassis.
Per la cronaca, l'ultimo sfidante della mia FE prima dell'acquisto fu la Contax RTS, che rispetto ancora. La F2AS era già stata eliminata, perché inferiore sotto tutti i parametri per me significativi per scattare una foto: vibrazioni, ergonomia, MAF, elettronica, sincro-flash. Persino la Nikon ha abbandonato il pentaprisma intercambiabile. Lo chassis FM/FE è durato 29 anni in commercio, significherà pure qualcosa. Di certo, è insuperabile come stabilità e soprattutto consistente sul campo (a mano libera, su monopiede, su treppiede, >103 lp/mm dal 20 AFD...). Gli altri chassis, esclusi quelli già scartati in base ai fatti, devono provarlo, a mio avviso.
2) Un obiettivo con flare può avere solo un uso specifico (tele ad alta luminosità, super-grandangolare ben corretto ai bordi a TA). Altrimenti perderà sistematicamente contro altri meno luminosi, spesso meno costosi e sempre più performanti (risolvenza e contrasto/flare sono le qualità che si perdono). Non venite ad accusare me, che mi occupo di hardware, elaborazione e qualità delle immagini per professione, di "toppare" su cose tranquille (schemi ottici) e di base (sharpening) e non mi chiedete di ammirare "nitide" immagini a bassa risoluzione, sbilanciate nel contrasto e pelate dal sensore (non per l'esposizione).
3) Non spendo soldi inutilmente: avrei provato altri obiettivi dell'epoca, ma non il 105 1.8, che nessuno, ma dico nessuno, negli anni Ottanta raccomandava. Il 105 2.5 era ben noto, testato anche a sproposito, ma mi resta sempre il dubbio che la foto con cui (sia pure in collaborazione) vinsi alla prima prova un concorso nazionale impressionò soprattutto per la nitidezza assoluta e ... crescente con l'ingrandimento: 105 2.5 a f/4 circa. Anche oggi, non lo batte neppure lo Zeiss ZF 50 1.4, che guarda caso ho.
Oggi posso provare più obiettivi di allora. Per esempio, i cugini del 105 1.8, ma più stimati dai "sacri testi", gli 85 f/2, si rivendono oggi a caterve, massacrati, ma chiaramente superati. I gusti sono gusti, lo ripeto, ma, per esempio, l'aliasing del 105 2.5 Ai e dello ZF 50 1.4 è un problema continuo sulla D80 (e le foto le cancello), l'85 1.4 AFD non ci arriva mai e neppure il 105 1.8 dai crop visti su Internet: strano no?
4) Uno può scattare decine di migliaia di foto, senza capire un obiettivo o riconoscere a volo uno sharpening errato o, al contrario, un'immagine ultra-definita. Altri sanno scegliere al meglio un pezzo dallo scaffale o ottimizzare uno scatto secco senza, con il senno del poi, sbagliare, semplicemente perchè usano le giuste categorie, frutto di metodi analitici e freddi di giudizio ingegneristico e, perché no, di imparzialità professionale.
A presto
Elio
P.S.: riguardate le foto su Nikonland con occhi aperti. Io non risponderò ad altre polemiche OT su questo post. Chi ha avuto occasione di contattarmi, conosce la mia disponibilità e apertura mentale sui PM, che invito ad usare.